Rai e Mediaset multate: Borsa incerta e rinvio al Tar. Sentenza tardiva e inadeguata

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Ripercussioni negative per i titoli Mediaset a Piazza Affari, questa mattina in lieve calo dello 0,633% a 10,68 euro, all¿indomani della sentenza dell¿Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni, che ha comminato ieri a Rai, Rti e Publitalia 80 una sanzione pari al 2% del fatturato nel settore pubblicitario realizzato nell”esercizio 2003, per inottemperanza al richiamo formale della stesso Garante effettuato a giugno 2003, dopo aver accertato lo sforamento dei tetti previsti dalla legge Maccanico (30%) in relazione alla raccolta delle risorse del settore nel triennio 1998-2000.

La sentenza giunge a poco pi&#249 di 24 ore dalla scadenza del mandato dell¿Autorit&#224 Garante e a una settimana dall¿approvazione del provvedimento che ha introdotto i sette remedies, ossia le misure correttive atte a tutelare il pluralismo nel settore televisivo, compreso il nascente mercato del digitale terrestre.

¿Questa misura equa e moderata – ha commentato il commissario Paola Manacordachiude un periodo di accertamento e valutazione forse a volte un po” incerto, ma stabilisce con chiarezza che Rai, Mediaset e Publitalia hanno violato l”articolo 2 della legge Maccanico, superando ampiamente il limite del 30%. Di qui si riparte con le nuove norme¿.

L¿onere delle sanzioni si quantifica in circa 20 milioni di euro per la Rai (nella decisione &#232 stato scorporato il canone) e 45 milioni di euro (40 per Rti e 5 per Publitalia) per Mediaset.

A margine della decisione, presa a maggioranza con
5 voti favorevoli e 2 contrari e cheMediaset definisce ¿inaudita e priva di alcun fondamento giuridico la decisione¿ e ha gi&#224 annunciato immediato ricorso al Tar ¿sicura che nessuna multa dovr&#224 mai essere pagata¿.

¿L”Autorit&#224 non ha infatti sancito n&#233 contestato a Mediaset alcuna posizione illegittima n&#232 tanto meno ha mai imposto precisi comportamenti di ottemperanza – sottolinea l”azienda in una nota – ¿Il superamento del limite del 30%&#232 avvenuto, in linea con la legge Maccanico, solo e soltanto per sviluppo spontaneo dell”azienda e non per acquisizioni¿.

Immediate le proteste delle due societ&#224 interessate, quindi, che si sommano alle dichiarazioni rilasciate ancor prima della sentenza: Gina Nieri, direttore della divisione Affari istituzionali di Mediaset ha infatti dichiarato ieri a margine di un convegno di settore ¿Noi e la Rai abbiamo rischiato di essere tacciati di essere dominanti. Ma a livello mondiale questi due bestioni sono solo dei nanerottoli¿.

Riferendosi all¿istruttoria ha aggiunto ¿abbiamo il mercato televisivo pi&#249 piccolo nell”Europa dei grandi¿ concludendo che &#232 necessario ¿pensare in termini di allargamento della famosa torta del sistema della comunicazione, altrimenti prenderemo inevitabilmente la strada dell”emarginazione¿.

La Rai, dal canto suo, fa sapere che ritiene ¿infondata e ingiusta¿ la sanzione e annuncia che ricorrer&#224 in appello ¿nelle sedi competenti¿.

All¿indomani della sentenza anche la Fnsisi &#232 espressa in tema di Pluralismo, sollecitando il Parlamento a varare una nuova legge. ¿Le sanzioni – afferma il presidente Franco Siddi – segnalano in modo indiscutibile una condizione che era gi&#224 nota ma che nessuno voleva certificare: c”&#232 una posizione dominante nel mercato pubblicitario a vantaggio del duopolio televisivo. Questa circostanza andava sanzionata ben prima¿.

Il problema &#232 pi&#249 che mai in piedi com”&#232 in piedi quello dello squilibrio pubblicitario a danno degli altri soggetti, anzitutto della carta stampata, per i quali si &#232 addirittura aggravato. Il provvedimento dell”Autorit&#224 richiede un sussulto di responsabilit&#224 da parte del Parlamento per una legislazione nuova e coerente con la questione di pluralismo che l”Authority oggi riporta al centro dell”agenda¿.

Favorevole l”accoglienza della sentenza anche da parte di Aeranti-Corallo, per quanto traspaia i riferimenti ai ritardi della sentenza e alla suarelativa inadeguatezza. In una nota, il coordinatore Marco Rossignoli ha infatti dichiarato: ¿Sarebbe stato necessario che le misure correttive adottate dall¿Autorit&#224 con la delibera 136/05/CONS si fossero riferite non solo al nascente mercato digitale, ma soprattutto all¿attuale mercato analogico, proprio in virt&#249 dell¿intervenuto accertamento.

Le misure correttive –ha proseguito Rossignoli ¿ hanno giustamente posto l¿accento sull¿esigenza di tutelare la raccolta pubblicitaria sulla carta stampata, ma non sono andate a fondo delle problematiche esistenti nel comparto dell¿emittenza televisiva locale, che dalla sussistenza del duopolio &#232 il soggetto maggiormente danneggiato.

¿Una bella notizia – ha commentato invece Paolo Gentiloni responsabile Comunicazione della Margherita – che rafforza la credibilit&#224 dell”Autorit&#224 per le telecomunicazioni…Le sanzioni non fanno miracoli. Non renderanno di per s&#233 pi&#249 aperto il nostro mercato televisivo, n&#233 ci restituiranno le normative antitrust abolite dalla legga Gasparri. Le sanzioni, tuttavia, ci restituiscono – sia pure in extremis – un bene forse pi&#249 prezioso: la credibilit&#224 delle nostre Autorit&#224 di garanzia e delle regole fissate per legge. Di questo conclude – va dato atto al professor Cheli e all”Autorit&#224 da lui presieduta¿.

Di fatto, la decisione dell¿Authority, dopo ben sei anni ha finalemente messo un punto al lungo iter diindagini sulle accuse di posizione dominante nel mercato televisivo a carico delle due societ&#224.

La prima istruttoria era partita a dicembre 1999, dopo una diffida del Centro Europa 7, per valutare l¿eventuale sforamento di Rai e Mediaset dei tetti previsti dalla legge Meccanico per il 1997.

A giugno del 2000 l¿Agcom chiudeva l¿istruttoria con un¿assoluzione piena. Secondo la sentenza, infatti, il superamento del limite del 30% era dovuto solo ad una ¿espansione naturale delle imprese¿ e le denunce non erano ¿supportate da adeguata documentazione¿.

Nel luglio del 2002, l”Authority apre una seconda istruttoria per il triennio 1998-2000 e questa volta l¿indagine porta ad un verdetto di posizione dominante.

A giugno 2003 parte il richiamo formale a Rai, Rti e Publitalia ”80 a non persistere nella violazione riscontrata. Allo stesso tempo, l¿Autorit&#224 apre una nuova istruttoria per il triennio 2001-2003.

Accertata nell¿aprile del 2004 la nuova violazione di tetti previsti dalla legge Meccanico, l¿Authority si riserva tuttavia di comminare eventuali sanzioni solo previa valutazione della situazione in corso, alla luce del nuovo contesto normativo costituito dalla legge Gasparri, all¿epoca appena approvata, che cancellava i vecchi tetti della legge Maccanico introducendo il limite del 20% delle risorse complessive del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni.

A luglio 2004 partonodue nuove istruttorie, una per aggiornare la valutazione di mercato in base alla nuova legge Gasparri e l”altra per valutare l”eventuale inottemperanza di Rai, Rti e Publitalia al richiamo di giugno 2003.

Il procedimento a carico di Rai e Mediaset, per verificare l”applicabilit&#224 delle sanzioni previste dalla Maccanico – ossia multe comprese tra il 2 e il 5% del fatturato ¿ si apre a settembre 2004.

Infine, a febbraio 2005 l¿Authority chiude definitivamente l”istruttoria a carico delle due societ&#224 e il due marzo stabilisce le sette misure cautelative, definendo la struttura del mercato televisivo italiano ¿marcatamente duopolistica¿ a causa delle posizioni ¿lesive del Pluralismo¿ di Rai e Mediaset.

Per cui, giunti ad oggi con l”annuncio delle due societ&#224 di ricorrere al Tar, la telenovela non sembra ancora essere giunta all”ultima puntata.


Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Agcom su mercato Tv: remedies troppo deboli. Attesa per le sanzioni

Rai-Mediaset: stop al duopolio. L¿Agcom ha infine deciso, 7 remedies a tutela del pluralismo e del nuovo mercatodella TDT


Mercato televisivo
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