Cresce la Mobile Tv, ma c’è bisogno di interoperabilità. Studio IDC

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Dal punto di vista tecnologico, il download di materiale audio e video attraverso i dispositivi wireless, è ormai realtà.

Secondo IDC, entro il 2009, saranno 30 milioni gli americani che consumeranno contenuti e servizi commerciali legati alla Mobile Tv attraverso i telefonini.

 

Questi contenuti, che spaziano dai videoclip musicali all’entertainment fino allo streaming live di trasmissioni televisive vere e proprie, hanno comunque bisogno di supporti adeguati, vale a dire telefonini che permettano di fruirli nel modo migliore possibile.

Allo stesso tempo c’è ancora bisogno di perfezionare le tecnologie a protezione del diritto d’autore (DRM) e di standardizzare le applicazioni media player in modo che il pubblico non debba stare a preoccuparsi della compatibilità dei diversi apparecchi, ma possa usarli nel modo più semplice e libero possibile.

 

Secondo la ricerca condotta da IDC l’interesse verso questo tipo di applicazioni sta crescendo in modo evidente, soprattutto tra i ragazzi, ma non solo.

 

Sebbene sussistano ancora degli ostacoli sostanziali per il settore dei video e della Tv in mobilità, legati alle reti, agli apparecchi e ai contenuti, IDC prevede che i profitti annuali raggiungeranno i 3 miliardi di dollari nel 2009.

l’arpu (il profitto medio medio per utente) a quel punto toccherà i 10 dollari al mese e i video e la Tv emergeranno come uniche funzionalità chiave al di fuori della voce.

 

Fino al 2006, spiega ancora IDC, i video e la Tv in mobilità saranno probabilmente distribuiti soltanto sulle reti 2,5 e 3G, mentre dalla seconda metà del prossimo anno emergeranno reti broadcast-multicast come quelle di Crown Castle Mobile Media e MediaFLO, che cambieranno le dinamiche competitive del mercato. Questo almeno negli usa.

Anche se i servizi video-Tv wireless sui cellulari cominciano a registrare i primi segni di crescita, IDC crede che gli operatori dovranno progettare meglio i loro servizi di rete per ottimizzare l’attivazione e l’uso dei contenuti.

l’approccio migliore sul lungo periodo, spiegano gli analisti, è quello di fornire un modello ¿ibrido¿ che supporti la Tv live e i contenuti video così come il video-on-demand.

 

Il numero totale di minuti consumati ¿ che include l’acquisto di contenuti on demand, l’abbonamento 2,5G e 3G e la sottoscrizione broadcast-multicast ¿ raddoppierà annualmente tra il 2004 e il 2009, crescendo nell’ordine delle decine di miliardi nel periodo preso in considerazione. 

 

Alessandra Talarico