Microsoft investe nel social networking: spesi 240 mln di dollari per l’1,6% di Facebook

di Alessandra Talarico |

Mondo


Mark Zuckerberg

L’investimento da 240 milioni di dollari effettuato da Microsoft in Facebook – società nata appena tre anni fa “con più promesse che profitti”, sottolinea il WSJ – rappresenta una vera e propria scommessa sul futuro dell’advertising online, che l’industria spera si mantenga solido.

 

I siti di social networking – sempre più popolari tra giovanissimi e non solo – dovrebbero essere fra i maggiori beneficiari del boom della pubblicità ‘virtuale’ ed è per questo che due tra i maggiori protagonisti della web economy – Microsoft e Google – hanno lottato per aggiudicarsi una quota dell’1,6% di Facebook, il portale ‘sociale’ più amato dagli studenti Usa e in ascesa pure in Europa.

 

L’accordo con Facebook, dovrebbe ora permettere al gruppo di Bill Gates di recuperare terreno nei confronti della rivale di Mountain View e di assicurarsi la compatibilità con la piattaforma internet utilizzata da Facebook.

Non male per una compagnia che si potrebbe definire neonata e che quest’anno dovrebbe generare profitti intorno ai 150 milioni di dollari.

 

Creato nel 2004 dallo studente di Harvard Mark Zuckerberg, Facebook ha registrato un successo a dir poco folgorante, riuscendo a riunire attorno alle sue pagine una community di oltre 40 milioni di persone, che si prevede diverranno 60 milioni entro la fine dell’anno.

 

Esplosa nel 2003, grazie alla popolarità di siti web come Friendster, Tribe.net e LinkedIn, la popolarità delle cosiddette ‘reti sociali’ è arrivata al suo apice con MySpace, esempio eclatante di come il Web sia un catalizzatore di relazioni umane – superficiali o meno – che va al di là di qualsiasi previsione o etichetta. 

 

Il pagamento di 240 milioni di dollari per una quota dell’1,6%, dicono tuttavia gli analisti, rappresenta l’ultimo segno della rinnovata esuberanza della Silicon Valley per le internet company con tanti utenti e pochi profitti. Un’esuberanza che forse ricorda troppo la bolla del 2000, anche se sia Microsoft che Facebook difendono le proprie valutazioni, concordi nell’affermare che Facebook stia attuando le giuste strategie per trasformare in denaro sonante l’ampia ed entusiasta base utenti.

 

Il tutto ruota attorno all’advertising online, che negli ultimi anni ha attirato sempre più investimenti a discapito dei media tradizionali.

I siti di social networking si sono dimostrati un formidabile veicolo pubblicitario e di distribuzione, direttamente proporzionale alla crescita dei loro frequentatori, tanto che lo stesso Rupert Murdoch – che nel 2005 ha acquisito il concorrente MySpace per 580 milioni di dollari – si dice convinto che nel giro di pochi anni riusciranno ad attirare lo stesso pubblico che guarda i programmi di informazione, lo sport o l’entertainment del network televisivo Fox.

 

L’opportunità risiede nel fatto che i siti come Facebook raccolgono una gran mole di informazioni sui frequentatori – hobby, musica preferita, età, ecc. – che possono essere utilizzate per la pubblicità mirata.

 

Come altri siti di social networking, anche Facebook nasce come punto d’incontro tra persone, ma si trasforma pian piano in un one-stop point, dove scambiare email, scaricare musica e così via.

 

Come parte dell’accordo appena siglato, con validità fino al 2011, Microsoft venderà servizi di advertising sui siti internazionali di Facebook.

Secondo la società di ricerca eMarketer, tuttavia, il mercato della pubblicità online al di fuori degli Stati Uniti è molto frammentato: nel 2007, si prevede che gli advertiser spenderanno 900 milioni di dollari per la pubblicità sui siti di social networking americani, contro i 335 milioni investiti altrove.

 

L’iniezione di contante fornita da Microsoft permetterà comunque alla società di investire in nuovi servizi, fare acquisizioni, impiegare ingegneri – da qui a un anno la forza lavoro dovrebbe salire a 700 dipendenti dagli attuali 300. Nelle prossime settimane dovrebbe inoltre essere svelato un nuovo sistema di advertising che permetterà ai pubblicitari di visitare un sito automatizzato attraverso cui piazzare spot mirati su Facebook.

 

Microsoft sta investendo ormai da diversi anni sui servizi di ricerca e di advertising, nel tentativo di guadagnare terreno su Google che nel frattempo ha stretto accordi sia con AOL che con DoubleClick, uno dei maggiori player del mercato pubblicitario online, acquisito ad aprile per 3,1 miliardi di dollari.

Key4Biz

Quotidiano online sulla digital economy e la cultura del futuro

Direttore: Luigi Garofalo

© 2002-2024 - Registrazione n. 121/2002. Tribunale di Lamezia Terme - ROC n. 26714 del 5 ottobre 2016

Editore Supercom - P. Iva 02681090425

Alcune delle foto presenti su Key4biz.it potrebbero essere state prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, lo possono segnalare alla redazione inviando una email a redazione@key4biz.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

Netalia