Wi-Fi a bordo: la United Airlines prossima a lanciare il servizio con Verizon

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La seconda compagnia aerea del mondo, la United Airlines, ha ricevuto l¿ok dalla Federal Aviation Administration per installare l¿accesso Internet wireless a bordo dei propri velivoli in partnership con Verizon Communications.

Il servizio sar&#224 al momento limitato ai voli domestici, ma deve ancora ricevere l¿approvazione della Federal Communications Commission.

Entrambe le compagnie hanno avviato le sperimentazioni da oltre un anno e attendono un riscontro nei prossimi mesi, dopo la messa all¿asta dello spettro di frequenze indetta dalla FCC per evitare un monopolio nel settore.

La FCC aveva gi&#224 approvato il servizio Internet a banda larga fornito dalla Boeing. Battezzato ¿Connexion¿, il sistema utilizza le tecnologie satellitari ed &#232 gi&#224 stato adottato da diverse compagnie aeree mondiali, tra cui la Lufthansa e la Singapore Airlines.

Il servizio, &#232 stato inaugurato il 17 maggio dello scorso anno per la prima volta nel mondo proprio dalla tedesca Lufthansa, su un Airbus A 340-300 che lega Monaco a Los Angeles.

La United Airlines &#232 la prima compagnia aerea statunitense a ricevere l¿ok, ma l”approvazione appena confermata dalla FCC &#232 limitata alle cabine degli aereoplani B757-200, usati per effettuare i test.

¿Le nostre ricerche dimostrano che la connessione a Internet &#232 la forma di comunicazione preferita dai clienti e questa certificazione &#232 un passo cruciale per portare l¿accesso wireless a bordo¿ ha spiegato Dennis Carry, vicepresidente senior del marketing di United Airlines.

Ancora tutto da definire per quel che riguarda i costi del servizio: le tariffe probabilmente si avvicineranno a quelle della tedesca Lufthansa, che utilizza un modello differenziato in base al tipo di consumo (flat o a scatti).

Il costo &#232 di 29 dollari se si sceglie di utilizzare il servizio per l¿intera durata del volo e 9 dollari per mezz”ora di connessione.

In Giappone, invece, le due maggiori compagnie aeree nazionali – Japan Airlines (JAL) e All Nippon Airways (ANA) ¿ hanno lanciato il servizio di connessione a Internet ad alta velocit&#224 sui voli tra Tokio e New York il mese scorso.

La possibilit&#224 di connettersi a Internet ad alta quota prende dunque piede nei quattro angoli del globo, con le maggiori compagnie pronte a offrire il servizio per andare incontro alle esigenze della clientela business.

Secondo la societ&#224 di ricerca Forrester Research, il 38% dei viaggiatori abituali sarebbero disposti a pagare fino a 25 dollari a volo per avere accesso a Internet a bordo dell¿aereo, ovviamente per motivi di business.

I servizi a banda larga in-flying dovrebbero generare un mercato da 2 miliardi entro i prossimi 10 anni.

Di sicuro, Connexion non sar&#224 l¿unico protagonista del mercato: la societ&#224 Tenzing di Seattle, ad esempio, ha gi&#224 reso noto che nel prossimo anno lancer&#224 un servizio anche migliore. Tenzig gode dell¿appoggio della francese Airbus, una delle maggiori rivali della Boeing, che detiene il 30% della compagnia e offre servizi di accesso a Internet ISDN.

Airbus, assieme a Sita, ha tra l¿altro ricevuto anche l¿ok della Commissione europea per la creazione di una joint venture che fornir&#224 le infrastrutture e le applicazioni informatiche che consentiranno di connettersi a Internet e di telefonare a bordo degli aerei.

Battezzata OnAir, la nuova tecnologia include un insieme di soluzioni che permetteranno ai passeggeri, a partire dal 2006, di utilizzare il telefonino o il laptop e pagare il servizio direttamente tramite il proprio operatore o fornitore di servizi Internet, attraverso l¿applicazione delle tariffe di roaming internazionale.

Nell¿arena della connettivit&#224 ad alta quota c¿&#232 anche la londinese Inmarsat, che offre un servizio a banda stretta per gli aerei aziendali.

Fornire un servizio Wi-Fi a bordo &#232 vista come una possibilit&#224 di differenziazione per le compagnie aeree che vogliono restare competitive su un mercato sempre pi&#249 difficile, aggiungendo al contempo capacit&#224 di diagnostica remota che possono migliorare le operazioni interne.

Alessandra Talarico

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