Accesso alla conoscenza e diritti di cittadinanza nell¿era digitale. Il convegno dei Ds a Roma

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Lo sviluppo dell¿ICT come leva strategica per lo sviluppo del Paese, questa l¿idea di fondo del convegno ¿Cittadinanza e sviluppo nella societ&#224 della conoscenza¿, organizzato a Roma dal gruppo parlamentare dei Democratici di Sinistra (DS), alla presenza di parlamentari, rappresentanti delle istituzioni ed addetti ai lavori e nel corso del quale &#232 stato diffuso il testo della Proposta di legge Interventi per la cittadinanza digitale e l¿economia della conoscenza.

Tutti presenti nella relazione introduttiva dell¿on. Beartrice Magnolfi i principali temi del dibattito di settore in corso nel Paese.

¿Non si pu&#242 creare un nuovo corso dell¿economia se non si promuove lo sviluppo dell¿ICT e quest¿ultimo non si pu&#242 affermare senza assumere i principi ed i diritti della cittadinanza digitale come paradigma di una nuova moderna competitivit&#224 ¿ ha sottolineato nella relazione introduttiva Beatrice Magnolfi ¿ In altre parole non si promuove l¿economia della rete senza promuovere ed allargare l¿economia della rete. In fondo &#232 un assunto banale, ma comporta scelte politiche niente affatto banali. E assegna un grande ruolo alla sinistra riformista, quello del governo dei processi di trasformazione tecnologica attraverso coerenti politiche pubbliche e con una visione culturale di sistema¿.

Quali i punti critici?

¿…Il divario digitale che tende ad aggravarsi per tanti cittadini e tante piccole imprese, i rischi crescenti per la privacy…..sono fenomeni preoccupanti sul piano dei diritti individuali, ma costituiscono anche un freno per la crescita, possono moltiplicare la sfiducia nelle nuove tecnologie e innalzare ostacoli per la condivisione del sapere, che sempre pi&#249 si connota come ¿bene comune¿…¿.

Ma con un esplicito riferimento all¿Europa.

¿…L¿Unione europea, in tutti i documenti del dopo-Lisbona, parla di una societ&#224 della conoscenza aperta, equa e partecipata, Non sono attributi aggiuntivi, ma costituiscono l¿essenza della sfida che abbiamo davanti…E¿ una sfida culturale e politica di prima grandezza, che vogliamo assumere come una priorit&#224 della nostra proposta politica al Paese, facendolo, non a caso, alla vigilia del nostro Congresso nazionale…¿.

Appassionato, l¿intervento del prof. Stefano Rodot&#224, Garante della protezione dei dati personali, che ha lanciato il proprio intervento sui temi della Carta dei diritti, sottolineando ancora una volta la distinzione tra diritto alla protezione dei dati personali e diritto alla privacy. Ma il cuore del problema &#232 altrove: ¿…quali politiche e quali regole per il settore, in un momento di cos&#236 forte cambiamento?…¿ e ancora ¿…uno dei rischi &#232 rappresentato dal fatto che prevalga l¿attivit&#224 di consumo piuttosto che quella della produzione. La societ&#224 della conoscenza &#232 s&#236 accesso al sapere, ma &#232 anche produzione di sapere. Questa &#232 forse la vera opportunit&#224. La moltiplicazione dei blog in ogni angolo della rete o dei videotelefonini non pi&#249 solo nelle mani di adolescenti cambiano radicalmente la sfera delle relazioni interpersonali….¿.

Vi sono poi gli aspetti di gestione pubblica della conoscenza.

¿…Pensiamo alla nuova prospettiva del cosiddetto tGovernment: non pu&#242 accadere che le richieste di alcuni cittadini, per il solo fatto di creare qualche difficolt&#224 all¿amministratore locale o centrale, possano dar luogo a piccoli o grandi abusi derivanti dalla individuazione dei dati del richiedente ¿ ha proseguito Stefano Rodot&#224 – Ma vi sono altri casi di particolare rilevanza come quelli relativi al recente accordo di Google con le pi&#249 importanti biblioteche, creato con l¿intento di digitalizzare un enorme quantit&#224 del patrimonio librario per renderlo disponibile gratuitamente in formato elettronico. L¿interesse di Google &#232 quello di rispondere ad una prevedibilmente grande richiesta di consultazioni gratuite a cui assegnare le inserzioni pubblicitarie che saranno viste dall¿utente finale: in fondo un obiettivo meramente commerciale. Ma sappiamo che la gestione dei dati personali porta ad una profilazione millimetrica dei consumi degli utenti, dei suoi dati, delle sue preferenze, tutti elementi custoditi da Google, ma che sono inevitabilmente a disposizione di eventuali richieste da parte delle autorit&#224, per usi e finalit&#224 che oggi non si possono prevedere….Quindi l¿attenzione va rivolta alla definizione dei nuovi diritti che derivano dall¿uso delle nuove tecnologie, ma anche ad una rilettura delle libert&#224 tradizionali nel nuovo ambiente digitale¿.

Tra gli altri interventi, infine, quello di Pierfilippo Roggero, presidente di Assinform.

¿La proposta legislativa presentata dai Democratici di sinistra nell¿ambito del convegno odierno va nella direzione auspicata dalla nostra associazione ¿ ha sottolineato Roggero ¿ E¿ da tempo, infatti, che spingiamo per una visione sistemica relativamente allo sviluppo dell¿innovazione nel nostro Paese, in una logica di confronto aperto tra i rappresentanti politico-istituzionali e i rappresentanti delle imprese di settore. A prescindere dal colore politico, supportiamo tutti coloro che propongono iniziative di sistema a favore dell¿innovazione, dell¿efficienza e quindi della competitivit&#224 dell¿industria privata, cos&#236 come nel settore pubblico. L¿Italia &#232 in ritardo quanto a sviluppo dell¿ICT. La strategicit&#224 di questo comparto per l¿intera economia merita azioni e investimenti sistemici, integrati e sinergici, tra governi centrali e governi locali¿.


Anticipate alla fine della mattinata le conclusioni del segretario dei Democratici di sinistra, Piero Fassino. ¿Intendiamo considerare questi temi come tra i pi&#249 qualificanti del programma del centrosinistra¿.In questo campo il nostro Paese cresce di meno rispetto agli altri paesi industrializzati, a causa innanzitutto di strozzature infrastrutturali¿. Crescono invece i Paesi che hanno scommesso e scommettono sulle sfide alte della competitivit&#224: innovazione, conoscenza e ricerca, tecnologie¿.

Fassino ha puntato l¿indice sulla mancanza di politiche pubbliche: ¿¿Ma non pu&#242 esserci investimento in sapere, tecnologie e innovazione senza adeguate politiche pubbliche ¿ ha sottolineato Fassino – Il mercato da solo non basta. Il 95% delle nostre imprese ha meno di 15 dipendenti, &#232 evidente che non abbiano expertise, managment, cultura aziendale per farsi soggetti attivi dell¿innovazione. Le politiche pubbliche servono a questo, a sostenere un contesto che faciliti i nuovi processi¿Anche la formazione ha un ruolo fondamentale, ma bisogna partire gi&#224 dalla scuola¿Quindi nuove strategie, un nuovo approccio nelle riforme, nuovi strumenti legislativi che aiutino lo sviluppo della societ&#224 dell¿informazione e che consentano alle imprese di costruire valore e dinamismo economico. Questi temi non sono settoriali ¿ ha concluso Fassino ¿ non rappresentano solo un segmento del nostro programma, sono invece un asset indispensabile e trasversale capace di conferire valore e prospettiva alla nostra battaglia di cambiamento¿.

Tra gli altri interventi, quelli di Luciano Violante, Paola Manacorda, Paolo Nuti, Pietro Folena, Fiorello Cortiana, Pierluigi Bersani, Vincenzo Vita, Franco Patini, Andrea Ranieri, Antonello Busetto.

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