Banda larga: la Cina gioca la carta Power Line per combattere il digital divide

di Alessandra Talarico |

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Dopo avere sperimentato con successo la tecnologia WiMax   realizzando la prima rete al mondo basata su questo standard (accessi a 70 Mbit/sec, su un’area di 16 milioni di abitanti in  Dalian e Chengdu), la Cina  si appresta a utilizzare su vasta scala le soluzioni Power Line.

 

Si tratta di una tecnologia che consente di trasportare dati sulle linee elettriche e quindi  di connettersi a Internet, senza collegamenti telefonici né modem, dalla presa elettrica più vicina.

 

La Cina, che data la sua vasta estensione geografica è alla ricerca di soluzioni per accelerare la diffusione della banda larga anche nelle aree più interne del Paese, ha dunque deciso di puntare sulle linee elettriche a bassa tensione, coinvolgendo nei test circa  150.000  utilizzatori disseminati in 540 quartieri della città di Pechino.

 

La trasmissione di dati sulle linee elettriche permette un risparmio di circa il 20% rispetto ai costi dell’Adsl e, grazie alla capillarità della rete elettrica, può realmente rappresentare una valida alternativa alla tradizionale linea telefonica per la connessione a banda larga dei clienti finali.

 

La Cina, che conta oggi  110 milioni di navigatori Internet, si affiderà dunque anche alla Power Line per estendere i servizi dell’Amministrazione centrale alle imprese ed ai cittadini anche attraverso Internet, evitando al contempo di lasciare indietro da questo processo di ammodernamento le aree rurali.

 

“Il Piano Strategico del Governo cinese prevede di dotare di una linea telefonica tutte le famiglie cinesi entro il 2020. La Power Line è dunque una soluzione esperibile, insieme al WIMAX  per ridurre celermente il Digital Divide tra le aree metropolitane e quelle rurali” ha commentato Ermanno Delia di assolaw.com.

 

Lo scorso anno anche la Commissione europea ha deciso di pubblicare una raccomandazione rivolta agli Stati membri per chiarire le regole d’uso delle linee elettriche nell’ambito della trasmissione di dati elettronici, con l’obiettivo di dare una spinta alla concorrenza, aprendo il mercato a nuovi fornitori di connessioni ad alta velocità.

 

Quello che Bruxelles vuole assicurare, in sostanza, è che i fornitori di servizi a banda larga possano sfruttare tutte le possibilità tecnologiche e che l’Europa sia unita nella promozione e lo sviluppo delle comunicazioni a banda larga.

 

E perché questo avvenga la Ue dovrà dotarsi di “un quadro regolamentare chiaro ed equilibrato”, prerequisito essenziale per attirare nuovi attori economici e nuovi investimenti sul mercato della banda larga Power Line.

 

Bruxelles ha raccomandato dunque ai Paesi Ue di “rimuovere ogni ostacolo regolamentare ingiustificato”, in particolare per le imprese di servizio pubblico, che blocchi lo sviluppo di sistemi di comunicazione Power Line.

 

Le misure previste dalla raccomandazione conclude la Commissione sono compatibili con la nuova direttiva sulla compatibilità elettromagnetica che entrerà in vigore a metà del 2007 (IP/05/8).

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