Mediaset: l’Antitrust esprime parere positivo all’acquisizione delle frequenze di Ben Ammar. La parola all’Agcom 

di Raffaella Natale |

Italia


Sede Mediaset

L’Antitrust autorizzerà Mediaset a comprare le frequenze televisive di Tarak Ben Ammar. L’Authority ha approvato la bozza di decisione e l’ha spedita all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che avrà trenta giorni per un parere consultivo. La questione passerà poi nuovamente all’Antitrust, il cui via libera definitivo è atteso per l’inizio di aprile.

 

Anche se Mediaset ha già comprato 940 frequenze in tre anni, l’Antitrust non ritiene che abbia una posizione dominante nella proprietà degli impianti. Per l’Authority solo una parte delle frequenze può raggiungere porzioni ampie del territorio, essendo le altre residuali.

In ogni caso Mediaset non utilizzerà le 450 frequenze di Sport Italia in prima persona, ma le affitterà a operatori telecom che vogliono lanciare la Mobile Tv su standard DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld).

 

L’istruttoria aperta dall’Antitrust coinvolge RTI e Mediaset, in merito all’acquisizione, da parte del gruppo televisivo della famiglia Berlusconi, delle infrastrutture e delle frequenze digitali di Europa Tv, controllata da Holland Italia dell’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar e dell’emittente televisiva francese TF1.

 

L’operazione è finalizzata allo sviluppo, da parte di RTI, di una rete di trasmissione in tecnologia DVB-H, per la fornitura di programmi audiovisivi su terminali mobili.

L’operazione di concentrazione conferisce al gruppo Mediaset ulteriori risorse frequenziali che, a seguito della loro conversione dalla tecnica analogica a quella digitale, costituiranno un terzo multiplex nel mercato del broadcasting digitale.

Il nuovo multiplex si aggiunge, infatti, ai due che il gruppo televisivo già utilizza sul digitale terrestre. Mediaset ha sempre detto di “voler riservare porzioni di capacità trasmissiva” di questo nuovo multiplex, “agli operatori tlc che ne faranno richiesta” e in questo senso c’è già un accordo con Tim, e “ulteriori accordi in fase di negoziazione” con altri operatori mobili.

 

L’Antitrust temeva che con l’acquisizione di Europa Tv si accrescesse ulteriormente la capacità trasmissiva dell’impresa acquirente e si accentuasse la posizione competitiva, in particolare nel mercato delle reti di trasmissione del segnale televisivo in tecnica digitale. L’operazione avrebbe potuto costituire in capo al gruppo Mediaset, che già detiene un peso di rilievo nel mercato a monte delle infrastrutture, una posizione dominante nel mercato delle reti per la trasmissione del segnale televisivo terrestre in ambito nazionale. Ma pare proprio che le cose siano andate diversamente e che dai primi accertamenti l’operazione non rappresenti questi rischi.

 

La cessione del ramo di azienda di Europa Tv era stata annunciata lo scorso 21 dicembre, in quella occasione Ben Ammar aveva sottolineato che “le frequenze Tv sono una merce rara e Berlusconi ne aveva bisogno per la Tv mobile che avrà un gran futuro”. Il prezzo di vendita, precisato dallo stesso imprenditore è stato di 185 milioni di euro, e riguardano solo frequenze e infrastrutture di trasmissione.

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