Rai: Saccà presenta il nuovo piano di investimenti, 300 mln di euro per fiction e mobisode per i cellulari

di Raffaella Natale |

Italia


Agostino Saccà

La Rai investirà nella fiction 300 milioni di euro, 60 milioni i più rispetto allo scorso anno, per produrre 800 ore.

Il megapiano deciso dal Cda è stato illustrato dal direttore di Raifiction, Agostino Saccà, che ha annunciato anche il progetto cui sta lavorando Rainet, vale a dire di adattare soap e sitcom, a cominciare dallo storico ‘Un posto al sole’, alla Mobile Tv.

 

“Con i nuovi investimenti veniamo incontro alla domanda delle reti che hanno chiesto più fiction al posto del calcio e del cinema”, ha spiegato Saccà e precisato: “RaiUno ha chiesto 110 pezzi di prima serata contro i 90 dell’anno scorso, RaiDue 66 invece di 44. Ma faremo, ed è la prima volta per la Rai, anche fiction per le fasce giornaliere del palinsesto di RaiUno, di RaiDue e di RaiTre”.

Nei progetti della Rai la fiction andrà anche sul telefono cellulare: “I generi corti della fiction come le soap e le sitcom si adattano a pennello”, ha spiegato Saccà.

“Abbiamo avviato un primo esperimento per trasformare ‘Un posto al sole’ in un fotoromanzo a puntate di cinque minuti. Non abbiamo ancora deciso se fare una sintesi della soap o prendere una linea narrativa e svilupparla. Ci stiamo lavorando insieme a Rainet e avrà un primo passaggio sul Web, ma è un operazione perfetta per i cellulari”.

 

Il direttore di Rai Fiction parla di un forte rimescolamento in atto nei contenuti televisivi, una vera rivoluzione nella gerarchia dei generi: “Prima dominavano il calcio, lo sport, il cinema e il varietà classico, oggi vanno per la maggiore la fiction e il reality. Il calcio ormai funziona solo quando le sfide si caricano di significati che vanno oltre il pallone, tutte le altre partite racimolano ascolti modesti. Come pure è sempre più raro reperire sul mercato film di grande appeal televisivo. Non appena sono emersi i nuovi sistemi distributivi hanno trovato collocazioni più congeniali al loro codice. Il calcio nella payTv satellitare, il cinema nel Dvd e nell’offerta a pagamento”.

 

Commentando il piano di investimenti dedicati alla fiction dall’azienda, il Consigliere di amministrazione della Rai, Sandro Curzi, ha dichiarato: “Bene ha fatto il responsabile della fiction Rai a valorizzare la pur provvisoria revisione e comunque il forte investimento deciso dal Consiglio di amministrazione dell’azienda in un settore che, in effetti, ci ha dato e continua a darci molte soddisfazioni”.

“Non è semplice – ha aggiunto Curzi – intervenire su un treno già in corsa per effettuare le necessarie revisioni e riparazioni, ma ci abbiamo provato, ritardando quando era opportuno farlo e accelerando quando era invece doveroso e utile”.

 

Così – ha sottolineato – il nuovo Cda della Rai, dopo un attento esame delle proposte e un ragionato dibattito, e dovendo necessariamente fare i conti con le cose già avviate e con le urgenze del palinsesto, ha potuto affidare alla tecnostruttura aziendale un piano non ancora definitivo e ottimale, ma certamente impegnativo: 300 milioni di euro per 800 ore di fiction. Un piano che ci ripromettiamo presto di reintegrare, riequilibrare e potenziare specie sul piano dei contenuti e della Innovazione, sulla base di una documentata capacità di intercettare il gradimento popolare”.

 

Per Curzi, resta confermato che la fiction si impone come genere forte, competitivo e certamente assimilabile alle funzioni di un servizio pubblico. Ma la novità vera emersa negli ultimi tempi e, soprattutto, le prospettive di un produttore di contenuti e, insieme, gestore di rete come la Rai, che deve conservare le proprie posizioni di mercato e insieme irrobustire le proprie capacità di servizio per il cittadino e la società, riguardano la qualità e i contenuti, piuttosto che i generi.

Il consigliere ha spiegato che “Una fiction o un reality o un varietà o un film o anche una partita di calcio non è di per sé una trasmissione buona o cattiva, da servizio pubblico o commerciale: l’importante è ciò che ci mettiamo dentro, è il livello dei personaggi e degli artisti coinvolti, è il tipo di valori che veicolano, è la maniera stessa di condurla e di presentarla”.

 

“Spero e credo – ha concluso il consigliere Rai – che nei prossimi mesi il Cda della Rai e tutta la dirigenza aziendale sappiano e possano liberarsi finalmente da ipoteche e condizionamenti politici ancora troppo marcati, proseguendo sulla strada della libera competizione in un mercato a sua volta liberato dalle ingiustificate strozzature e dai troppi privilegi tuttora esistenti a favore di ristretti interessi”.

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