Innovare per competere. Margherita a convegno su innovazione, imprese ed eGovernment

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Gioved&#236 3 marzo, a Roma, si terr&#224 l¿incontro Innovare per competere, organizzato dal Dipartimento Innovazione e Sviluppo – Osservatorio Nazionale sulle ICT della Margherita.

Il convegno sar&#224 un importante momento per stabilire un confronto tra le imprese e gli operatori del settore.

I lavori saranno introdotti da Linda Lanzillotta Responsabile Dipartimento Innovazione e Sviluppo della Margherita.

Previste tre tavole rotonde nelle quali si discuter&#224 di innovazione nelle imprese e a servizio dei cittadini e dei cambiamenti sociali nell¿era dell¿innovazione.

Al primo panel parteciperanno: Sandro Salmoiraghi vicepresidente di Confindustria, Alberto Tripi presidente Federcomin, Riccardo Varaldo Direttore della Scuola Superiore S. Anna Pisa, Flavio Del Bono vicepresidente della Regione Emilia Romagna e Fabio Pistella presidente CNR.

Al secondo panel: Gianluca Salvatori assessore programmazione, ricerca e innovazione Provincia di Trento, Lucia De Servio assessore eGovernment Comune di Firenze, Paolo Zocchi Coordinatore dell¿Osservatorio ICT della Margherita e Pierfilippo Roggero presidente Assinform.

Al terzo panel, che chiuder&#224 i lavori del convegno, ci saranno Umberto Paolucci Senior Chairman Microsoft, Mario Morcellini presidente della Facolt&#224 di Scienze della comunicazione La Sapienza, Paolo Gentiloni del Dipartimento Comunicazione della Margherita e Francois De Brabant di Between. Le conclusioni saranno affidate al leader della Margherita, Francesco Rutelli.

La Margherita ha spiegato in una nota le motivazioni che hanno spinto a dedicare una giornata all¿Information and Communication Technology e ai modi perch&#233 le nuove tecnologie incidano sull¿economia italiana.

¿Che l¿innovazione sia la chiave per rimettere in moto l¿economia, contrastare il declino e recuperare competitivit&#224 &#232 ormai da tutti riconosciuto¿, dicono dalla Margherita, ma &#232 necessario agire nei modi giusti.

¿Occorre mettere in campo politiche pubbliche per il rilancio della nostra economia incentivare e aiutare il sistema delle imprese a mettersi in relazione con le istituzioni di ricerca, concentrare le risorse pubbliche e private su alcuni settori sui quali il Paese deve decidere di investire evitando sprechi e dispersioni¿.

Importanti anche gli incentivi fiscali, reti sul territorio, poli di competitivit&#224 nei quali mettere a sistema, per ciascun settore, risorse umane e finanziarie dei diversi attori economici, scientifici, istituzionali.

¿E insieme – dice la Margherita – promuovere una innovazione diffusa nei processi produttivi, nelle reti di distribuzione e dei servizi, nelle amministrazioni pubbliche mediante la diffusione delle nuove tecnologie¿.

La Margherita si interroga su quali debbano essere gli obiettivi di medio e di lungo periodo che il Paese deve e pu&#242 realisticamente porsi in questo campo, quali politiche di sostegno e di incentivazione devono essere attivate. La gestione dei processi innovativi, oggetto della propaganda mediatica delle tre I, si &#232 risolta, dopo quattro anni, dicono dalla Margherita, in interventi a macchia di leopardo, politiche di incentivi a pioggia e nell¿agonia di un dicastero privato delle necessarie risorse operative. ¿Nel frattempo l¿Italia viene superata dal Botswana e dalla Colombia nelle classifiche internazionali sulla competitivit&#224 ed &#232 penultima in Europa in tema di e-readiness¿.

La Margherita sostiene che in questo periodo ha cercato di costruire un¿alternativa su questi temi, in particolare individuando le aree su cui &#232 possibile ricostruire un percorso di competitivit&#224 del nostro Paese, attraverso poche ma ben individuate priorit&#224 su cui effettuare forti investimenti e mediante le quali riavviare la filiera dello sviluppo.

¿L¿innovazione non potr&#224 essere pi&#249 concepita n&#233 come semplice immissione di tecnologia, n&#233, tanto meno, come un processo di isolate best practices. Non &#232 vera innovazione quella che non &#232 pensata come innovazione di sistema e quindi come un processo che non si sviluppa solo in verticale, ma &#232 in grado di attivare ¿scambi energetici¿ tra le parti del sistema stesso¿.

Raffaella Natale

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