Terrorismo: il Parlamento europeo respinge la proposta di conservazione dei dati tlc

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Europa



Il Parlamento europeo ha respinto la proposta di quattro Stati membri (Francia, Regno Unito, Irlanda e Svezia) di imporre agli operatori delle telecomunicazioni di conservare i dati relativi alle comunicazioni telefoniche, di posta elettronica e via SMS, con lo scopo di prevenire, indagare e perseguire reati, compresi quelli di natura terroristica.

I deputati non accettano di essere esclusi dalla procedura decisionale e ritengono che la conservazione di queste informazioni violi la privacy dei cittadini e non sia proporzionata allo scopo.

La relazione di Nuno Alvaro (ALDE/ADLE, DE) respinge il progetto di decisione quadro e invita i quattro Stati membri a ritirare la loro proposta di conservare i dati su traffico, ubicazione ed estremi degli abbonati (ma non i contenuti delle comunicazioni).

Il relatore auspica che gli Stati membri presentino uno studio che provi «l”inconfutabile necessit&#224» della conservazione dei dati e suggerisce di analizzare attentamente la nuova proposta della Commissione su tale materia che, tra le altre cose, conferisce al Parlamento il potere di codecisione.

Inoltre, a parere del relatore, &#232 gi&#224 possibile conseguire gli obiettivi della proposta di direttiva recependo la Convenzione sulla Criminalit&#224 informatica (Cybercrime-Convention) del Consiglio d”Europa e migliorando la cooperazione transfrontaliera nell”ambito territoriale in questione.

La proposta di decisione quadro

Durante la riunione del Consiglio Giustizia e Affari interni Francia, Regno Unito, Irlanda e Svezia hanno presentato una proposta comune per una decisione quadro sulla Conservazione dei dati relativi alle comunicazioni.

La proposta mira ad agevolare la collaborazione in materia di giustizia penale mediante l”adeguamento delle norme giuridiche degli Stati membri al fine di conservare i dati sulle comunicazioni SMS, i protocolli Internet e le eMail. I dati riguarderebbero unicamente il traffico, l”ubicazione e i dati degli abbonati, non i contenuti delle comunicazioni.

La proposta prevede una durata di conservazione di tali dati da un minimo di 12 ad un massimo di 36 mesi. Gli Stati membri avranno poi la possibilit&#224 di derogare alla durata della loro conservazione e potranno, previa richiesta di assistenza giuridica, consultare dati archiviati presso altri Stati.

La proposta della Commissione

La proposta adottata il 21 settembre dalla Commissione prevede l”obbligo per i fornitori di servizi di conservare per un periodo di un anno i dati relativi alla telefonia mobile e fissa, mentre per sei mesi quelli relativi alle comunicazioni via Internet. La proposta di direttiva non si applica al contenuto effettivo delle comunicazioni. La Commissione, infine, include anche una disposizione volta a garantire ai fornitori di servizi il rimborso dei costi aggiuntivi in cui potranno incorrere.

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