eGovernment: Magnolfi, ‘Il web, straordinario strumento per migliorare la PA’. Risparmi stimati in 100 mln di euro l’anno  

di Raffaella Natale |

Italia


Beatrice Magnolfi

“…Il web non è solo una vetrina, ma una straordinario strumento per fornire servizi migliori e per aumentare la trasparenza della PA”.

E’ quanto dichiarato da Beatrice Magnolfi, Sottosegretario per le Riforme e l’Innovazione nella PA in occasione della riunione della Conferenza Permanente per l’Innovazione tecnologica.

L’organismo, presieduto dalla stessa Magnolfi, supporta il Ministro Luigi Nicolais nello sviluppo e attuazione dell’Innovazione tecnologica nelle amministrazioni dello Stato.

 

Nel corso dell’incontro, il Sottosegretario ha ricordato le imminenti scadenze previste in materia di Innovazione. Entro il primo gennaio 2008 dovrà essere completata la revisione dei portali, con l’integrazione di tutti i servizi interattivi previsti dal Codice per l’amministrazione digitale: tempi delle procedure, nomi dei responsabili degli uffici, bandi di gara, albo dei consulenti e degli incarichi.

 

Quanto alla posta elettronica, essa dovrà sostituire ogni altra modalità di comunicazione tra le amministrazioni entro il 31 dicembre 2008.

Il Sottosegretario ha informato che “…da una recente indagine svolta dal CNIPA risulta che nella PA si protocollano 300 milioni documenti all’anno di cui circa un terzo è scambiato tra amministrazioni dello stato”.

“Il 40% dei documenti protocollato – ha sottolineato – viene inviato attraverso l’uso della posta tradizionale, il 23% con raccomandata tradizionale il 17% via motociclista. Si stima un risparmio di circa 100 milioni di euro l’anno se tali comunicazioni avvenissero tutte attraverso l’uso di documenti firmati digitalmente e via posta elettronica certificata”.

Per il Sottosegretario, un risparmio così ingente permetterebbe di liberare risorse per l’attuazione di ulteriori progetti di Innovazione.

 

La Conferenza, prevista dall’articolo 18 del Codice della PA digitale, è composta dai responsabili dei Centri di competenza in materia informatica che molti ministeri hanno provveduto a istituire al proprio interno, secondo quanto concordato nei precedenti incontri tra il Ministro, i Sottosegretari e i Capi di Gabinetto delle amministrazioni centrali.

 

La Magnolfi, in occasione di una delle prime riunioni della Conferenza permanente, ha spiegato che si tratta di una cabina di regia tecnologica per la PA centrale: “…qui non scriviamo il libro dei sogni ma decidiamo cosa fare domattina. La nostra missione è chiara e inequivocabile: lavorare, uniti e con determinazione, per scardinare le vecchie prassi, digitalizzare in modo omogeneo la PA centrale, cambiare radicalmente le strutture organizzative, ridurre gli sprechi e ottimizzare  la spesa. In altri termini, vogliamo dare piena attuazione all’eGovernment con l’erogazione di servizi di qualità ai cittadini“.

 

In un’ottica che mette al primo piano i bisogni del cittadino e le esigenze della collettività, l’iniziativa si pone come obiettivo l’avvio di un processo di digitalizzazione e di riorganizzazione delle amministrazioni “strategico e coordinato“, che faccia percepire ai cittadini i benefici di una pubblica amministrazione più efficiente, trasparente e meno costosa al più presto possibile.

 

Il Governo ha destinato all’ammodernamento della PA fondi per 160 milioni di euro e ritiene che l’istituzione di questa rete costituisca “una tappa fondamentale nel percorso di ammodernamento e trasformazione della pubblica amministrazione”.

I fondi stanziati verranno utilizzati per i processi già in corso, come la carta d’identità elettronica e il portale del turismo, ma anche per una serie di altri progetti tra cui il rilancio dei centri tecnologici regionali.

 

L’innovazione, però, deve essere di sistema e deve puntare sull’interoperabilità e sull’integrazione delle banche dati: passare cioè dal possesso all’accesso.

Un processo, quello dell’ammodernamento della pubblica amministrazione, che è ormai indice fondamentale per la competitività del Paese, per la riduzione dei costi e tempi più veloci nello svolgimento delle pratiche.

 

Se infatti il primo pensiero corre ai risparmi di tempi e di costi che si potranno ottenere – quelli economici ammonterebbero a 32 miliardi di euro all’anno – è altrettanto importante sottolineare che la digitalizzazione delle amministrazioni locali e centrali produce tutta una seria di vantaggi indiretti quali la possibilità di riorganizzare i processi di lavoro per poter monitorare l’efficienza operativa all’interno della pubblica amministrazione e di misurare i risultati ottenuti e il miglioramento delle prestazioni in funzione di una trasparenza totale verso cittadini e imprese.

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