Tlc mobili: di fronte al rallentamento della crescita, gli operatori puntano sul concetto del ‘coltellino svizzero’

di Alessandra Talarico |

Europa


Telefonia mobile

Il mercato europeo della telefonia mobile ha raggiunto la piena maturità e, dopo anni di crescita a due cifre, gli operatori si interrogano su come affrontare il rallentamento della crescita.

Nei principali Paesi dell’Unione europea, la crescita quest’anno sarà inferiore al 3% ed è per questo che le compagnie telefoniche sperano che l’avvento della banda larga mobile e la valorizzazione dei contenuti possano portare una nuova crescita dei profitti.

 

In un contesto in cui i regolatori nazionali e comunitari esercitano la loro pressione per contenere le tariffe di terminazione o quelle del roaming, la minaccia più forte per gli operatori è attualmente rappresentata dalla contrazione dell’Arpu, il profitto medio per singolo utente.

Una tendenza che si traduce nella forte riduzione dei profitti e dei margini, nonostante molti operatori abbiano registrato un aumento del numero degli utenti.

 

Quale via d’uscita, dunque, per gli operatori della telefonia mobile?

Sicuramente, il cellulare è diventato lo strumento più utilizzato per le comunicazioni sia personali che aziendali e, in un settore in continua evoluzione, tutti sembrano orientati alla convergenza e alla moltiplicazione dei servizi a valore aggiunto.

Sul principio del ‘coltellino svizzero‘, dunque, le compagnie telefoniche vogliono trasformare il cellulare in un dispositivo tutto fare, col quale fare acquisti, misurare la pressione o il tasso di alcool nel sangue, aprire la porta di casa, pagare il biglietto del treno o il ticket per il parcheggio, prenotare il biglietto del cinema.

 

Una serie di opzioni che sembrerebbe infinita e che ben si presta alla natura del telefonino, strumento personalissimo che più di qualsiasi altro è entrato con forza nella vita quotidiana delle persone e permette quindi un alto livello di interazione, pure grazie alle nuove reti 3G e oltre, che dovrebbero consentire un accesso a internet sempre più veloce anche in mobilità.

 

E così gli operatori si sono lanciati nell’arena, proponendo servizi molto attraenti come il download di musica e  la mobile Tv, la possibilità di utilizzare i sistemi di instant messaging e di condivisione video che spopolano sul web, nonché di utilizzare la posta elettronica o i sistemi di navigazione satellitare proprio come sul Pc.

 

E proprio come sul Pc, gli operatori mobili puntano sulla pubblicità, come conferma il recente accordo siglato tra Vodafone e Yahoo!, per fornire una serie di formati pubblicitari per cellulari.

Il gruppo britannico ha anche siglato un accordo con la Microsoft per collaborare allo sviluppo di telefonini sempre più convergenti.

 

Resta solo un particolare: bisogna ancora convincere gli utenti della reale validità di questi nuovi servizi.

La soluzione, secondo gli addetti ai lavori, è quella dell’attesa.

Mentre tutti puntano semplicemente sulla potenza dei nuovi terminali mobili, pochi calcolano l’impatto che l’arrivo della banda larga mobile avrà sui modelli di business e di utilizzo delle tecnologie.

Ma per potere raggiungere un livello d’uso considerevole – ha spiegato Nicolas Demassieux, direttore della ricerca per Motorola in Europa – “non basta essere competitivi in termini di prezzi e di banda larga”.

 

Bisogna infatti “semplificare sistemi ancora troppo complessi e aspettare ancora qualche anno prima di disporre di una tecnologia che possa davvero competere con la banda larga fissa”.