Pirateria e musica: i discografici chiedono aiuto ai governi per un¿azione mirata

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L¿industria discografica ha chiesto ai governi una maggiore collaborazione nella lotta alla pirateria, denunciando l¿atteggiamento troppo tollerante da parte dei Paesi pi&#249 colpiti da questo fenomeno, il primo luogo la Cina e la Russia.

John Kennedy, presidente dell¿IFPI, la federazione internazionale dei discografici, nel corso di una conferenza stampa indetta per fare il punto sulla pirateria della musica, ha dichiarato ¿Abbiamo bisogno di una reale offensiva da parte dei governi, &#232 necessaria una concertazione sull¿argomento¿.

Nel 2004, secondo l¿IFPI, sono stati venduti nel mondo 1,2 miliardi circa di CD pirata, per una stima di 1 su 3, portando a 3,725 miliardi di euro il valore del mercato della musica illegale.

L¿IFPI che conta 1.500 membri in 75 Paesi, ha stilato la top ten dei Paesi dove il mercato clandestino &#232 pi&#249 fiorente: al primo posto si piazzano Cina e Russia, seguono Brasile, India, Indonesia, Messico, Pakistan, Paraguay, Ucraina e Spagna. Quest¿ultimo, l¿unico Paese europeo della black list, dove da diversi anni le copie illegali vengono tranquillamente vendute per strada.

La Federazione non a caso ha scelto Madrid quest¿anno per questa conferenza stampa. L¿intenzione &#232 stata proprio quella di sottolineare l¿importanza del fenomeno in questo Paese.

La pirateria ha rappresentato, lo scorso anno, un quarto delle vendite musicali del Paese, aggiudicandosi il primato negativo per l”Europa.

Oggi &#232 il Paese europeo ¿ad avere il pi&#249 serio problema di pirateria e necessita di urgenti provvedimenti di contrasto da parte delle autorit&#224 governative che, al corrente del fenomeno ormai dilagante, hanno annunciato piani di contrasto¿, ha commentato Kennedy.

Il governo spagnolo ha lanciato in aprile un piano antipirateria e ha effettuato 2.866 arresti nel 2003. Ma per Kennedy non &#232 ancora sufficiente.

¿La Spagna non dovrebbe figurare su questa lista¿, ha commentato il presidente dell¿IFPI.

¿Siamo molto preoccupati dei danni che la pirateria pu&#242 causare alla musica spagnola. La distrugge (¿) Se non ci fosse un¿industria discografica, la musica, semplicemente, non esisterebbe¿, ha sottolineato Kennedy.

Dello stesso avviso Jorgen Larsen, presidente della Universal Music, ha dichiarato: ¿bisogna assolutamente sradicare la pirateria per la sopravvivenza degli artisti e delle case di produzione¿.

Da qualche anno poi, si &#232 sviluppato in Spagna un nuovo fenomeno, per quanto riguarda la musica illegale. Si tratta del ¿top manta¿ o vendita per la strada di decide di CD e film pirata da parte di immigrati, in maggioranza di origine africana o asiatica.

¿Possiamo farli andar via, ma siete sicuri che domani non torneranno¿, sottolineano le autorit&#224 di polizia che lavorano a questo fenomeno.

Una societ&#224 spagnola di protezione del diritto d¿autore, ANDEMA, sostiene che &#232 necessaria una presa di coscienza globale dei consumatori spagnoli, che devono cominciare a capire che, acquistando prodotti pirata, alimentano la criminalit&#224 organizzata.

Jos&#233 Camara, presidente di SonyBMG Spagna ritiene che ¿per sradicare la pirateria musicale, bisogna cominciare a cambiare la mentalit&#224 dei consumatori, che devono prendere coscienza che piratare &#232 un reato¿.

Per quel che riguarda la pirateria Internet, Kennedy, ha evidenziato che la soluzione pi&#249 efficace per lottare contro il fenomeno sarebbe quella di fermare gli abbonamenti degli utenti che continuano a scaricare musica su Internet attraverso le piattaforme peer-to-peer illegali, nonostante siano gi&#224 stati oggetto di avvertimenti.

Raffaella Natale

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