Usa: accordo da 1,7 mld per le licenze della musica in radio. Si definisce il ruolo delle Web radio

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La Società Americana degli autori, compositori ed editori (ASCAP), ha raggiunto un accordo con la Radio Music License Committee (RMLC) per le licenze della musica trasmessa via radio.

 

La transazione, approvata il 15 ottobre a New York dal giudice della Corte Distrettuale Usa William Corner, consente alle stazioni radio di trasmettere musica dell’ASCAP sulle radio tradizionali e sui siti Web.

Il sistema di licenza forfettaria valido per le radio è lo stesso che l’EFF chiede venga applicato ai servizi di file-sharing: l’industria dei contenuti è tuttavia decisamente contraria perché questo inibirebbe la nascita di servizi legali in cui i diritti vengono pagati su ogni singola canzone scaricata.

 

La RMLC corrisponderà all’ASCAP, che rappresenta oltre 190.000 tra editori, compositori e autori, 1,7 miliardi di dollari come forfait per poter trasmettere musica senza essere accusata di infrazione di copyright dagli autori.

 

L’ASCAP, che rappresenta oltre 190.000 membri, e la Commissione licenze musica alla radio, che rappresenta la maggior parte delle circa 12.000 stazioni radio statunitensi, hanno detto che si tratta del maggiore accordo sulle licenze della storia della radio americana.

Il repertorio dell’ASCAP ha più di 7,5 milioni di opere protette da copyright, oltre alle opere contenute nei repertori di oltre 60 organizzazioni straniere affiliate.

 

l’accordo mette sicuramente in luce un aspetto molto importante, il fenomeno delle Web radio, che stanno prendendo sempre più piede e che, come dicono alcuni, hanno salvato la radio dalla sue estinzione. Le radio online sono quelle che per convenzione trasmettono unicamente per il Web un programma in streaming.

 

E’ difficile stabilire una data cerca per la nascita della prima Web radio, che si può però ricondurre alla realizzazione della prima versione del software RealAudio che Rob Glaser mise a punto nell’aprile del 1995, che ha dato agli utenti Internet la possibilità di ascoltare la musica direttamente dalla Rete.

Non è semplice fornire cifre esatte sulle radio che operano in Rete. Due anni fa il MIT calcolò 27.000 Web radio stabilmente funzionanti in Internet, a tutt’oggi con qualche dovrebbero essere per lo meno triplicate.

Una ricerca dello scorso anno della Arbitron and Edison Media dimostra che gli americani che usano Internet anche per ricevere trasmissioni radiotelevisive sono ormai oltre 100 milioni. Da notare che l’indagine rivela che questo tipo di comportamento è tenuto da consumatori più affluenti della media. Nel 2000, i consumatori che avevano usato la radio e la Tv via Internet erano meno della metà.

Se gli Stati Uniti sono il mercato più sviluppato per quanto riguarda l’uso di Internet, tanto che potrebbe indicare una strada che anche altri mercati seguiranno, allora è utile notare che tra le tendenze in atto negli Usa si sta verificando un aumento importante del numero di navigatori che scelgono di usare il Web anche per ricevere trasmissioni radio e Tv.

Naturalmente questo dipende il larga parte dal fatto che nello stesso periodo il numero di americani connessi alla Rete è aumentato, dal 55 al 75% del totale della popolazione.

Ma è anche interessante osservare che la stragrande maggioranza dell’aumento è dovuto all’accesso ai programmi radiofonici via Web e non a quelli televisivi.

Usa: accordo da 1,7 mld per le licenze della musica in radio. Si definisce il ruolo delle Web radio

La Società Americana degli autori, compositori ed editori (ASCAP), ha raggiunto un accordo con la Radio Music License Committee (RMLC) per le licenze della musica trasmessa via radio.

La transazione, approvata il 15 ottobre a New York dal giudice della Corte Distrettuale Usa William Corner, consente alle stazioni radio di trasmettere musica dell’ASCAP sulle radio tradizionali e sui siti Web.

Il sistema di licenza forfettaria valido per le radio è lo stesso che l’EFF chiede venga applicato ai servizi di file-sharing: l’industria dei contenuti è tuttavia decisamente contraria perché questo inibirebbe la nascita di servizi legali in cui i diritti vengono pagati su ogni singola canzone scaricata.

La RMLC corrisponderà all’ASCAP, che rappresenta oltre 190.000 tra editori, compositori e autori, 1,7 miliardi di dollari come forfait per poter trasmettere musica senza essere accusata di infrazione di copyright dagli autori.

l’ASCAP, che rappresenta oltre 190.000 membri, e la Commissione licenze musica alla radio, che rappresenta la maggior parte delle circa 12.000 stazioni radio statunitensi, hanno detto che si tratta del maggiore accordo sulle licenze della storia della radio americana.

Il repertorio dell’ASCAP ha più di 7,5 milioni di opere protette da copyright, oltre alle opere contenute nei repertori di oltre 60 organizzazioni straniere affiliate.

l’accordo mette sicuramente in luce un aspetto molto importante, il fenomeno delle Web radio, che stanno prendendo sempre più piede e che, come dicono alcuni, hanno salvato la radio dalla sue estinzione. Le radio online sono quelle che per convenzione trasmettono unicamente per il Web un programma in streaming.

E’ difficile stabilire una data cerca per la nascita della prima Web radio, che si può però ricondurre alla realizzazione della prima versione del software RealAudio che Rob Glaser mise a punto nell’aprile del 1995, che ha dato agli utenti Internet la possibilità di ascoltare la musica direttamente dalla Rete.

Non è semplice fornire cifre esatte sulle radio che operano in Rete. Due anni fa il MIT calcolò 27.000 Web radio stabilmente funzionanti in Internet, a tutt’oggi con qualche dovrebbero essere per lo meno triplicate.

Una ricerca dello scorso anno della Arbitron and Edison Media dimostra che gli americani che usano Internet anche per ricevere trasmissioni radiotelevisive sono ormai oltre 100 milioni. Da notare che l’indagine rivela che questo tipo di comportamento è tenuto da consumatori più affluenti della media. Nel 2000, i consumatori che avevano usato la radio e la Tv via Internet erano meno della metà.

Se gli Stati Uniti sono il mercato più sviluppato per quanto riguarda l’uso di Internet, tanto che potrebbe indicare una strada che anche altri mercati seguiranno, allora è utile notare che tra le tendenze in atto negli Usa si sta verificando un aumento importante del numero di navigatori che scelgono di usare il Web anche per ricevere trasmissioni radio e Tv.

Naturalmente questo dipende il larga parte dal fatto che nello stesso periodo il numero di americani connessi alla Rete è aumentato, dal 55 al 75% del totale della popolazione.

Ma è anche interessante osservare che la stragrande maggioranza dell’aumento è dovuto all’accesso ai programmi radiofonici via Web e non a quelli televisivi.