Domotica: quando l’edificio diventa intelligente e semplifica la vita quotidiana

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Antonio Frattari

Riportiamo di seguito l’intervento del prof. Antonio Frattari, al Convegno Digital Life a cura della Fondazione Ugo Bordoni (Fieramilanocity, 20 ottobre 2005)

 

Prof. Antonio Frattari

Direttore del Centro Universitario Edifici Intelligenti

Università degli Studi di Trento

 

Il termine domotica è un neologismo derivante dal francese ¿domotique¿, nato dalla composizione del termine latino domus e dal francese informatique: l’informatica applicata alla casa.

l’idea guida è quella di permettere, grazie all’applicazione di sistemi di controllo informatizzati, una gestione a distanza e automatizzata della casa per la gestione ottimale del comfort ambientale e per garantire alla persona: da un lato la security (sicurezza antintrusione) e dall’altro la safety (sicurezza personale).

Questo significa, ad esempio, poter modificare i parametri legati al comfort ambientale in funzione della presenza o meno degli utenti, con conseguente contenimento dei consumi energetici; oppure poter svolgere assistenza a distanza di anziani o disabili che hanno così la possibilità di avere una maggiore libertà di gestione dei propri spazi in sicurezza, grazie al controllo e alla supervisione dell’insieme di sistemi di automazione domestici.

 

l’introduzione dei sussidi domotici oltre che nella gestione del comfort ambientale risulta strategica per garantire la salvaguardia dell’utenza debole, in particolare anziani, disabili e diversamente abili, in diversi contesti: 

  • nelle abitazioni private, dove la domotica risolvere esigenze di autonomia in sicurezza permettendo di rimanere più a lungo nel proprio ambiente domestico, senza ricorrere ad un¿assistenza continua in un luogo estraneo;

  • nei centri di ricovero e di assistenza quali case di riposo o ospedali dove la domotica permette un controllo seppur continuo meno invasivo della privacy dei pazienti, aiutando nel proprio compito il personale soprattutto nell’assistenza notturna;

  • nelle abitazioni temporanee, per la breve degenza e la riabilitazione anche psicologica a seguito di un trauma, dove i sussidi informatici coadiuvano il paziente nel risanamento graduale nell’ambito domestico, che deve essere necessariamente riscoperto per poter nuovamente assolvere al luogo sicuro, conosciuto e confortevole del focolare domestico.

In tale ottica il ¿Servizio per le Politiche Sociali della Provincia Autonoma di Trento¿, il CUnEdI (Centro Universitario Edifici Intelligenti) dell’Università di Trento, la cooperativa sociale ¿Villa Maria¿ di Lenzima di Rovereto, la società Domoticsistem di Rovereto hanno concepito e portato a termine la domotizzazione di un appartamento. l’obiettivo, ampiamente raggiunto era quello di dimostrare che si possono realizzare appartamenti semiprotetti introducendo sussidi domotici che da un lato accrescano la personalità dell’individuo sviluppandone l’autonomia, dall’altra tutelino l’individuo ¿debole¿ nello svolgimento e nella gestione della vita quotidiana.

 

Per quanto riguarda il primo punto è stato affidato all’abitazione il compito di sviluppare le capacità organizzative della persona, presupponendo una risposta attiva alla segnalazione di anomalie, allarmi o ritardi nell’adempimento di attività prefissate. Questa finalità è stata raggiunta introducendo un nuovo interlocutore tra casa e persona: uno schermo che visualizzi con un¿iconografia semplice ed immediata lo stato di allerta. Questo avviso è stato pensato per consentire all’utente di intervenire e rimediare alla mancanza, attivando così un processo di  sviluppo di schemi di adattamento agli eventi. E¿ stato previsto che la situazione di allarme venga non di meno visualizzata anche al centro di controllo, dove possa essere registrata  e catalogata per avere una casistica comportamentale per sviluppare un sistema di valutazione degli utenti. La casa diventerebbe quindi un educatore e la si potrebbe definire Casa Educativa.

 

Per quanto riguarda il secondo punto, quello relativo alla tutela dell’individuo nella gestione della vita quotidiana, l’introduzione dei sussidi domotici è stata progettata per garantire la sicurezza dell’individuo a livello sia di safety che di security, con particolare riferimento alle specifiche caratteristiche deficitarie degli utenti in riferimento alla limitazione dell’autonomia. E¿ questa una delle peculiarità consolidate dell’automazione domestica, che ha in tal senso il compito di salvaguardare la salute e il benessere della persone con interventi di attivazione automatica di impianti di sicurezza e termoregolazione. La casa diventa in tal modo un contenitore sicuro per l’utente, tanto che potremmo definirla: Casa Sicura.

 

La domotizzazione di un primo alloggio sperimentale è stata finanziata dalla Domoticsistem di Rovereto e dai Rotary club Trento e Trentino Nord.  Il progetto esecutivo è stato fatto nel mese di marzo 2005, l’alloggio è stato completato nel mese di Luglio 2005, inaugurato ufficialmente, dopo le verifiche e le messe a punto finali, il 3 ottobre 2005. Attualmente vivono nell’alloggio due disabili mentali lievi senza ausilio di personale di sorveglianza durante le ore del giorno. Una sola persona svolge attività di assistenza durante la notte. Da un primo calcolo si è potuto verificare che l’ammortamento della spesa di domotizzazione è di 3 mesi.

 

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

 

Digital Life: giovedì, industria digitale e istituzioni a convegno sulle nuove applicazioni della tecnologia


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