Futuro delle comunicazioni: la ricerca va verso la convergenza delle tecnologie su un’unica piattaforma

di Raffaella Natale |

Italia


Comunicazioni Elettroniche

Si chiuderà oggi a Catania, la due giorni “e-Infrastrutture per lo sviluppo“, organizzata dal Consortium GARR, ideatore e gestore della rete telematica nazionale per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Scientifica.

GARR è l’associazione fondata con il patrocinio del MIUR da alcune tra le maggiori realtà nazionali per l’istruzione e la ricerca scientifica, la Conferenza dei rettori delle Università italiane, il CNR, l’Enea, l’Istituto nazionale di fisica nucleare.

 

L’obiettivo di questa conferenza è stato quello di mettere in evidenza il ruolo trainante delle infrastrutture di rete, e in particolare di GARR, verso il superamento del digital divide sia a livello nazionale che internazionale.

 

“In un futuro ormai prossimo, diciamo cinque anni, ci sarà la convergenza su un’unica piattaforma delle tecnologie di comunicazione: sul filo o attraverso le onde radio passeranno tutte le informazioni ora diversificate ora, per esempio, su Tv e radio. Anche per i telefoni le cose cambieranno: si passerà a una convergenza assoluta del telefono con la trasmissione dati: il telefono diventerà qualcosa di del tutto identico a un pc“. E’ quanto sottolinea Roberto Guadagni, responsabile infrastrutture di rete e di calcolo dell’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) parlando con i giornalisti a Catania a margine dei lavori della conferenza GARR.

 

Guadagni ha ricordato come Catania sia sede del nodo con il quale la rete della ricerca italiana si connette a quella dei Paesi dell’Africa del nord.

“Questo fa lavorare insieme tecnici di culture diverse – ha osservato – e questo modo di lavorare insieme crea conoscenza che può portare a sviluppi pseudo-politici”.

Guadagni ha aggiunto che compito del GARR è anche “recuperare il digital divide, cioè portare allo stesso livello tecnologico i posti che, per vari motivi, storici o legati al territorio, sono più sfortunati”.

“In Italia – ha detto – c’è una differenza abissale tra nord, centro e alcune regioni del sud, come Basilicata e Calabria, che sono completamente tagliate fuori dalle infrastrutture tecnologiche di rete, cioè dalla capacità di arrivare su Internet con bande sufficientemente larghe”.

 

I lavori hanno visto la presenza dei massimi esperti italiani, europei e mondiali di reti informatiche avanzate, che nei giorni scorsi hanno preso parte, sempre nel capoluogo etneo agli incontri organizzati da Terena, l’associazione di organizzazioni coinvolte nella fornitura e utilizzo di servizi e infrastrutture di rete per la ricerca e l’ Istruzione in Europa.

La partecipazione degli addetti ai lavori ha consentito di discutere sul ruolo di GARR nel quadro generale del Digital Divide a livello nazionale, come creatore di infrastrutture nel Sud Italia, e sul piano internazionale attraverso il contributo a progetti di sviluppo in Cina, nel Mediterraneo e nel Sud America.

 

Si sono mostrati anche servizi “a valore aggiunto” attualmente in uso, anche attraverso applicazioni scientifiche avanzate, guardando così a nuovi modelli di utilizzo della rete con risorse che siano disponibili ovunque, a chiunque, in qualsiasi momento e per molteplici usi.

Grande attenzione anche alle reti accademiche come traino per l’innovazione e lo sviluppo al di fuori del settore strettamente scientifico, nonché i benefici portati dalla rete nel settore educativo, come nel progetto “Scuole su GARR”.

 

In conclusione anche un’analisi sullo stato dell’arte e su quello che è il GARR oggi sia dal punto di vista politico che tecnico a distanza di oltre tre anni dalla costituzione del Consortium.

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