Google e Skype promessi sposi? La blogosfera scommette sulle nozze tra il più famoso dei motori di ricerca e il pioniere della web telefonia

di Alessandra Talarico |

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Il rumor sulle possibili future nozze tra Google e Skype è rimbalzato nei giorni scorsi da un blog del quotidiano inglese The Guardian, ma ha presto cominciato a vivere di vita propria anche al di fuori del mondo dei blog e molti analisti hanno iniziato a vagliare i pro e i contro di un’eventuale liaison tra le due società.

 

Come molte delle indiscrezioni legate alle strategie di Google – vedi gPhone – anche questa non ha radici molto solide, ma di sicuro ha scatenato la fantasia degli addetti ai lavori, secondo i quali ci sono in effetti ragioni ‘logiche’ che potrebbero portare a una relazione duratura tra il gruppo di Mountain View e Skype.

 

Una partnership Google-Skype avrebbe senso come proseguo dei numerosi progetti avviati congiuntamente dalle due società, come l’investimento da 18 milioni di euro nel network di hot spot Wi-Fi user-run Fon, o il software Unype 0.3, che mette insieme Google Earth e Skype per creare una piattaforma di chat 3D.

 

Le filosofie delle due aziende, inoltre, vanno di pari passo per quel che riguarda la prossima asta di frequenze indetta dalla FCC per assegnare la banda 700 MHz. Entrambe le aziende hanno chiesto alla Commissione per le Comunicazioni delle regole ‘open’ per spezzare lo strapotere delle compagnie telefoniche e garantire un accesso equo alle risorse di spettro. Una sorta di ‘network neutrality’ simile a quella richiesta dalla web company – con scarso successo – per le reti fisse.

 

Google ha proposto, in particolare, l’adozione di piattaforme ‘aperte’ per le applicazioni, i dispositivi, i servizi e le reti, in modo da garantire ai consumatori la libertà di scaricare e utilizzare qualsiasi applicazione, contenuto o dispositivo essi desiderino, su qualsiasi rete.

Per quanto riguarda i servizi, Google chiede alla FCC di permettere alle terze parti (i rivenditori) di acquistare servizi all’ingrosso, in base a termini commerciali non discriminatori, di modo da consentire ad altre compagnie wireless di operare sulla rete, a tutto vantaggio della competizione.

 

Skype è un software per la comunicazione che funziona in due modalità: peer-to-peer e disconnesso. La prima permette di effettuare telefonate gratuite via web e funziona solamente se sia il mittente che il destinatario dispongono del client Skype. La seconda, a pagamento, permette di effettuare telefonate a numeri fissi o mobili di utenti non collegati tramite computer. In questa modalità, soprannominata SkypeOut, la comunicazione via internet arriva fino alla nazione del destinatario, dove viene instradata sulla normale rete telefonica.

 

Un’eventuale acquisizione di Skype – che è attualmente controllata da eBay – da parte di Google, spiega la blogger del Guardian Jemima Kiss, “…Avrebbe senso su diversi livelli, in particolare si inserirebbe perfettamente nella strategia di ingresso di Google nella telefonia mobile attraverso la nuova piattaforma Android”.

 

Un’eventuale acquisizione farebbe inoltre molto comodo a eBay, che ha recentemente ammesso di aver pagato troppo Skype.

Le aspettative, quando 2 anni fa eBay acquistò Skype per 2,6 miliardi di dollari, erano molto ambiziose. La maggiore società di aste sul web, però, ha dovuto fare i conti con una realtà molto meno lusinghiera e ha deciso infine di svalutare di circa il 50% il suo investimento nella compagnia, che a fronte di un numero record di utenti – oltre 200 milioni quelli registrati – non riesce a produrre i frutti sperati.

 

eBay ha quindi deciso di svalutare l’asset a 1,43 miliardi di dollari, di offrire agli azionisti 375 milioni di dollari per perfezionare l’acquisto e di abolire il versamento di ulteriori 1,5 miliardi di dollari previsti al momento dell’acquisizione se fossero stati raggiunti entro il 2008-2009 determinati risultati economici che evidentemente non ci saranno. A meno che, è ovvio, il re Mida del web non decida di metterci lo zampino!