Proprietà intellettuale: approvato il decreto contro la contraffazione per la tutela del Made in Italy

di Raffaella Natale |

Italia


Cd

Il governo, su proposta del Ministero dei Beni Culturali, del Ministero delle Politiche Comunitarie e del Ministero delle Attività Produttive, ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo contro la contraffazione e a difesa del Made in Italy.

Il provvedimento attua la direttiva comunitaria 2004/48/CE concernente la tutela giurisdizionale nell’ambito dei diritti d’autore e della proprietà industriale.

 

La direttiva ha come obiettivo il contrasto dei fenomeni di contraffazione, pirateria e delinea un efficace sistema sanzionatorio civile con apposite misure in materia di acquisizione delle prove, mezzi istruttori, misure cautelari e risarcimento del danno. Il testo del provvedimento integra il Codice della proprietà intellettuale, per quanto riguarda la tutela giurisdizionale.

“Il decreto – ha dichiarato il Ministro delle Attività produttive Claudio Scajola – costituisce un’ulteriore tappa di attuazione delle politiche di contrasto alla contraffazione e fornisce un nuovo strumento a tutela del Made in Italy”.

 

FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha espresso apprezzamento per il recepimento della Direttiva Enforcement da parte dell’Italia, avvenuta oggi in Consiglio dei Ministri.

“La musica italiana è gravemente danneggiata dalla pirateria, e negli ultimi anni decine di milioni di euro si sono volatilizzati a causa del fenomeno”, ha detto Enzo Mazza , Presidente di FIMI. “Con il recepimento della Direttiva europea, l’Italia ha nuovi importanti mezzi per colpire senza esitazione i ladri di musica”.

 

Importante contributo del governo italiano nella lotta ai pirati, quindi, che si associa a quello dell’industria discografica, da tempo ormai alle prese con una crisi delle vendite che si è aggravata dall’arrivo dei servizi peer-to-peer (P2P) come KaZaA.

Interventi regolatori e la promozione di servizi di downloading legale sono importanti strumenti per ridurre drasticamente il fenomeno.

Cosa che sta già avvenendo, anche se non ancora nella giusta misura. Gli esperti assicurano che per il 2006, numerosi servizi di filesharing si convertiranno al rispetto delle norme sul diritto d’autore, bloccando i file piratati che circolano sulle loro reti.

 

In ogni caso, grazie alle iniziative governative e alle campagne per la legalità intrapresa dalle case discografiche sono state avviate nel mondo azioni contro circa 20.000 utenti dediti allo scambio di file, risultato: il numero dei servizi di musica online è passato da 50 a 335 in soli due anni.

 

La musica è driver dell’economia digitale fatta di attività che attraggono decine di miliardi di dollari, che pongono sfide importanti come quelle relative alla tutela della proprietà intellettuale, dove una maggiore cooperazione da parte dei service provider e delle società di telecomunicazione è necessaria per sviluppare definitivamente il mercato e ridurre la pirateria.

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