TDT: ma è davvero tutto da rifare? Lo stato dell’arte e le critiche di Adiconsum alla sperimentazione

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

L’associazione dei consumatori Adiconsum è intervenuta nell’ambito del piano di passaggio alla tecnologia di trasmissione radiotelevisiva in digitale terrestre per le due regioni, Sardegna e Valle d’Aosta, che come ben sappiamo saranno le prime a effettuare lo switch-off, diventando interamente all digital.

L’Associazione non condivide le fasi di questa transazione e il segretario generale Paolo Landi, ha dichiarato che “Spegnere la televisione analogica in Sardegna e Valle d’Aosta nel luglio 2006, è una scelta impraticabile che va contro i consumatori”.

 

Adiconsum, in previsione dello switch-off delle due regioni, atteso per il 31 luglio del 2006, propone un periodo di sperimentazione al fine del quale si potranno indicare con certezza i tempi, i modi e quale decoder sarà più proficuo utilizzare. Adiconsum ha realizzato un proprio progetto per la sperimentazione che, come spiegano, “mette a confronto varie ipotesi tecnologiche, tenendo in alta considerazione il consumatore e il rilancio delle economie locali. Per riuscire nel suo intento la sperimentazione prevede l’analisi di dati certi rilevati con metodi scientifici da organismi terzi“.

 

Propone il coordinamento della sperimentazione alle Regioni, coadiuvate da un tavolo tecnico aperto alle istituzioni nazionali e locali, ai fornitori di servizi e di contenuti, alla Rai e alle altre Pay TV, alle università e ai centri di ricerca, agli installatori e ai consumatori con questi obiettivi: lo spegnimento dell’analogico verificando l’integrazione del digitale terrestre, del satellite, dell’IPTV e della Mobile Tv; sperimentare la chiusura dell’analogico in fasce orarie e una nuova assegnazione delle frequenze; provare vecchi e nuovi decoder prodotti appositamente per la sperimentazione; realizzare e provare impianti multipiattaforma centralizzati; progettare contenuti interattivi e verificare se utilizzarli su specifiche piattaforme o solo sulla “rete”; integrare nella sperimentazione le Pay TV utilizzando la loro rete trasmissiva (sat, Internet, terrestre); affidare alla Rai le relazioni con l’utente per gestire la transizione; rilevare le reazioni dei consumatori inseriti nei gruppi sperimentatori.

 

Ricordiamo che giusto alcune settimane fa il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha preso in considerazione, dopo un’approfondita analisi, diversi aspetti relativi al digitale terrestre.

Si tratta di importanti delibere che consentiranno di procedere nel piano scelto dal governo per passare alla nuova tecnologia. Un piano che ha valso all’Italia tanti apprezzamenti all’estero e permesso l’avvio di strette collaborazioni con Gran Bretagna e Francia.

 

Il Consiglio ha in particolare esaminato i percorsi della transizione allo switch-off e ha approvato all’unanimità la predisposizione di un catasto nazionale degli impianti radiotelevisivi e delle relative frequenze, in grado di fare chiarezza sulla loro distribuzione, decidendo di avvalersi per i controlli della polizia postale e delle comunicazioni.

 

Avviata anche la prima fase dei piani di predisposizione degli impianti al digitale e deciso l’aggiornamento del piano di assegnazione delle frequenze del 2003 alla luce delle innovazioni normative e di mercato e degli obblighi di coordinamento internazionale, sentendo anche le associazioni degli operatori nazionali e locali, ferma restando la necessità di assicurare un terzo della capacità trasmissiva all’emittenza locale, finora utilizzata soprattutto come bacino cui attingere per l’acquisto di frequenze per la sperimentazione della TDT. In più, in accordo con il ministero delle Comunicazioni, sarà definito un piano regionale di passaggio al digitale che riguarderà progressivamente le diverse regioni.

 

E’ stata inoltre insediata una Commissione di esperti per la revisione del piano. Nella riunione l’Agcom ha provveduto anche ad adottare procedure rigorose per assicurare l’effettività dell’accesso dei fornitori di contenuti e servizi indipendenti alla capacità trasmissiva (il 40% del totale) dei multiplex degli operatori verticalmente integrati – Rai, Mediaset e Telecom Italia – sulla falsariga del modello francese e svedese.

A questo scopo l’Autorità si riserva un potere di veto sulle scelte dei broadcaster, al fine di impedire comportamenti anticompetitivi e lesivi del pluralismo. Inoltre in modo più rigoroso l’Autorità controllerà che venga rispettata la norma di legge che prevede che chi possiede più di una rete destini il 40% della capacità trasmissiva in digitale a fornitori di contenuti indipendenti.

 

Inizialmente lo switch-off per le due regioni era fissato al 15-16 marzo 2006, lo slittamento ha consentito permetterà di estendere la fase sperimentale e raggiungere una maggiore copertura della popolazione, ampliando le frequenze disponibili.

 

Secondo una Ricerca Eurisko, i valdostani sono teoricamente pronti per passare al digitale terrestre. L’analisi è stata effettuata nella fase di pre-test che ha dato la possibilità di sondare le reazioni, la disponibilità e le resistenze delle popolazioni della Valle d’Aosta ad adottare il digitale terrestre.

In generale nella regione è stato riscontrato un buon livello di conoscenza del passaggio al digitale terrestre.  Eurisko spiega che per il 93% dei valdostani la televisione gioca la parte del leone per quanto riguarda la fonte di apprendimento della notizia del cambiamento in entrambe le regioni.

 

La Ricerca ha permesso anche di evidenziare che la maggior informazione a disposizione degli abitanti si è tradotta in una maggior facilità di accettazione al cambiamento; infatti, in Valle d’Aosta, il 41% dei residenti è favorevole al passaggio al digitale, “solamente – dicono i ricercatori – il 26% è contrario”.

Eurisko assicura, poi, che in Val d’Aosta il 57% dei residenti è in grado di ricevere il segnale televisivo trasmesso in digitale terrestre o perché hanno acquistato un decoder digitale (52%) o perché sono dotati di televisori di ultima generazione (6%). Infine, per quanto riguarda la propensione all’acquisto del decoder digitale è sopra la media nazionale: “In Valle d’Aosta – spiega la ricerca – è favorevole all’acquisto il 15% dei residenti, che vanno ad aggiungersi a quelli che hanno già acquistato il decoder”.

 

Per quanto riguarda la Sardegna, secondo Eurisko il 51% delle famiglie sarde si è già organizzata per l’evento collegando il decoder al proprio televisore e il 13% è intenzionato ad acquistarlo nell’immediato. Inoltre un altro 5% ha acquistato un televisore di ultima generazione che consente di sintonizzarsi sul segnale digitale senza l’utilizzo del decoder.

Gli abitanti dell’isola che non hanno ancora provveduto all’acquisto del decoder, possono beneficiare di un contributo di 70 euro. L’acquisto può essere effettuato presso tutti i negozi di elettronica presentando la ricevuta di pagamento del Canone Rai 2006.    

 

Al momento, attraverso la televisione digitale terrestre, è possibile vedere 26 canali televisivi nazionali, alcuni dei quali esclusivi, come a esempio Rai Utile (canale di approfondimento culturale della Rai) e Boing (canale Mediaset dedicato ai bambini), mentre con il segnale analogico sono disponibili soltanto otto canali nazionali.

 

E’ intanto partito, domenica 26 marzo dal Parco di Monte Claro a Cagliari, il Digital Tour in Sardegna, promosso dal Ministero delle Comunicazioni per coinvolgere tutti gli utenti che saranno interessati al passaggio dalla televisione analogica a quella digitale.

 

Il Digital Tour è articolato in 31 tappe e si concluderà in Sardegna il 30 aprile. Toccherà i principali capoluoghi di provincia, per una “Comunicazione in movimento” sul passaggio al digitale terrestre, fornendo cioè tutte le informazioni sull’applicabilità del nuovo sistema televisivo, con una serie di “mezzi” all’interno dei quali verranno inserite delle vere e proprie case digitali in cui tutti i visitatori potranno ritrovare un ambiente digitalizzato, ma al tempo stesso accogliente come una casa.

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