Pronto, che ora è? Sony Ericsson mette il cellulare al polso

di Alessandra Talarico |

Mondo


Sony EricssonMBW 100

Molto spesso, si sa, il cellulare squilla proprio quando non dovrebbe, interrompendo una riunione di lavoro, una cena romantica, la visione di un bel film al cinema.

Colpa degli irriducibili del telefonino che dovrebbero spegnerlo ma non hanno il coraggio di farlo perché magari attendono una chiamata importante o semplicemente perché dimenticano di farlo.

 

Per evitare l’imbarazzo di dire a tutti: “scusate, mi squilla il cellulare”, arriva un nuovo gadget, nello specifico un vero e proprio orologio da polso, che permette di controllare le telefonate, gli sms e la musica dal display, lasciando il cellulare in tasca o in borsa.

 

Lo ha prodotto Sony Ericsson in collaborazione con Fossil, forse per riscattare il cellulare dall’accusa di aver mandato in crisi l’industria degli orologi che ormai non si usano quasi più perché molta gente per controllare l’ora si affida, appunto, al telefonino.

 

Scherzi a parte, gli orologi Bluetooth  ABACUS MobileWear e FOSSIL Caller ID di Fossil e MBW-100 di Sony Ericsson – saranno legati a doppio filo con molti dei cellulari Bluetooth del gruppo nippo-svedese, per il quale essi rappresentano non solo il punto di arrivo di un progetto a lungo coltivato, ma anche un punto di partenza verso un nuovo concetto di comunicazione mobile integrata, in cui orologio e telefonino, due fra gli accessori più diffusi al mondo, si fondono dando vita a una sinergia che, come ha spiegato Jacob Sten “cambierà il modo di rapportarsi al proprio telefono cellulare”.

 

L’orologio vibra quando rileva una chiamata in arrivo, visualizzando il nome o il numero del chiamante sul display. Viene visualizzata anche la notifica di messaggi di testo in arrivo ed è inoltre possibile interrompere o rifiutare le chiamate in arrivo premendo i tasti sull’orologio e riprodurre o saltare i brani sul lettore musicale del telefono.

 

L’orologio – che dovrebbe essere lanciato per Natale, alla non modica cifra di 300 euro – avvisa perfino con una vibrazione, se si sta uscendo dall’area di copertura del telefono.

 

Gli orologi, insomma, sono diventati accessori smart – intelligenti – anche se l’idea di mettere il cellulare, o meglio il Pc, al polso non è proprio una novità.

Ci aveva già pensato Microsoft col suo WristNet, un orologio in grado di connettersi al Web e scaricare informazioni – news, tempo, traffico – in tempo reale, presentato due anni fa al CeBIT, sempre in collaborazione con Fossil.

 

L’orologio è dotato anche di un organizer, grazie a un apposito software aggiuntivo, e può ricevere messaggi inviati con il Messenger di MSN.

 

“L’unico schermo che ti porti dietro e che puoi sbirciare è quello che puoi portare al polso – aveva detto allora Bill Gates – Se raggiungessimo il 5-10% delle persone che hanno un orologio da polso, sarebbe un numero enorme”.

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