Proprietà intellettuale: Sony presenterà un sistema per fatturare il file-sharing

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Il gigante giapponese dell¿elettronica di consumo Sony &#232 proprio convinto della necessit&#224 di avviare un nuovo business plan per la societ&#224, che punti maggiormente su alcuni settori, in particolare le Tv LCD e la musica digitale.

Si tratta di elaborare nuove strategie che facciano di Sony un marchio forte anche in un mercato dominato ormai da Internet, come aveva gi&#224 anticipato nei giorni scorsi il direttore generale del gruppo, Kunitake Ando.

Adesso a tornare su questi argomenti &#232 il presidente, Nobuyuki Idei, che a margine di una conferenza stampa ha sottolineato che la convergenza nell¿era dell¿Information Society rappresenta la chiave di volta della nuova strategia di Sony.

In questa prospettiva, Idei ha dichiarato di voler dare maggiore risalto alle attivit&#224 delle controllate Columbia, MGM, ma anche di SonyBMG nella musica, che si contende con Universal Music Group il primo posto sul mercato. Ampio spazio anche all¿area videogame, dove Sony si &#232 guadagnata il successo mondiale grazie alla Playstation.

Ma l¿obiettivo primario &#232 adesso quello di rendere Internet sicuro. Per meglio dire, Sony intende sviluppare un sistema che garantisca il rispetto dei diritti d¿autore anche per il materiale che circola in Rete e impedisca quindi agli utenti di scambiare file illegalmente.

Idei ha dichiarato che l¿intenzione di Sony &#232 di riuscire a trovare un modo per poter fatturare gli scambi online di musica o di altri contenuti.

Sony entra cos&#236 nel merito della battaglia che da tempo contrappone gli utenti Internet, fautori del libero scambio di file, e i difensori del diritto di propriet&#224 intellettuale.

In un¿intervista rilasciata a Le Figaro, Idei ha ricordato la partnership con Philips per l¿acquisto di Intertrust, che si occupa di protezione dei contenuti.

¿Tuttavia ¿ ha continuato Idei ¿ questa protezione non va attuata a discapito degli utenti che, se vogliono, devono poter trasferire la musica sul proprio lettore, copiarla su un Cd o scambiarla con gli amici¿.

¿Anche se – ha spiegato il presidente di Sony – non bisogna confondere questa pratica, del tutto rispettabile, con quella di rubare. La pirateria su Internet &#232 un furto (¿) del tutto simile a come quando si ruba in un negozio¿.

Bisogna pensare quindi a un sistema che consenta lo scambio di musica, nel rispetto per&#242 dei diritti di propriet&#224 intellettuale.

Il sistema di file-sharing di musica o video, che avviene sulle piattaforme di peer-to-peer come KaZaA, consente agli internauti di scambiare milioni di file, senza che gli aventi diritti ne abbiano alcunch&#233.

E anche se sono diventati numerosi i siti legali di downloading di musica (il pi&#249 famoso &#232 l¿iTunes Music Store di Apple), non esiste al momento un sistema che consenta di prelevare una commissione sugli scambi in Rete di musica o video digitali.

Il presidente di Sony sottolinea che bisogna fare in modo di rendere gli scambi online legali, trovando un sistema per far pagare agli utenti questo passaggio di file.

Questo sistema avrebbe comunque bisogno di una piattaforma di gestione dei diritti digitali (Digital Rights Management ¿ DRM) che renda i file ¿ di musica o video ¿ inutilizzabili finch&#233 l¿utente non dimostra di avere una licenza d¿acquisto.

Sony sottolinea la necessit&#224 che tutti i player (produttori, distributori¿) agiscano insieme, con mezzi comuni.

Con questo obiettivo, il 4 ottobre 2004 &#232 nato il Coral Consortium, del quale fanno parte, oltre a Sony, Hewlett Packard, Intertrust Technologies Corporation, Philips Electronics, Panasonic (Matsushita Electric Industrial), Samsung, Twentieth Century Fox Film.

Sony sta pensando anche a delle alleanze nel campo dei media e dei contenuti, per continuare ancora di pi&#249 nella convergenza delle proprie attivit&#224. Idei ha infatti ribadito a Le Figaro l¿importanza di diventare presto fornitore di contenuti per altri supporti.

Il presidente ha infatti dichiarato che Sony sta gi&#224 pensando a contenuti specifici per la telefonia mobile, come anche per i videogame.

Per quel che riguarda le televisioni, Idei ha dichiarato che Sony non intende espandersi in questo mercato.

Il presidente ha ricordato che il gruppo giapponese vende gi&#224 un apparecchio, l¿Air Board, che ¿permette, se vi trovate in un albergo a New York, per esempio, di ricevere via Internet i vostri canali giapponesi preferiti¿.

¿Air Board ¿ ha detto Idei ¿ &#232 il simbolo di questa convergenza tra le telecomunicazioni e la televisione. Per cui non &#232 necessario che Sony possieda un network televisivo. E¿ pi&#249 interessante avere con noi canali come HBO, MTV, o avere accordi con Comcast, che &#232 il pi&#249 importante operatore via cavo americano¿.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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