Tlc: i grandi gruppi europei alla ricerca di una nuova dimensione internazionale

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I grandi gruppi telecom europei stanno prendendo importanti decisioni, alla ricerca della loro identità, di una nuova dimensione internazionale e del rinnovamento delle loro reti.

 

l’espansione internazionale è alla base della decisione del gigante spagnolo Telefonica, già forza dominante in America Latina, di acquistare una quota del 2,99% nell’operatore cinese China Netcom per 240 milioni di euro.

l’intenzione del gruppo iberico è quella di salire al 5% e di instaurare una partnership con Netcom che includa lo sviluppo congiunto di prodotti e servizi, l’acquisto comune di tecnologie e infrastrutture, nonchè lo scambio e la condivisione del know how e delle risorse manageriali, tecniche e operative.

 

l’investimento cinese segue l’acquisizione dell’operatore fisso-mobile ceco Cesky Telecom, con un¿operazione che, appena conclusa, raggiungerà un montante di 6 miliardi di euro.

 

l’operatore storico francese France Telecom ha appena svelato il piano NExT (New Experience in Telecom services), un programma di trasformazione triennale che alla sua conclusione, trasformerà la società ¿nell’operatore di riferimento per i nuovi servizi di telecomunicazione in Europa¿.

 

Il programma implica il lancio di una serie di nuovi servizi, quali l’integrazione di voce, messaging e videotelefonia e servizi fissi-mobili convergenti.

l’operatore sta anche lanciando un nuovo portale unico attraverso cui i clienti potranno gestire i loro servizi e gli account e creando un servizio di supporto clienti singolo che gestirà le problematiche relative a tutti i servizi.

France Telecom è anche l’ultimo operatore a stringere una collaborazione con Microsoft, con cui svilupperà prodotti e servizi per creare una ¿immediata convergenza fisso-mobile¿.

 

Tra le novità previste dal piano NExT, anche l’assunzione del marchio Orange come brand commerciale internazionale del gruppo France Télécom per le offerte mobili, ad alta velocità e multi-service, oltre che per tutte le altre attività dell’azienda.

 

Sempre nell’ambito del piano NexT, il carrier ha anche fissato chiari obbiettivi in termini di acquisizione clienti: per esempio, nel 2008 FT conta di raggiungere 12 milioni di utenti a banda larga e 1 milioni di utenti dei servizi IPTV.

I mercati in cui l’operatore francese conta di estendersi maggiormente, oltre alla Francia e alla Polonia dove è già dominante, sono la Gran Bretagna, l’Olanda e la Spagna.

 

Per quanto riguarda eventuali fusioni e acquisizioni, France Telecom ha annunciato di voler andare oltre il massimo prefissato di 500 milioni di euro, anche se questo, ha spiegato il Ceo Didier Lombard, non deve essere visto come un ritorno a ¿acquisizioni dispendiose. Dobbiamo essere flessibili ma restare cauti¿.

Secondo recenti rumors, l’operatore transalpino sarebbe interessato al britannico Cable and Wireless. Ma con una capitalizzazione di 3,6 miliardi di sterline, l’acquisizione del carrier d’oltremanica sembra quanto mai improbabile.

 

l’operatore francese potrebbe piuttosto seguire l’esempio del suo maggiore rivale sul suolo europeo, Telecom Italia, che sta costruendo un nuovo impero romano della banda larga.

 

l’ex monopolista italiano, a dire il vero, non ha gli occhi puntati solo sulla banda larga, come conferma la recente partecipazione all’acquisizione del 55% dell’operatore turco Turk Telekom attraverso Oger Telecom, joint venture di nuova costituzione controllata dal gruppo saudita-libanese Saudi Oger Limited e in cui Telecom Italia ¿ tramite  Tim International ¿ effettuerà un investimento iniziale di 200 milioni di dollari.

 

La partnership tra Telecom Italia e Saudi Oger Limited sarà focalizzata sul mobile, in quanto Oger Telecom – come già separatamente annunciato – proseguirà la propria collaborazione nel fisso con BT Telconsult.

 

Successivamente al closing della privatizzazione, Telecom Italia e Oger Telecom sottoscriveranno un Technical Assistance Agreement di durata quadriennale con Avea, operatore mobile turco il cui capitale sociale è attualmente ripartito tra Tim International (40%), Turk Telekom (40%) e l’istituto bancario locale IsBank (20%). Gli accordi con Saudi Oger Limited stabiliscono inoltre che la partecipazione in Avea detenuta da Tim International potrà essere trasferita a Turk Telekom, con parziale reinvestimento dei proventi della cessione in azioni di Oger Telecom, oppure direttamente conferita a Oger Telecom.

 

La valorizzazione complessiva delle azioni Avea in portafoglio di Tim International è stata fin d’ora convenuta in un range ricompreso fra 400 e 600 milioni di dollari.

 

La Turchia, secondo un recente studio di Point Topic, è uno dei mercati della banda larga in maggiore espansione. Nel primo trimestre, gli utenti sono cresciuti del 37% a quota 484 mila e il potenziale del Paese è enorme.

 

Per quanto riguarda il mercato britannico, secondo indiscrezioni di stampa dovrebbe essere annunciata a fine luglio la fusione tra I due operatori del cavo Ntl Group e Telewest Communications Networks.

 

l’operatore storico, da canto suo, ha scelto la città scozzese di Cardiff, per inaugurare il lancio della nuova rete IP, nell’ambito del piano 21st Century Network, che prevede la conversione dell’intera infrastruttura PSTN in reti di nuova generazione entro il 2010.

 

Nel frattempo, in Germania T-Online International ¿ divisione di Deutsche Telekom ha acquisito l’operatore Red Eléctrica Telecomunicaciones (RET), noto come Albura, per 61.5 milioni di euro.

 

 

Alessandra Talarico