Corecom Friuli Venezia Giulia: legislazione ‘concorrente’ in materia di comunicazione e modello Corecom

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Riportiamo di seguito l'intervento di Franco Del Campo, Presidente Corecom Friuli Venezia Giulia, al Convegno 'Comunicazione concorrente tra Stato e Regione'. (Udine, 27 novembre 2006).

Italia


Franco Del Campo

Sono passati più di cinque anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione (2001), che permette alle Regioni di esercitare una “legislazione concorrente” in materia di comunicazione.

Si tratta di un’opportunità importante, eppure fino a oggi non ci sono stati interventi mirati a esplorare le competenze concorrenti nell’ambito dell'”ordinamento della comunicazione“, che pure a livello nazionale attira tante polemiche ed attenzioni.

Da quando questa parte della Carta costituzionale è stata modificata, infatti, nessuna Regione ha ancora provveduto a disciplinare nuove forme di comunicazione che valorizzino il territorio. Per capire come mai non ci sono state  – ancora – iniziative “concorrenti” in questo settore strategico della nostra modernità, il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom FVG) ha avviato un’ampia ricerca, con la collaborazione dell’ISGRe e del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine.

 

Questo Convegno, che vede la presenza dei vertici istituzionali della Regione e docenti di livello nazionale esperti della materia, vuole essere il primo passo di un percorso che il Corecom FVG ha intrapreso, per delineare scenari e potenzialità, che possono migliorare ulteriormente il sistema della comunicazione e dell’informazione a livello regionale, avvicinandola ulteriormente ai cittadini e al territorio.

 

Si tratta di applicare alla materia “liquida” della comunicazione gli stessi metodi che la riforma della Costituzione ha innescato in altri settori.

E’, innanzi tutto, un problema di metodo, di “modus operandi”, che impone il superamento – come è stato detto – di una vecchia logica che incardinava il rapporto tra Stato e Regioni a principi di separazione, ma anche di supremazia e di implicita subordinazione.

Il nuovo metodo, invece, innesca forme di cooperazione e di collaborazione, che da una parte vincola i legislatori regionali al rispetto della normativa nazionale, ma dall’altra apre prospettive per perseguire gli obiettivi comuni (da concordare) con una maggiore attenzione, conoscenza e vicinanza alle specifiche esigenze del territorio, anche per quanto riguarda il sistema della comunicazione e dell’informazione.

E’ questa la logica che ha portato all’accordo quadro tra l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la Conferenza permanente Stato-Regioni e la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali (giugno 2003) e che ha accelerato l’istituzione dei Corecom in numerose Regioni italiane.

Si potrebbe parlare, come è stato fatto, di una sorta di “modello Corecom”, visto che siamo un “organo funzionale” all’Autorità, espresso dalla Regione che mantiene stretti rapporti di collaborazione con il Ministero delle Comunicazioni.

Siamo al tempo stesso organo di vigilanza, di garanzia, ma anche di consulenza nei confronti della Regione, per tutto ciò che riguarda la complessa materia della comunicazione.

 

Il “modello Corecom” può essere prezioso come elemento di raccordo tra organi dello Stato, anche dando il proprio contributo, basato su conoscenza ed esperienza, per chiarire le possibili interpretazioni sull’ “ordinamento delle comunicazioni” a livello regionale.

E’ particolarmente preziosa l’esperienza che i Corecom hanno accumulato nel proprio concreto operare quotidiano, all’interno delle proprie funzioni istituzionali (monitoraggi, conciliazioni, tutela minori, istruttorie, pareri e ricerche).

 

Saranno gli esperti, anche nell’incontro di oggi, a delineare gli scenari giuridici ed istituzionali che si possono aprire (finalmente) anche nel settore della comunicazione.

I Corecom, grazie alla loro esperienza, possono contribuire a disegnare questi scenari, come è successo al Corecom FVG nei confronti del Ministero, dell’Autorità e della Regione.

 

Un esempio concreto viene dalle istruttorie che i Corecom svolgono per conto del Ministero della Comunicazione per i finanziamenti alle emittenti televisive locali (con il “fine di incentivare l’adeguamento degli impianti in base al piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva” ai sensi dell’art. 45, co. 3 della l. 448/98).

 

La legge nazionale ha dato contributi crescenti alle emittenti televisive locali: dai 12 milioni di euro nel 1999, ai 42 milioni di euro nel 2001 ai 98 milioni di euro nel 2006, con la previsione di arrivare a 128 milioni di euro con l’approvazione della Finanziaria 2007.

I criteri per l’assegnazione dei contributi sono stabiliti a livello nazionale e riguardano prevalentemente la media dei fatturati realizzati nel triennio precedente e il personale che ogni singola emittente impiega effettivamente per lo svolgimento dell’attività televisiva in ciascun bacino di utenza.

 

E’ possibile pensare, dentro questi nuovi scenari, che le Regioni possano legiferare anche su questi argomenti?

E’ possibile che le Ragioni possano avere voce in capitolo per definire ulteriori criteri, qualitativi, per adeguare i finanziamenti alla realtà territoriale, tenendo conto e valorizzando diverse identità culturali, sociali e linguistiche (il Corecom del Friuli Venezia Giulia ha fornito precise indicazioni e richieste al Ministero)? E’ possibile, prima o dopo, immaginare di avere una reale autonomia dell’informazione regionale da parte del servizio pubblico Rai?

 

Sono tutte domande che ci accompagnano in questo inizio di percorso.

Arriveranno risposte e soprattutto altre domande, che faranno crescere la consapevolezza delle istituzioni sul proprio ruolo nel sistema della comunicazione a livello regionale.

L’obiettivo che poniamo e ci proponiamo è il miglioramento, il potenziamento e la valorizzazione della comunicazione e dell’informazione sul territorio, a vantaggio dei cittadini.

L’obiettivo può essere quello di avere un sistema dell’informazione che racconta il locale in una prospettiva più ampia, nazionale, internazionale ed europea.

E’ una sfida a cui il Corecom FVG vuole partecipare con spirito costruttivo.

 

 

Consulta il profilo Who’s Who di Franco Del Campo

 

 

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

        

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