Tiscali continua a vendere. La divisione danese ceduta a Tele2 per 20,7 mln di euro

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Tiscali procede spedita nel proprio piano di dismissioni. L¿Isp ha annunciato stamani di aver ceduto anche la controllata danese Tiscali Denmark all¿operatore svedese di tlc Tele2 (vedi scheda), a fronte di un corrispettivo totale di 20,7 milioni di euro corrisposti per cassa.

Al 31 dicembre 2004, Tiscali Danimarca contava oltre 26.000 utenti ADSL.

Come sottolinea Tiscali in una nota, con questa cessione sale a 121,5 milioni di euro la liquidit&#224 incassata con il piano di dismissioni iniziato nell¿estate del 2004.

La cessione di Tiscali Danimarca si colloca nell¿ambito del piano strategico annunciato dal Gruppo, finalizzato alla concentrazione nei Paesi principali e al reperimento delle risorse finanziarie per far fronte ai prossimi impegni finanziari, come il bond da 205 milioni di euro con scadenza luglio 2005.

I cinque Paesi che Tiscali ha individuato come strategici per il proprio business sono: Italia, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Germania.

Dopo la cessione delle attivit&#224 danesi, restano ancora due controllate da vendere. Si tratta delle attivit&#224 nella Repubblica Ceca e in Spagna, il cui contributo al fatturato del gruppo nel 2003 era stato limitato a poco pi&#249 di 33 milioni di euro. Per le attivit&#224 spagnole si sarebbe fatta avanti la divisione iberica di Tele2.

Supponendo che le due controllate siano vendute per le stessa cifra di Tiscali Denmark, l¿azienda sarda potrebbe incassare circa 25-30 milioni di euro, portando gli incassi totali del piano di dismissioni ai previsti 150 milioni.

A questa cifra vanno aggiunti anche i 10-20 milioni di euro che Tiscali prevede di incassare con la vendita della rete in fibra ottica, Tiscali International Network (TIN), a cui si &#232 detta interessata Telecom Italia.

Piazza Affari ha accolto bene la notizia della cessione, &#232 questa mattina il titolo saliva dell¿1,52%. Ma l¿incertezza &#232 ancora tanta e gli analisti non hanno voluto sbilanciarsi.

Resta infatti ancora irrisolto il nodo degli asset francesi e non si capiscono le reali intenzioni del gruppo.

Gioved&#236 scorso, i dipendenti della controllata francese hanno indetto uno sciopero di due ore, chiedendo maggiori garanzie circa il loro futuro.

I sindacati hanno organizzato lo sciopero per denunciare l¿incertezza che regna sull¿azienda da quando hanno cominciato a circolare dei rumor che parlano della prossima cessione. Una situazione che, a detta dei lavoratori, &#232 ormai diventata insostenibile.

La delegazione sindacale &#232 stata ricevuta dai vertici della societ&#224 francese, che hanno commentato: ¿La divisione francese non &#232 in vendita¿.

Una dichiarazione fin troppo stringata per poter rassicurare i dipendenti, che da mesi sono in balia di polemiche in merito alla possibilit&#224 che Tiscali decida di vendere anche questa controllata.

I rappresentanti sindacali hanno commentato:¿Tutti sanno che sta circolando un dossier presso i potenziali acquirenti e delle offerte sono state gi&#224 fatte. I vertici dell¿azienda hanno tra le mani un documento della banca Rotschild destinato a questi potenziali acquirenti¿.

I sindacati hanno chiesto alla direzione di Tiscali France delle ¿garanzie sociali¿, messe per iscritto, prima che venga presa ogni decisione, cosa che ¿permetterebbe di rassicurare i dipendenti e garantirebbe la pace sociale¿.

I vertici dell¿azienda si sono astenuti dal commentare la notizia, ma &#232 ormai certo che Tiscali non pu&#242 pi&#249 esimersi da intervenire su quanto sta accadendo.

Secondo le voci dell¿ultimo momento, pare che in pole position ci sarebbe Bouygues Telecom, operatore di telefonia mobile in Francia.

Tra le altre societ&#224 in lizza, anche Neuf Telecom, Iliad, Cegetel(Vivendi Universal) e Tele2.

Riguardo agli asset francesi, l¿Isp ha sempre dichiarato che non sarebbero stati venduti, essendo tra le attivit&#224 core dell¿azienda.

Ha comunque ammesso di aver raccolto l¿interesse da parte di diversi operatori per la controllata francese Liberty Surf e questo potrebbe consentire all¿Internet provider di alzare le offerte per l”unit&#224.

La controllata francese, stimata in 518,9 milioni di euro, secondo i conti del 2003 dell¿Isp, &#232 la seconda pi&#249 grande di Tiscali in termini di vendite, e ha rappresentato da sola il 22% delle vendite totali della compagnia nel 2003.

In termini di ricavi, la Francia &#232 il secondo Paese per il gruppo e ha generato il 20% delle vendite totali del terzo trimestre.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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