Mercato discografico: massiccia ondata di denunce contro gli utenti colpevoli di piratare musica

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Questa mattina l¿industria discografica ha fatto partire una nuova ondata di denunce contro gli utenti di file-sharing illegale di musica. Si tratta di 963 denunce contro utenti Internet di 10 Paesi, dall¿Europa all¿Asia.

L¿IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), con sede a Londra, ha gi&#224 avviato centinaia di azioni legali di questo tipo, ma questa volta sono stati coinvolti 5 nuovi Paesi: Paesi Bassi, Islanda, Finlandia, Irlanda e Giappone.

Per la prima volta l¿azione legale ha riguardato anche un Paese asiatico. Negli ultimi anni, il Giappone ha, infatti, visto crescere enormemente la pirateria di musica online: tra il 2000 e il 2004, le vendite sono crollate del 30%, sottolinea l¿IFPI in un comunicato.

L¿azione legale porta a 11.552 il numero dei ricorsi che sono stati aperti nel mondo contro gli utenti colpevoli di scambiare illegalmente musica sul Web.

Nel marzo 2004, una massiccia ondata di denunce era partita in Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna, dove le Autorit&#224 hanno cominciato ad avviare campagne sui mass media per spiegare che la condivisione di file musicali attraverso le reti peer-to-peer (P2p), dove quotidianamente si scambiano milioni di brani in spregio delle norme sulla propriet&#224 intellettuale, &#232 illegale.

In tutto il mondo sono state promosse le pi&#249 diverse campagne per far comprendere che piratare musica &#232 un reato, arrivati a questo punto, ha detto John Kennedy, presidente dell¿IFPI, ¿l¿ignoranza non pu&#242 essere pi&#249 una scusa¿.

E cominciano a vedersi anche i primi risultati positivi di queste azioni comuni: il numero dei file scaricati in Germania si &#232 ridotto del 35% nel 2004, passando dai 602 milioni a 382.

Quanto a KaZaA, che era il sito P2p pi&#249 popolare e importante, ha visto ridurre considerevolmente il numero dei suoi utenti che sono passati da 4,2 milioni a 2,3 milioni, stando alle cifre dell¿IFPI.

Le nuova ondata di denunce, coordinata dall¿IFPI a nome dei suoi 1.450 membri, major e case discografiche indipendenti, punta dritta agli utenti delle reti di KaZaA e di altri siti di P2p, come eDonkey, eMule, Gnutella, e OpenNap.

Allo stesso tempo, sempre secondo l”IFPI, le piattaforme di vendita di musica online hanno avuto un notevole sviluppo: i siti legali sono ormai 150 in Europa e 230 nel mondo, con 200 milioni di titoli scaricati solo nell¿anno 2004.

Mentre 181 utenti sono stati condannati a risarcire i danni cagionati all¿industria discografica, dopo l¿avvio delle azioni legali dell¿IFPI.

Raffaella Natale

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