Galileo: le ‘tattiche di rinvio’ della Germania potrebbero far saltare il progetto

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Una disputa economica potrebbe minacciare il futuro di Galileo, il sistema di radionavigazione satellitare europeo.

 

Secondo Sergio Vetrella, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, la contesa sarebbe relativa ai costi addizionali del sistema Galileo, ma potrebbe avere a che fare anche con questioni di ¿orgoglio nazionale¿.

Se queste controversie non venissero risolte entro la fine del mese, avverte Vetrella, ¿l’intero progetto potrebbe essere minacciato¿.

 

Per Vetrella, la Germania – che si era subito opposta alla scelta di una gestione congiunta dei due consorzi ¿Eurely¿ (Alcatel, Finmecanica, Hispasat e AENA) e ¿Inavsat¿ (EADS, Thales e Inmarsat) – starebbe rimandando il suo contributo ai costi extra per la realizzazione del progetto (430 milioni di euro) perché vorrebbe che in centro di controllo di Galileo venisse ubicato a Monaco.

Ovviamente, Italia, Francia e Spagna avanzano la stessa pretesa.

 

In base alle previsioni, il costo per realizzare il progetto Galileo è di circa 4 miliardi di euro, mentre il mantenimento annuo costerà circa 220 milioni di euro.

L’Unione Europea e l’ASE hanno co-finanziato la fase di sviluppo con un contributo di 1,1 miliardi di euro, mentre il sesto programma quadro di ricerca investirà 100 milioni di euro nello sviluppo delle applicazioni.

E’ previsto inoltre un aiuto comunitario di 550 milioni di euro nel quadro del programma RTE 2001 – 2006.

Lo sviluppo e la realizzazione del sistema Galileo richiederanno importanti investimenti privati, che secondo la Ue dovrebbero ammontare a circa 2,1 miliardi di euro.

 

¿Se non si troverà un accordo entro la fine di ottobre, l’intero programma del progetto slitterà¿, facendo lievitare ulteriormente i costi.

 

Il sistema Galileo è un sistema di navigazione satellitare per uso commerciale sotto controllo civile che consentirà di conoscere la posizione di persone e mezzi con una precisione di pochi metri.

 

La garanzia di continuità nell’emissione del segnale offrirà una prestazione che non è garantita, per usi civili, dai sistemi militari GPS e GLONASS. 

 

Galileo sarà formato da 28 satelliti e stazionerà in tre orbite circolari mediane alla Terra, a un¿altitudine di 23.616 km con un¿inclinazione di 56 gradi dall’equatore.

 

Galileo, grazie anche alla maggiore precisione rispetto agli altri sistemi, potrà essere integrato con i diversi sistemi e tecnologie terrestri per rispondere alle esigenze degli a utenti in qualsiasi luogo essi si trovino: nelle città (dove le trasmissioni via satellite senza ripetitori terrestri possono essere bloccate dagli edifici), nelle zone a rischio (cantieri edili, fabbriche, magazzini), nelle zone isolate (dove il costo di installazione e manutenzione di sistemi di comunicazione terrestre è proibitivo), nelle regioni a latitudini elevate.

 

Il sistema dovrebbe essere operativo nel 2008 e il suo sviluppo è stato suddiviso in quattro fasi: definizione del progetto; fase di preparazione (2002-2005); fase di lancio dal 2006 al 2008; fase operativa e di sfruttamento.

 

La prima fase è stata dedicata alla progettazione dei satelliti e delle componenti terrestri ed alla verifica del sistema orbitale. La seconda sarà destinata alla costruzione e al lancio dei satelliti ed alla completa installazione delle stazioni di terra. Dal 2008 scatterà la vera fase operativa.

 

Il sistema europeo di navigazione satellitare – secondo le previsioni della Commissione Ue – comporterà la creazione di 150 mila nuovi posti di lavoro e genererà a regime un fatturato di circa 10 miliardi di euro l’anno.
 

Alessandra Talarico