Tlc: ERG e Ue finalmente d’accordo. Priorità a mercato interno e sistema di regolatori ‘meno burocratico e più efficace’

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Viviane Reding

La Commissione europea e l’ERG hanno un obiettivo comune: “promuovere lo sviluppo del mercato interno per i servizi e le reti di comunicazione elettronica, al servizio dell’industria e dei consumatori europei”. E’ quanto hanno dichiarato il Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding e il Gruppo dei Regolatori Europei (ERG) in una nota congiunta.

 

“Promuovere un’efficace competizione nel mercato delle comunicazioni elettroniche e la realizzazione di servizi pan-europei sono e saranno i compiti congiunti della Commissione e dei regolatori nazionali. Entrambi devono svolgere il proprio compito in maniera indipendente, continua, ed efficace”, hanno continuato la Reding e il presidente di turno dell’ERG Roberto Viola.

 

L’Erg ha risposto con una lettera di suggerimenti alla richiesta di parere avanzata dalla Reding il 30 novembre scorso nel contesto della revisione del quadro normativo Ue sulle comunicazioni elettroniche.

 

La lettera rappresenta un “buon punto di partenza” per lo sviluppo di una più stretta collaborazione tra la Ue, l’ERG e i regolatori nazionali – responsabili dell’applicazione del quadro normativo comunitario – in vista della preparazione delle proposte per la revisione, programmata per luglio di quest’anno.

 

La riforma del quadro normativo Ue sulle comunicazioni elettroniche, che dovrebbe avere effetto dal 2010, dovrà fornire le basi per un effettivo coordinamento dell’approccio normativo volto ad abilitare lo sviluppo di servizi di comunicazione cross-border.

 

“Oggi abbiamo concordato di considerare con flessibilità tutti i mezzi per migliorare l’attuale sistema di cooperazione tra la Commissione l’Erg”, si legge nella nota, “e di rafforzare l’Erg come un sistema efficiente e integrato di regolatori indipendenti”.

 

Le opzioni proposte dalla Commissione, che devono però essere ulteriormente elaborate, includono il consolidamento del ruolo dell’ERG nei processi regolatori e legislativi esistenti, il rafforzamento dei poteri della Commissione sul mercato interno e la trasformazione dell’ERG “in un ‘sistema federale’ di Regolatori Nazionali (sul modello del Sistema europeo di banche centrali) o una combinazione di questi”.

 

L’ERG, si legge ancora nella nota, “ha preso in seria considerazione le proposte della Commissione, analizzando la natura e la portata delle sfide regolatorie identificate e proponendo alcune azioni immediate per raggiungere il coordinamento dei regolamenti e per affrontare tutti gli importanti problemi di coerenza”.

 

L’obiettivo è quello di raggiungere un “sistema europeo di regolatori indipendenti che lavori in un modo non burocratico, più velocemente e con maggiore coerenza ed efficacia”.

 

Come affermato dall’ERG nella lettera di suggerimenti, “se l’Europa dovrà svolgere un ruolo primario nell’economia globale, le sue 27 Authority nazionali dovranno lavorare insieme per assicurarsi che le aziende europee traggano I massimi benefici dalla maggiore estensione del mercato europeo”.

 

Qualsiasi soluzione, che dovrà comunque essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, sarà indispensabile “la continua evoluzione dell’ERG, dei suoi processi decisionali e del suo ruolo di advisor”.

 

Per il Commissario Reding, Roberto Viola ha fatto un vero e proprio “miracolo”, riuscendo a mettere d’accordo i 27 Regolatori nazionali del settore delle comunicazioni elettroniche.

“Sono pienamente cosciente di quello che lei ha fatto negli ultimi mesi, delle battaglie che sono state necessarie per mettere finalmente d’accordo su un singolo testo 27 Regolatori nazionali con posizioni molto diverse”, ha detto la Reding a Viola durante l’incontro di ieri.

Si tratta, ha proseguito il commissario rivolto al presidente dell’Erg e ai suoi collaboratori, di “una performance davvero europea”. Quel che è successo oggi “sarà ricordato come il passo decisivo verso una cultura comune europea delle regole e verso un sistema autenticamente europeo di regolazione, basato su principi federali”, ha sottolineato ancora Reding nel ringraziare Viola.

 

La Commissione, da canto suo, presenterà le sue proposte legislative al Parlamento e al Consiglio a luglio e farà la sua parte per “rafforzare le forze competitive sul mercato interno, l’indipendenza dei regolatori e l’applicazione efficace delle regole Ue sulle telecomunicazioni”.

 

Soddisfatto anche il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, secondo il quale “…l’Erg coglie lo spirito delle proposte lanciate dall’Agcom, già dallo scorso anno in occasione della Relazione annuale al Parlamento e ribadite in più sedi”.

 

Per Calabrò, “un modello federativo, creato sulla falsariga di quello della Banca centrale europea, rappresenta un ottimale bilanciamento di competenze fra livello europeo e livello nazionale ed è la naturale evoluzione del percorso in atto in ambito Erg a favore di una sinergia sempre maggiore tra i Regolatori”.

 

Un organismo centralizzato indipendente e ‘leggero’ basato su una rete di Regolatori nazionali indipendenti permetterà infatti, per Calabrò, “di assicurare gli obiettivi del mercato interno avvalendosi dell’esperienza e della professionalità acquisita sul campo dalle Autorità nazionali, a tutto vantaggio della qualità dei processi decisionali e delle deliberazioni finali”.

 

La promozione di condizioni armonizzate di applicazione, a livello nazionale, del quadro europeo di settore, rimane un obiettivo centrale dell’attività del Gruppo e sarà perseguito “mediante una strategia che punta alla individuazione delle ‘best practices’ regolamentari e alla mutua cooperazione tra Autorità nazionali”.

 

L’Erg, tuttavia, prosegue la nota di Calabrò, ribadisce “la propria contrarietà ad ogni ipotesi di ‘veto’ da parte della Commissione (o di qualsiasi altro organismo centralizzato) in relazione ai processi per la selezione degli obblighi regolamentari a livello nazionale (i cosiddetti remedies)”.

 

L’Agcom si dice convinta che il problema – considerato centrale dalla Reding – di imporre la coerenza dei ‘remedies’ sui diversi mercati nazionali “sia destinato ad avere carattere residuale nei prossimi anni, soprattutto in ragione degli impegni assunti dagli stessi Regolatori nazionali in ambito Erg per il perseguimento di una maggiore armonizzazione degli obblighi”.