Musica digitale: ecco i primi effetti della sentenza Usa. SonyBMG siglano un accordo con iMesh per il P2p legale

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La sentenza MGM vs Gokster, com¿era prevedibile, ha cominciato a sortire i suoi primi effetti. La casa discografica SonyBMG ha chiuso un accordo di licenza con la piattaforma di file-sharing iMesh.

L¿operazione regolamenta la futura distribuzione di musica sulla piattaforma iMesh, avviando un servizio di downloading legale in linea con quanto stabilito dalla Corte suprema Usa.

Secondo le indiscrezioni riportate sulla rivista di musica Billboard, questa settimana iMesh potrebbe chiudere un accordo simile anche con la major discografica Universal Music Group.

iMesh &#232 nata nel 1999 sulla scia del successo del primo sito di file-sharing di musica Napster, oscurato nel 2001 dopo una feroce battaglia legale portata avanti dalle case discografiche. Nel 2003, anche iMesh &#232 stata trascinata in tribunale dalle case discografiche e condannata al pagamento di 4,1 milioni di dollari di risarcimento per aver distribuito musica violando le norme sul diritto d¿autore. Per gestire i rapporti con l¿industria della musica, il gruppo ha nominato come presidente esecutivo, Robert Summer, ex-presidente di Sony Music.

Come iMesh, altre reti di peer-to-peer, come Grokster e Streamcast Networks giusto per citarne alcune, sono state denunciate dalle major. E non solo, le denunce sono fioccate anche per i singoli utenti, colpevoli di fruire dei servizi illegali offerti dal P2p.

Dopo le prime condanne, molti siti si sono messi in linea e lo stesso Napster &#232 tornato nuovamente online nell¿ottobre 2003, in una versione interamente legale. Obiettivo: far breccia nel target degli adolescenti, i maggiori utilizzatori del file-sharing. In questa prospettiva, negli ultimi 18 ha siglato almeno 6 partnership con le universit&#224 per commercializzare la propria offerta agli studenti americani.

E ha anche messo in commercio carte prepagate, simili a quelle per le ricariche dei telefonini, tentando di superare uno dei maggiori ostacoli con cui si confrontano i servizi a pagamento di musica online: la perdita del pubblico pi&#249 giovane, sprovvisto di carta di credito.

La scorsa settimana, Dell (informatica) e Napster hanno annunciato una partnership per proporre alle universit&#224 americane reti a banda larga, che consentiranno di scaricare canzoni pi&#249 velocemente e nel rispetto della legge

Scopo dell¿iniziativa, come hanno spiegato le due societ&#224 in un comunicato congiunto, &#232 quello di ¿sostenere le universit&#224 nell¿offerta agli studenti di un modo legale per scaricare file musicali¿, visto anche che i maggiori fruitori della musica online sono soprattutto i giovani, che spesso sfruttano le connessioni Internet delle facolt&#224.

Il mercato del downloading di musica &#232, infatti, destinato a crescere e, dopo la sentenza della Corte Usa, saranno sempre di pi&#249 le aziende che cominceranno a offrire servizi per scaricare musica dal Web nel rispetto delle norme sulla propriet&#224 intellettuale.

Il 27 giugno scorso, la Corte suprema degli Stati Uniti ha pronunciato la sentenza pi&#249 attesa in materia di diritto d¿autore, venti anni dopo quella ¿Sony Betamax¿. Secondo i giudici, gli utenti delle reti di file-sharing potranno essere perseguiti.

¿Chi distribuisce un dispositivo con l”obiettivo di promuovere il suo uso per infrangere il copyright &#232 punibile per gli atti risultanti dalla violazione causata da terze parti utilizzando lo strumento, a prescindere dagli usi legali possibili dello strumento stesso“, ha scritto il giudice David Souter.

La Corte non condanna il peer-to-peer, ma la promozione dell¿uso illegale che ne hanno fatto i siti coinvolti.

Raffaella Natale

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