PA digitale: cresce il numero di siti e visitatori, ma ancora pochi i servizi

di Alessandra Talarico |

Beatrice Magnolfi: 'Razionalizzare i portali web e accrescere l'offerta dei servizi interattivi per i cittadini e le imprese'.

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PA digitale

Ben 1025 siti internet e un numero di visitatori in costante crescita: il patrimonio informativo digitale della Pubblica amministrazione è molto consistente ma è ancora troppo basso il numero di servizi offerti ai cittadini e alle imprese attraverso i nuovi strumenti telematici, mentre la strada verso la trasparenza appare ancora molto lunga.

 

È questo il quadro dipinto dal Sottosegretario Beatrice Magnolfi in occasione dell’apertura della Conferenza permanente per l’innovazione tecnologica nella Pubblica Amministrazione centrale.

 

Per la Magnolfi i siti internet della Pubblica Amministrazione devono uscire dalla dimensione di ‘vetrina’ per puntare di più sui servizi, che sono il vero collante per avvicinare i cittadini alle istituzioni locali e nazionali attraverso le vie del web.

I dati del Cnipa dicono che lo stimolo c’è: i visitatori dei siti della PA sono passati da 366 milioni a 405 milioni, mentre il numero di siti nel 2006 è cresciuto del 7%, passando da 952 a 1025.

 

Numeri molto importanti ma che non sono supportati da servizi altrettanto validi: solo il 10% dei siti della PA, infatti, garantisce almeno un servizio di transazione, mentre solo il 30%rispetta le norme di accessibilità per i disabili.

Senza contare l’ancora troppo limitata applicazione dell’art. 54 del Codice dell’Amministrazione Digitale, che prescrive i contenuti obbligatori per siti e portali.

Entro il primo gennaio 2008 dovrà essere completata la revisione dei portali, con l’integrazione di tutti i servizi interattivi previsti dal Codice per l’amministrazione digitale. Quanto alla posta elettronica, essa dovrà sostituire ogni altra modalità di comunicazione tra le amministrazioni entro il 31 dicembre 2008.

 

Traguardi ambiziosi quelli fissati dal Codice, soprattutto se si pensa che nella PA si protocollano 300 milioni documenti all’anno, il 40% dei quali viene inviato attraverso l’uso della posta tradizionale, il 23% con raccomandata tradizionale il 17% via motociclista.

Se tali comunicazioni avvenissero tutte attraverso l’uso di documenti firmati digitalmente e via posta elettronica certificata la PA potrebbe risparmiare circa 100 milioni di euro l’anno.

 

Un tema, quello della razionalizzazione della spesa pubblica, molto caro alla senatrice Magnolfi che sta lavorando alla riduzione dei costi della PA al Tavolo del Ministro Santagata.

 

Per la Magnolfi, “la comunicazione pubblica via web è una grande leva per cambiare la Pubblica Amministrazione , per renderla più semplice e più vicina ai cittadini. Perché non sia un’occasione sprecata occorre rispettare dei livelli minimi in relazione alla trasparenza e all’offerta dei servizi”.

 

All’ammodernamento della PA il governo ha destinato fondi per 160 milioni di euro che verranno utilizzati per i processi già in corso, come la carta d’identità elettronica e il portale del turismo, ma anche per una serie di altri progetti tra cui il rilancio dei centri tecnologici regionali.

 

Un processo che, oltre a portare ingenti risparmi di tempi e di costi, porterà una serie di vantaggi ‘indiretti’, quali la possibilità di riorganizzare i processi di lavoro per poter monitorare l’efficienza operativa all’interno della pubblica amministrazione e di misurare i risultati ottenuti e il miglioramento delle prestazioni in funzione di una trasparenza totale verso cittadini e imprese.