Musica online: bilancio non entusiasmante per Napster

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Il servizio di downloading di musica Napster ha presentato i dati del terzo trimestre e, nonostante la perdita, ha ugualmente elevato le stime sul fatturato.

La perdita si &#232 attestata a 16,4 milioni di dollari, circa 47 cent per azione, contro un fatturato di 12,1 milioni per il trimestre chiuso il 31 dicembre.

Nel corso del trimestre, Napster ha ceduto la divisone software Roxio a Sonic Solutions.

Dopo aver depositato il bilancio nel 2002, Napster &#232 stata rilevata dal gruppo Roxio per 5 milioni di dollari, che ne ha acquisito il nome.

Gli analisti prevedevano una perdita media di 44 cent per azione e un fatturato di 15,3 milioni.

La societ&#224 prevede di registrare vendite per 14 milioni di dollari per la fine del quarto trimestre e per l¿intero esercizio fiscale, si aspetta un fatturato di 43 milioni di dollari, tenuto conto della forte crescita degli abbonamenti. Precedentemente prevedeva vendite comprese tra i 35 e i 40 milioni.

Il sito Napster era stata creato nel 1999 da Shawn Fanning. Si trattava del primo sito di scambio gratuito di Mp3. Dopo essere stato oscurato per un lungo periodo, il sito &#232 tornato nuovamente online in una versione interamente legale.

E anche Fanning &#232 passato dall¿altra parte della barricata e, smessi i vestiti da pirata, lo scorso dicembre ha lanciato un nuovo servizio che punta a trasformare in un”opportunit&#224, per case discografiche e artisti, il peer-to-peer. Si tratta di un sistema di riconoscimento audio e di gestione dei diritti digitali. Questa tecnologia permette di diffondere dei brani a pagamento sulle reti P2p.

Snocap, la societ&#224 fondata da Fanning alla fine del 2002, propone alle case discografiche e ai produttori dei software peer-to-peer, una tecnologia di identificazione dei brani di musica, associata a un sistema di gestione digitale dei diritti (DRM – Digital Rights Management).

La tecnologia permette di riconoscere e di filtrare i contenuti coperti da copyright che circolano sulle reti P2p.

Le case discografiche e gli artisti possono gestire la distribuzione online attraverso il sistema del sito, che consente di stabilire regole per ogni traccia sonora. Ogni volta che un utente vuole scaricare un brano, il software trova l¿impronta e la compara a quella contenuta nel database di Snocap.

Una volta avvenuta l¿identificazione, il sistema di DRM chiede all¿utente il pagamento per ottenere la traccia desiderata.

Napster &#232 tornato online dall¿ottobre 2003, con un servizio a pagamento sostenuto dalle case discografiche. Obiettivo: far breccia nel target degli adolescenti, i maggiori utilizzatori del file-sharing illegale.

E lo ha fatto con il lancio di carte prepagate, simili a quelle per le ricariche dei telefonini, tentando di superare uno dei maggiori ostacoli con cui si confrontano i servizi a pagamento di musica online: la perdita del pubblico pi&#249 giovane, sprovvisto di carta di credito.

Certo i dati della trimestrale non sono entusiasmanti, ma gli esperti di settore avevano da subito avvertito che la societ&#224 nel breve periodo avrebbe goduto della sola attenzione dei nostalgici, ma che per trasformare tale curiosit&#224 iniziale in un business sarebbe stato necessario parecchio tempo.

Raffaella Natale

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