Ue: Tronchetti Provera, l´accesso ai contenuti fattore chiave per il broadband

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Europa



La disponibilit&#224 di contenuti sui nuovi media &#232 un fattore chiave per lo sviluppo della larga banda.

Per discutere anche di questi temi Marco Tronchetti Provera di Telecom Italia, Ben Verwaayen di British Telecom e Cesar Alierta di Telefonica hanno incontrato Romano Prodi, presidente della Commissione europea ed Erkki Liikanen, Commissario Ue alle Imprese e alla Societ&#224 dell¿Informazione.

I rappresentanti dell”industria europea di settore hanno ringraziato la Commissione per il lavoro da essa svolto in questi anni ed hanno illustrato i recenti sviluppi del mercato registratisi nel mercato della larga banda in Europa, ma hanno anche sottolineato le criticit&#224 che restano ancora da risolvere per far s&#236 che il broadband possa consolidare il proprio trend di crescita.

La delegazione del Brussels Round Table, costituita nel 2002 da 9 grandi gruppi industriali europei del settore ICT, ha inviato alla Commissione Europea dei forti messaggi, sottolineando l”importanza che la nuova Commissione rinnovi il suo impegno nel raggiungimento degli obiettivi di Lisbona.

A fronte di investimenti ICT che ammontano a 22% sul totale, il fattore contribuisce per il 58% alla crescita di produttivit&#224 europea.

Particolare evidenza &#232 stata posta alla crescita della banda larga, sostenuta da nuovi modelli di business, basati sulla fornitura di servizi e contenuti multimediali innovativi su molteplici piattaforme.

L”impegno dell”industria europea, diretto a sviluppare un ambiente europeo broadband, ha ottenuto risultati estremamente positivi che hanno portato innanzitutto al raddoppiamento delle connessioni, passate da 10.3 milioni nel primo trimestre 2002 a 26.5 milioni nel primo trimestre 2004.

L”ADSL ha raggiunto ormai una copertura dell”87% della popolazione europea, mentre le connessioni giornaliere a banda larga sono aumentate del 40% in meno di un anno (da 37.300 al giorno nel maggio 2003 a 51.300 in marzo 2004).

&#200 cresciuto anche il numero di clienti a banda larga su tutte le piattaforme: sull”ADSL &#232 passato da 2.9 milioni nel terzo trimestre 2001 a 20.5 nel primo trimestre 2004, nel cavo da 1.4 a 5.3 milioni.

Significativo dello stato di forma del settore anche l¿aumentato livello di concorrenza: le quote di mercato degli operatori alternativi sono cresciute dal 29% del marzo 2002 al 43% di marzo 2004 (da 2.1 a 9.5 milioni di connessioni a larga banda).

Nel mercato dell”ADSL, la loro quota di mercato &#232 salita dall”11% del 2002 al 26.9% di marzo 2004. Gli incumbent hanno invece diminuito la loro quota dall”89% nel primo trimestre 2001 al 73% nel primo quadrimestre 2004 diminuzione del prezzo di accesso ADSL del 31% da marzo 2002 a aprile

2004.

Nonostante questo trend positivo, l”Europa resta per&#242 ancora dietro agli Stati Uniti e al Far East in termini di penetrazione della larga banda: l”Europa registra infatti un tasso di penetrazione del 6%, contro il 9.2% e il 14% rispettivamente di USA e Far East.

Il divario con il Nord America &#232 rimasto costante negli ultimi tre anni, mentre con l”Asia il gap continua a crescere ed &#232 raddoppiato negli ultimi due anni.
Fa comunque riflettere il fatto che, secondo le stime della FCC, gli operatori incumbent americani nel giugno 2003 continuavano a mantenere il 95% del mercato dell”ADSL.

Comunque, per la delegazione del Brussels Round Table ¿ costituita dai rappresentanti di Alcatel, BT, Deutsche Telecom, Ericsson, France Telecom, Philips, Siemens, Telecom Italia e Telefonica – ci sono ancora delle importanti questioni da risolvere, sia a livello politico che regolamentare per permettere all”Europa di raggiungere gli obiettivi di Lisbona.

Dal punto di vista regolamentare, bisogna infatti evitare che il nuovo quadro regolatorio si trasformi da un “enabling asset” a un freno agli investimenti: il rischio attuale di un”implementazione incoerente e divergente tra gli stati membri crea, secondo l¿industria, eccessive incertezze che scoraggiano gli investimenti.

In particolare, gli approcci delle autorit&#224 di regolamentazione nazionali sui cosiddetti “rimedi” rischiano di mantenere l”approccio tradizionale e obsoleto che appesantisce la regolamentazione piuttosto deregolamentarla come prevede il nuovo quadro normativo Ue.

Un altro fattore chiave per lo sviluppo della larga banda &#232 – secondo l”industria e ormai anche secondo una larga parte delle istituzioni europee – la disponibilit&#224 dei contenuti da trasmettere sui Nuovi Media.

In particolare, i Nuovi Media necessitano dell”accesso ai contenuti per competere con le piattaforme tradizionali di distribuzione, ma essi si trovano svantaggiati da clausole di esclusiva o di hold-back.

L”industria europea ha perci&#242 rivolto alla Commissione una serie di raccomandazioni, in particolare chiedendole di mantenere il suo ruolo di “policy leader”, per raggiungere al pi&#249 presto l”obiettivo di deregolamentazione del nuovo quadro e di riconoscereche l”accesso ai contenuti &#232 essenziale per la “seconda fase” dello sviluppo della banda larga.

La delegazione del Brussels Round Table ha inoltre sottolineato che i comportamenti dei Media tradizionali (ad esempio le clausole di esclusiva e di hold-back) devono essere attentamente valutati in base alle norme a tutela della concorrenza, in modo da non limitare il mercato della distribuzione dei contenuti a larga banda.

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