Innovazione: oltre 600 mln di euro per R&S. Stanca: ‘Per la prima volta è il mercato a far emergere le proprie potenzialità’

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Lucio Stanca

Sono stati presentati questa mattina i risultati del bando per la selezione di 36 nuovi poli tecnologici pari ad un investimento complessivo di oltre 600 mln di euro per attività di Ricerca e Sviluppo.  
 
Nel corso della conferenza stampa, il ministro per le Attività Produttive Claudio Scajola e il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca hanno illustrato le modalità di erogazione dei fondi per l’innovazione tecnologica alle imprese e delle agevolazioni finanziarie previste dal decreto ministeriale 29 luglio 2005, che vedrà coinvolte 64 tra le più grandi aziende hi-tech in partnership con 90 piccole e medie imprese nazionali, 45 centri di ricerca, pubblici e privati, ed università che, assieme, come soggetti finanziati o come affidatari di commesse, beneficeranno dei fondi attivati.
  

Le aree d’intervento finanziario, per la quale sono state presentate 72 proposte per oltre 1,2 mld di euro di investimenti, sono: telecomunicazioni, con 11 progetti per 185,6 milioni di euro; automazione e strumentazione, con 8 progetti per 147,3 milioni di euro; aerospaziale, con 9 progetti per 139,3 milioni di euro; componentistica elettronica, con 3 progetti per 65,1 milioni di euro; trasporti, con 5 progetti per 78,8 milioni di euro.

 

L’investimento previsto in sviluppo pre-competitivo e ricerca industriale è di 616,3 milioni di euro, di cui il 10% di contributo a fondo perduto; l’80% di credito agevolato ad un tasso di interesse dello 0,5% e il restante 10% di credito bancario a tasso ordinario. La distribuzione dell’investimento è per 117,7 milioni di euro in aree dell’Obiettivo 1 (Sud); per 81,6 milioni in aree dell’Obiettivo 2, ovvero in altre ‘aree sottoutilizzate’ e per i restanti 416,9 milioni in altre aree.
A seguito dei numerosissimi progetti proposti, infatti, gli investimenti previsti inizialmente, per risorse complessive pari a 360 milioni di euro, sono lievitati fino a superare i 600 milioni di euro.

 
“L’obiettivo di questa iniziativa è di realizzare nuovi poli tecnologici per l’innovazione radicale di prodotto attraverso le tecnologie digitali, per la creazione di prodotti totalmente nuovi, che si differenzia dall’innovazione incrementale derivante invece dal miglioramento di quelli già esistenti”, ha dichiarato il ministro Lucio Stanca, intervenendo con il ministro Scajola alla presentazione dei risultati del bando per la selezione dei 36 nuovi poli tecnologici. 

  

In particolare, ha aggiunto Stanca, “abbiamo voluto incentivare l’innovazione radicale perché è qui che si concentrano il maggiore valore e la più elevata prospettiva di crescita anche del commercio con l’estero”. Ma, soprattutto, ha messo in evidenza il ministro, “per la prima volta in Italia la selezione è stata compiuta dal mercato e, quindi, non ci sono state scelte dirigistiche e finanziamenti a pioggia. Infatti i settori di intervento non sono stati definiti a priori, ma individuati dal mercato sulla base di progetti di innovazione di prodotto che presentino uno stadio di sviluppo avanzato; potenzialità di crescita occupazionale qualificata in un arco temporale che va da 2 a 5 anni; un’analisi già definita di posizionamento sui mercati internazionali e, non ultimo, la presenza di eventuali alleanze (partenship) internazionali o nazionali anche per attività di internazionalizzazione”.

 

“Altra novità”, ha rilevato poi il ministro, “è che i nuovi poli non sono più legati a uno specifico territorio, ma collegano competenze e funzionalità”. In pratica, ha concluso Stanca, “con questi poli stiamo creando ‘ecosistemi‘ che hanno al loro interno un collante forte derivante da una finanza propulsiva con nuovi modelli di intervento (venture capital); una Pubblica Amministrazione fortemente propositiva; la presenza di una o più imprese di medio-grandi dimensioni che danno impulso all’innovazione tecnologica ed un adeguato sistema universitario e di ricerca”. 

 

Le dichiarazioni del ministro Stanca sugli interventi previsti dal decreto interministeriale sono perfettamente in linea con quanto dichiarato ieri nel corso del convegno ‘Una politica economica per i distretti industriali‘:“I distretti dell’innovazione come superamento dei tradizionali distretti territoriali ma, soprattutto, come strada obbligata per la competitività del Sistema Paese. La grande differenza del nuovo scenario rispetto a quello distrettuale classico è che i processi di innovazione radicale delle economie ad alto valore aggiunto intangibile non sono compatibili con la monocultura produttiva ma, al contrario, hanno bisogno di ibridazioni spesso impreviste e imprevedibili fra tecnologie, prodotti e processi produttivi”. Stanca ha aggiunto che l’innovazione radicale è frutto dell’incrocio fra discipline diverse: questo richiede una evoluzione del modello basato sulla conoscenza tacita e di matrice familiare, che aveva caratterizzato la cultura del mono-prodotto dei nostri distretti.

 

È in questa ottica, ha detto il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, che il Governo ha attivato una serie di iniziative specifiche. Con la finanziaria 2006 i distretti sono diventati soggetto giuridico unico. Non solo, con la stessa legge è stata costituita l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, per accrescere la capacità competitiva della piccole medie imprese e dei distretti industriali, promovendo l’integrazione fra il sistema della ricerca ed il sistema produttivo mediante la individuazione, la valorizzazione e la diffusione di nuove conoscenze, tecnologie, brevetti e applicazioni industriali prodotti su scala nazionale e internazionale.

 

Concretamente, ha spiegato il ministro, “per sostenere l’innovazione di processo mediante l’integrazione in distretti e filiere il Governo ha varato sia un fondo rotativo, con 270 milioni di euro, sia interventi per i distretti digitali nel Sud, con altri 42 milioni di euro; per favorire l’innovazione di prodotto attraverso promozioni di settori industriali ad alto contenuto tecnologico ha costituito un fondo rotativo con 360 milioni di euro e finanziato 11 territori di eccellenza nel Sud, con 152 milioni di euro”.

 

Il ministro ha infine posto in evidenza come le imprese abbiano accolto con grande interesse le iniziative governative per l’innovazione. “Il bando per i poli tecnologici è un esempio concreto del ruolo del Governo di promotore delle imprese ad aggregarsi su base funzionale in un distretto, impegnandole ad elaborare piattaforme comuni,  ove l’ICT è fondamentale. “Prova ne sia – ha concluso Stanca – che abbiamo ricevuto 72 progetti per 1,15 miliardi di euro da parte di 380 imprese fra grandi e piccole“.