Il web è lo specchio della società e il suo futuro passa dal telefonino. Parola di Vinton Cerf

di Alessandra Talarico |

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Vinton Cerf

Il futuro del web passa dal telefonino. Parola di Vinton Cerf, uno dei padri fondatori di internet nonché ‘evangelista capo’ di Google.

 

Parlando da Bangalore, la ‘Silicon Valley‘ indiana, Cerf ha predetto che non saranno i Pc ma i cellulari ad assicurare il futuro di internet, alla luce del crescente numero di applicazioni web già disponibili sui dispositivi di comunicazione mobile.

 

Il numero di internauti è passato da 50 milioni nel 1997 a più di 1,1 miliardi oggi. Allo stesso modo, i telefonini hanno conosciuto un successo enorme, che non ha eguali nella storia tecnologica, raggiungendo in meno di 10 anni quota 2,5 miliardi di utenti.

L’accoppiata, dunque, non può che rivelarsi vincente soprattutto in un Paese come l’India, considerato uno di quelli a più forte crescita per i prossimi anni: il Paese conta attualmente circa 150 milioni di utenti mobili, con una penetrazione ferma al 15% e previsioni che stimano la base utenti a quota 500 milioni da qui al 2010. Il numero di utenti internet nel paese è fermo però a 40 milioni, pari a una penetrazione di appena il 3,5% della popolazione.

 

“Migliorando l’accessibilità e abbassando i costi dei telefonini, il numero di utenti internet potrebbe presto corrispondere alla totalità della popolazione mondiale”, ha pronosticato Cerf.

 

Universalmente noto come il “padre di Internet,” Cerf ha progettato insieme a Robert Kahn i protocolli TCP/IP e l’architettura di base di Internet. A titolo di riconoscimento per il lavoro svolto, il presidente Clinton conferì loro nel 1997 la U.S. National Medal of Technology. Nel 2005, Cerf e Kahn hanno ricevuto la più alta onorificenza civile statunitense, la Presidential Medal of Freedom per il fatto che il loro lavoro sul codice del software utilizzato per la trasmissione dei dati su Internet li abbia messi all’avanguardia “sulla rivoluzione digitale che ha trasformato il commercio, la comunicazione e l’intrattenimento globali”.

 

Parlando più in generale del web, e riferendosi alla proliferazione dello spam, delle frodi online e di altri cybercrimini, Cerf ha spiegato che la rete non è che “uno specchio” della popolazione che lo utilizza.

“Se si sta di fronte a uno specchio e non piace l’immagine riflessa, non aiuta certo cercare di riparare lo specchio”, ha aggiunto Cerf.

 

Le web company come Google stanno mettendo in campo tutta la loro expertise per cercare di prevenire questi abusi, ma il problema “è più sociale ed economico che tecnico”, ha aggiunto.

Allo stesso modo, lo spam non è che un ‘effetto collaterale’ della gratuità delle email.