Caso Wind: Fastweb si ferma. Troppo onerose le richieste di Enel

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Non ci sono le condizioni per giungere ad un accordo con Enel per l¿acquisizione di Wind.

Quelle circolate sulla stampa sarebbero anzi indiscrezioni ¿fuorvianti e non corrispondenti al vero¿.

Questo quanto dichiarato da Fastweb in merito ai rumors dei giorni scorsi che volevano la societ&#224 milanese guidata da Silvio Scaglia pronta a fare un¿offerta per riscattare il terzo operatore telefonico italiano.

Dietrofront che fa volare il titolo in Borsa: il titolo Fastweb ha chiuso infatti le contrattazioni a Piazza Affari in aumento del 6,14%, dopo aver ceduto ieri il 4% circa.

Luned&#236 Fastweb aveva reso noto di aver dato mandato a Deutsche Bank, unitamente a Unicredit e Interbanca, per studiare un”integrazione con l”operatore.

Ma la valutazione del pool di banche non ha dato gli esiti sperati: la cooperazione con Wind sarebbe s&#236 sostenuta da un valido business plan integrato e svilupperebbe sinergie industriali di grande rilievo economico, ma secondo gli advisor ¿le attese dell”azionista di Wind non consentono il raggiungimento di alcun accordo¿.

Troppo onerosa, dunque, l¿operazione per mezzo della quale Enel ¿ unico azionista di Wind ¿ vorrebbe recuperare tutti i 13 miliardi di euro investiti nella telefonia.

Il gruppo di telecomunicazioni, indebitato per 6,8 miliardi di euro,&#232 stato fino ad oggi valutato dal mercato intorno a 10,5 miliardi di euro.

Sarebbero inoltre necessari almeno 2 miliardi di investimenti.

Entro domani, la societ&#224 attende l¿offerta della cordata guidata da Cesare Romiti che avrebbe proposto a Banca Imi di sostenere il consorzio di investitori istituzionali e privati, di cui fa parte anche Naguib Sawiris, imprenditore egiziano proprietario di Orascom Telecom.

Al consorzio partecipano anche il finanziere Usa Wilbur Ross e l”esperto francese di private equity Philippe Nguyen.

Se neanche questa offerta dovesse essere ritenuta adeguata, la societ&#224 proceder&#224 molto probabilmente a un¿Ipo entro la primavera del prossimo anno.

Fin dall¿uscita di France T&#233l&#233com dal gruppo (nel marzo 2003) infatti, il management ha sempre insistito sull¿ipotesi della quotazione in Borsa, da attuare per&#242 nel momento in cui si fossero presentate le giuste condizioni del mercato.

In alternativa, il gruppo aveva manifestato l¿intenzione di cedere l¿operatore se fosse giunta un¿offerta conveniente.

Da allora, le voci sui possibili compratori si sono susseguite per includere nella rosa dei contendenti anche l¿operatore storico d¿oltralpe, la tedesca Deutsche Telekom e il conglomerato asiatico Hutchison Whampoa (gi&#224 presente in Italia con 3).

Wind &#232 il terzo operatore italiano, unica alternativa ¿a tutto campo¿ a Telecom Italia.

La societ&#224 offre servizi di telefonia fissa con il marchio Infostrada, di telefonia mobile con il marchio Wind, e Internet attraverso Libero uno dei pi&#249 ¿anziani¿ provider italiani.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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