Digitale terrestre: S. Mannoni (Agcom), ‘Tavolo tecnico all’americana per il Piano delle frequenze di switch-off’

di Raffaella Natale |

Il commissario Agcom Stefano Mannoni sottolinea: ‘Abbiamo appreso dalla stampa del bando di assegnazione delle frequenze, sarebbe stato saggio da parte del ministro  Gentiloni chiedere la nostra opinione’.

Italia


Stefano Mannoni

“Rispetto al bando per l’assegnazione delle frequenze del ministero delle Comunicazioni, non abbiamo alcun merito né alcuna colpa. Della sua esistenza siamo stati informati dalla stampa”. A riferirlo è stato ieri a RaiUtile Stefano Mannoni, commissario dell’Agcom.

Aggiungendo: “Sarebbe stato saggio da parte del ministro Paolo Gentiloni chiedere la nostra opinione tecnica sull’elenco delle frequenze incluse nel bando. Alcune di esse infatti sono strategiche per lo switch-off, quindi il passaggio da analogo a digitale, in Sardegna. Se le consideriamo allocabili in questo bando, le dobbiamo escludere dalla Sardegna”.

 

“Confidiamo nel fatto che questa lista di frequenze sarà ripulita nei prossimi giorni – ha proseguito il commissario dell’Agcom a RaiUtile –  e pensiamo che si possa recuperare questo infortunio. Ma le aspirazioni delle Tv locali devono essere ridisegnate. Il tavolo tecnico della prossima settimana verrà concepito come una giuria americana: gli operatori non potranno uscire finché non ci sarà un verdetto, che si chiamerà ‘Piano delle frequenze di switch-off del digitale terrestre’. Naturalmente invito tutti gli operatori alla ragionevolezza”.

 

Infine Mannoni sul numero delle frequenze ha concluso: “A Torino abbiamo chiesto al Ministro se dovevamo considerare per la Sardegna solo le 11 frequenze che ci ha attribuito Ginevra o anche quelle in corso di negoziazione con Tunisia, Francia e Svizzera. La sua risposta è stata positiva. Quindi le frequenze saranno 21 nazionali e 8 locali”.

 

Lo scorso 12 novembre, l’Autorità ha pubblicato la delibera 566/07/CONS con la disciplinare per lo svolgimento della selezione per l’individuazione dei soggetti che possono accedere al 40% della capacità trasmissiva delle reti terrestri oggetto di cessione secondo la delibera 109/07/CONS.

 

Nella disposizione, l’Autorità sottolinea la necessità di coordinare il processo di cessione della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri con quello di attuazione del piano delle frequenze per aree geografiche all digital, tenendo conto degli effetti giuridici derivanti dall’attuazione del piano stesso e dell’obbligo di cessione che, da un lato, è volta a promuovere l’ingresso di nuovi fornitori e dall’altro a consentire alle emittenti analogiche di irradiare le proprie trasmissioni nelle aree del territorio nazionale non servite idoneamente da propri impianti operanti in digitale terrestre, in attesa dell’attuazione del piano di assegnazione delle frequenze.

 

L’Agcom sta valutando la revisione del piano nazionale tendenzialmente su base isofrequenziale e, data la presenza di un’offerta di capacità trasmissiva a livello regionale da parte di una rete digitale terrestre, questa dovrà essere attribuita in via prioritaria alle emittenti televisive locali.  

 

Intanto il ministero delle Comunicazioni ha presentato il bando di gara che assegna per la prima volta in Italia impianti-frequenze per l’esercizio dell’attività televisiva attraverso una procedura competitiva.

 

I 108 impianti-frequenze (su 24.680 censiti in Italia) che verranno assegnati con la procedura competitiva, sono quelli risultati disponibili tra le risorse assegnate all’Italia dalla Conferenza internazionale di Ginevra del 2006 e da altre risorse frequenziali individuate a seguito di una verifica effettuata sul Database delle frequenze, l’opera di classificazione e verifica dello spettro nazionale, conclusa a giugno dal Ministero delle Comunicazioni e dall’Agcom, per porre fine al far west delle frequenze degli ultimi 20 anni.

 

E’ la prima volta in Italia che lo Stato adotta procedure competitive pubbliche, trasparenti e non discriminatorie per l’assegnazione di frequenze televisive. Il bando apre una fase nuova, in cui vengono applicati per la prima volta i principi di gestione efficiente dello spettro previsti dall’ordinamento comunitario.

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