Musica: l’industria corre veloce verso le nuove frontiere del digitale, ma la pirateria resta in agguato  

di Raffaella Natale |

Nel primo semestre del 2006 la musica digitale in Italia ha raggiunto circa l'8% del mercato spinta in particolare dalla forte penetrazione della telefonia mobile.

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Le vendite di musica attraverso internet e telefonia mobile sono più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, raggiungendo circa i 2 miliardi di dollari di fatturato e ricoprendo una fetta pari al 10% del mercato discografico globale.

Questo è quanto emerge dal Digital Music Report 2007 diffuso dall’IFPI (International Federation of Phonographic Industry), documento che racchiude tutti i dati internazionali relativi al mercato della musica fruita attraverso la rete.

 

Il successo della musica digitale ha letteralmente trasformato il business delle case discografiche, le quali hanno stretto nuovi accordi commerciali con partner tecnologici e avviato un forte processo di digitalizzazione dei propri cataloghi. Nel 2006 le canzoni disponibili in rete sono più che raddoppiate rispetto l’anno precedente, raggiungendo quota 4 milioni; migliaia di album sono stati convertiti in formato digitale e resi disponibili nelle oltre 500 piattaforme legali localizzate in 40 Paesi. Tuttavia la crescita sostenuta della musica digitale non ha ancora compensato la crisi del mercato dei Cd, in calo costante ormai da cinque anni.

I download di singole tracce hanno totalizzato 795 milioni di dollari nel 2006, un incremento dell’89% rispetto all’anno precedente, con gli Stati Uniti in testa al mercato grazie ai 582 milioni di canzoni vendute online nel 2006.

 

John Kennedy, direttore della IFPI, ha dichiarato che, nonostante il mercato digitale fatichi a compensare il declino progressivo della musica su supporti tradizionali, la federazione si aspetta di vedere un miglioramento entro l’anno.

Nel 2006, in Inghilterra, secondo mercato mondiale seguito dal Giappone, sono stati venduti 53 milioni di brani. Kennedy, per il 2007, punta sul business della musica per telefoni cellulari, che già domina il mercato della musica digitale in Italia, Spagna e in alcuni Paesi asiatici.

 

Il Rapporto IFPI prevede, entro il 2010, un ampliamento ulteriore del peso della musica digitale che potrebbe arrivare a coprire fino a un quarto della vendite totali.

I dati evidenziano anche che l’incremento delle vendite di musica digitale è rallentata rispetto al 2005, anno in cui queste vendite erano triplicate rispetto al 2004 per un giro d’affari salito da 380 milioni di dollari a 1 miliardo di dollari. Nel primo semestre del 2006 la musica digitale in Italia ha raggiunto circa l’8% del mercato spinta in particolare dalla forte penetrazione della telefonia mobile.

 

Il Digital Music Report 2007 evidenzia anche come l’industria discografica sia ormai un combinato tra il business tradizionale e le nuove frontiere del digitale, anche sul fronte dello sviluppo e della promozione di nuova musica, tramite tutti i canali più innovativi.

Il documento presenta uno scenario completamente rinnovato del mercato discografico: accanto alle numerose piattaforme digitali, prima fra tutte iTunes, si sono, infatti, sviluppati nuovi modelli di distribuzione di musica che hanno permesso di aprire nuove opportunità di business, com’è successo per esempio con YouTube e MySpace nel campo dei video musicali o della telefonia mobile con le suonerie.

 

Ma accanto a questi dati positivi, bisogna anche ricordare che purtroppo la pirateria online rappresenta ancora una grave minaccia per lo sviluppo dei contenuti digitali musicali.

Nuove ricerche suggeriscono che le azioni legali su larga scala – sono state nel 2006 circa 10 mila annunciate in circa 18 Paesi, tra i quali l’Italia, contro gli uploaders del P2p – hanno contenuto il fenomeno della pirateria riducendo il numero complessivo di chi utilizza internet per scaricare illegalmente musica. Ma questo non è sufficiente: è necessario che anche i service providers prendano coscienza del problema, anche eventualmente con azioni di tipo giudiziario.

Lo Studio sottolinea anche la necessità di un maggiore intervento da parte dei Governi e delle istituzioni per combattere la pirateria e tutelare maggiormente la proprietà intellettuale.

 

Digital Music Report 2007
IFPI

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