ICT: dal governo 100 mln di euro per sostenere l´hi-tech nelle PMI. Intanto finanziati 56 progetti regionali, per mettere in Rete la PA

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Uno specifico Fondo per l¿Hi-Tech che favorisca l”afflusso di capitale di rischio verso piccole e medie imprese innovative che investono in aree sottoutilizzate del Paese. E¿ quanto si accinge a lanciare il governo con una dotazione di 100 milioni di euro. La notizia &#232 stata data dal Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, in occasione del convegno annuale dell”AIFI, l”Associazione del Private Equity e del Venture Capital.

Questa iniziativa – ha spiegato Stanca – &#232 attualmente in fase di approvazione da parte del mio dicastero con quello dell”Economia e delle Finanze e autorizza il Dipartimento per l”Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio a sottoscrivere e alienare quote di fondi comuni d”investimento, fondi mobiliari chiusi promossi e gestiti da una o pi&#249 SGR, allo scopo di promuovere lo sviluppo e la nascita di imprese che introducano innovazioni di processo o di prodotto con tecnologie digitali. Le risorse saranno attinte ai 100 milioni di euro che la delibera del CIPE del 29 settembre scorso ha stanziato per interventi di finanza innovativa nel Mezzogiorno, comprese le regioni Abruzzo e Molise”.

Questo Fondo per l”High-Tech, ha aggiunto il ministro, “rientra in una strategia complessiva e coordinata con altri strumenti e si affianca a un”altra iniziativa del mio Dipartimento, gi&#224 varata e operativa: il Fondo di Garanzia per l”innovazione tecnologica e digitale che, con una dotazione di 160 milioni di euro, gi&#224 consente alle imprese, soprattutto le medie e piccole, di accedere in modo facile al credito mediante la garanzia dello Stato per l”acquisto di beni e servizi (progetti, software, formazione, etc.) ad alto contenuto tecnologico che, per la loro natura immateriale, altrimenti avrebbero difficolt&#224 ad essere finanziati dal sistema creditizio“.

A questo Fondo di Garanzia, ha detto Stanca, “pu&#242 essere associata l”agevolazione agli interessi sull”investimento in innovazione digitale, finanziata con le risorse previste dal Piano per l”Innovazione Digitale nell”ambito del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, che ha una dotazione complessiva di 6 miliardi di euro, ed a cui &#232 stata data una priorit&#224 specifica per tali scopi”.

Il ministro ha spiegato la spinta che ha animato le scelte operate dal governo in questa direzione ricordando che “ogni rivoluzione tecnologica ha avuto il suo modello di finanziamento. Oggi che si sta radicando la societ&#224 della conoscenza non si possono pi&#249 utilizzare i modelli finanziari del passato. La crescita &#232 basata infatti sull”innovazione, ossia su asset intangibili, su beni immateriali che non offrono garanzie reali e che a fronte di alti rendimenti contrappongono rischi pi&#249 elevati“.

Insomma, ha aggiunto il ministro, “stiamo agendo anche per colmare l”asimmetria informativa tra il finanziatore tradizionale, che ha difficolt&#224 nella valutazione degli investimenti tecnologici, e l”imprenditore innovatore, che richiede nuovi strumenti finanziari su cui spalmare i rischi e con cui sostenere la nuova frontiera dell”innovazione tecnologica digitale. Per questo abbiamo fatto ricorso a nuovi meccanismi di finanziamento che prevedono il coinvolgimento sia dello Stato che dei privati, ossia del sistema bancario e della finanza innovativa, cercando di garantire un adeguato supporto all”attivit&#224 valutativa bancaria”.

Procede, intanto, speditamente il piano italiano di eGovernment, con l¿obiettivo di connettere tra loro le amministrazioni pubbliche, per semplificare i procedimenti burocratici richiesti da cittadini e imprese.

Una nota del ministero per l¿Innovazione e le Tecnologie informa del lancio di un articolato programma di investimenti per quasi 100 milioni di euro, di cui 35 co-finanziati dal MIT.

L¿obiettivo &#232 creare infrastrutture di Rete che consentano ai cittadini e alle imprese di accedere in modo rapido e sicuro ai servizi di eGovernment. Si tratta dei progetti per lo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali e il Sistema Pubblico di Connettivit&#224-SPC presentato dagli enti locali in risposta al bando promosso dal ministro Stanca.

A riguardo il ministro ha sottolineato che ¿la vasta e qualificata adesione delle autonomie locali a questo bando conferma non solo la validit&#224 della strada imboccata dal governo nel portare avanti in modo condiviso questo delicato processo di ammodernamento di tutta la pubblica amministrazione italiana, centrale e periferica, ma anche il notevole interesse che gli stessi enti annettono alle nuove tecnologie come strumento principale per rendere sempre pi&#249 dinamico e rapido il rapporto con i cittadini¿.

In particolare i 56 progetti ammessi al co-finanziamento statale, pari al 97% di quelli presentati, puntano a creare le condizioni per condividere il patrimonio informativo tra enti e permettere una gestione delle pratiche e dei procedimenti pi&#249 veloce e sicura. In tal modo tutte le pubbliche amministrazioni potranno accedere a banche dati comuni e archivi condivisi, grazie all”integrazione delle applicazioni informatiche.

Nel dettaglio, le proposte mirano allo sviluppo, al potenziamento e alla gestione di reti regionali e territoriali; i servizi di gestione delle Carte Servizi regionale; i servizi per l”interoperabilit&#224 e la cooperazione applicativa; il protocollo informatico e i servizi per la gestione documentale.

Oltre il 50% dei progetti punta a realizzare sistemi di interoperabilit&#224 e cooperazione applicativa, mettendo cos&#236 in evidenza l”esigenza degli Enti locali di condividere la gestione delle informazioni: per esempio, con l”integrazione delle anagrafi (comunale, sanitaria, etc) per la semplificazione dei procedimenti. L¿idea di fondo &#232 quello di garantire maggiore efficienza amministrativa producendo al contempo significativi vantaggi per gli utenti: meno interazioni con diversi enti, meno spostamenti da un ufficio all”altro e tempi pi&#249 rapidi. Sedici progetti riguardano lo sviluppo o l”adeguamento delle reti; meno numerosi i progetti che riguardano sistemi infrastrutturali pi&#249 evoluti, come l”implementazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione documentale e le carte dei servizi.

Presentati da quasi tutte le Regioni e dalle Province Autonome, sono stati 56 i progetti ammessi al co-finanziamento dalla Commissione di valutazione istituita al CNIPA, che ha appena concluso i suoi lavori.

La Regione con il maggior numero di progetti approvati &#232 la Lombardia (8), che ottiene anche il co-finanziamento totale pi&#249 alto (3.625.000 euro). A seguire il Piemonte (6 progetti e 2.505.000 euro) e il Lazio (6 progetti e 2.348.000 euro). La Sicilia si aggiudica in totale 2.700.00 euro per un solo progetto, mentre al Veneto vanno 2.264.000 euro per 5 progetti.

Abruzzo, Puglia, Sicilia, Umbria e Val d”Aosta hanno presentato un solo progetto, mentre il Molise &#232 l”unica Regione a non aver risposto all”avviso. Da segnalare anche un progetto interregionale (ICAR) che ha visto la partecipazione congiunta di 16 Regioni e una Provincia autonoma, e che punta a realizzare un sistema di cooperazione applicativa interregionale e una serie di casi studio applicativi in ambito sanit&#224, anagrafe, aree organizzative omogenee e lavoro.

Raffaella Natale

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