Digitale terrestre: liste d¿attesa per i decoder, ma solo un italiano su due può ricevere i canali

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Televisione digitale terrestre (TDT), una prospettiva che affascina, che fa discutere, ma che rivoluzioner&#224 sicuramente il mercato mediatico.

Per il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, firmatario del testo di riforma del sistema radioTv, ¿La televisione digitale terrestre &#232 oggi gi&#224 una realt&#224¿.

Gasparri spiega che dal mese di dicembre trasmettono cinque multiplex con copertura superiore al 50% del territorio.

Ma tanti, osservatori ed esperti di settore, ritengono che sia impensabile poter pensare a uno switch off in tempi cos&#236 brevi, il passaggio alla trasmissione digitale terrestre &#232 infatti previsto per il dicembre 2006.

Questa osservazioni non nasce perch&#233 non si condivide l¿idea, tutt¿altro, il digitale rappresenta ormai il futuro del mercato mediatico, ma quanto perch&#233 si tratta di un¿operazione cos&#236 delicata che richiede dei tempi pi&#249 lunghi per la sua attuazione. Non si pu&#242 pensare di poterlo fare dall¿oggi al domani, ecco.

A questo va ad aggiungersi che l¿opposizione ritiene che questa legge cos&#236 come concepita ¿¿non risolver&#224 i problemi del sistema televisivo nazionale, anzi ne accentuer&#224 la sua principale contraddizione¿. Questo, il commento del segretario dei Ds Piero Fassino, che aggiunge ¿gi&#224 oggi il sistema televisivo italiano &#232 caratterizzato da una iperconcentrazione di poteri in poche mani. Questo &#232 un Paese in cui c”&#232 un signore che, come imprenditore, &#232 proprietario del 50% del sistema televisivo, del 70% del mercato pubblicitario della Tv, della principale casa editrice, controlla anche due giornali¿.

La nuova legge del resto, moltiplicando i canali, permette di salvare Rete4 dalla migrazione sul satellite e Rai3 dal divieto di raccolta pubblicitaria, come aveva imposto la Corte costituzionale.

Intanto l¿iter della legge va avanti e dopo l¿approvazione della Camera, &#232 quasi certo che si chiuder&#224 in breve tempo anche quello del Senato.

Tra il pubblico utente c¿&#232 grande attesa per il digitale terrestre. Ci sono lunghe liste d¿attesa in diverse citt&#224 italiane per poter acquistare i set top box che permettono di ricevere il segnale digitale dall”antenna tradizionale e lo trasformano in analogico, consentendo di vedere i canali digitali su un comune televisore.

Il decoder va collegato all”antenna, al televisore, con una presa scart e, se si vuole godere anche dell”interattivit&#224, al telefono.

La massiccia campagna pubblicitaria e l¿incentivo previsto dalla Finanziaria 2004, stanno dando i loro risultati.

Il ministero delle Comunicazioni ha infatti insistito perch&#233 si prevedesse questo contributo di 150 euro per i primi 700.000 acquirenti. Un decoder interattivo costa sui 200-300 euro.

Anche se bisogna dire che la sovvenzione vale soltanto per un decoder a famiglia. Questo significa che se si avesse in casa un altro televisore, bisognerebbe acquistare un altro apparecchio e questa volta a prezzo pieno.

Tra qualche mese &#232 previsto inoltre l¿arrivo sul mercato di ricevitori dotati di modem Adsl, che consentiranno la ricezione e trasmissione dei dati con i tempi della banda larga, quindi molto pi&#249 velocemente.

Attesi anche i set top box con un alloggiamento per la carta Sim come quella dei cellulari GSM-GPRS, che consentono di spostare l”apparecchiatura in altre parti della casa, per esempio. In futuro poi il ricevitore sar&#224 incorporato direttamente nel televisore.

Nelle prime due settimane di finanziamenti pubblici, ne sono stati venduti 35.000 e molti sono in lista d¿attesa. Eppure oggi soltanto un italiano su due potrebbe ricevere qualche canale in questo formato.

Anche se, per il presidente di Dgtvi, Carlo Sartori, entro gennaio del prossimo anno il 70% della popolazione sar&#224 raggiunto dal segnale del digitale terrestre.

Dgtvi &#232 l¿associazione che si occupa dello sviluppo del digitale terrestre, che riunisce i quattro network protagonisti: Rai, Mediaset, La7 e Mtv di propriet&#224 di Telecom Italia, e Dfree, il bouquet satellitare di Tarak Ben Ammar e della societ&#224 francese di media TF1.

Attualmente quindi sono quattro gli operatori sul mercato, che trasmettono 20 canali.

Ma secondo alcune informazioni arrivate alla stampa, attualmente solo Genova, Roma e Palermo prendono tutti e venti i canali. Mentre le citt&#224 che prendono tre dei quattro bouquet, sono Milano, Torino, Napoli, Firenze, Bologna, Venezia, Ancona e Catanzaro.

Le nuove reti usano infatti le frequenze acquistate dalle emittenti locali, che possiedono quasi due terzi della banda disponibile, a eccezione di Dfree che si serve della banda di TelePi&#249 (vedi scheda societaria).

Con lo switch off si libereranno nuove frequenze, ma l”Autorit&#224 per le Garanzie nelle Comunicazioni sta verificando l”effettiva copertura delle nuove Tv digitali e la reale disponibilit&#224 dei decoder. Secondo quanto riferito dal presidente Enzo Cheli, il primo bilancio dovrebbe arrivare tra qualche settimana, come previsto dall¿art.41 comma 7 della Legge 3 del 16 gennaio 2003.

Secondo la Fondazione Ugo Bordoni, impegnata in prima linea al piano per il passaggio al digitale terrestre a cui &#232 stato affidato il coordinamento tecnico, con l¿avvento della nuova tecnica di trasmissione ci saranno un maggior numero di programmi disponibili.

Inoltre si potr&#224 contare su una migliore qualit&#224 immagine/audio; sulla possibilit&#224 di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi semplicemente dal telecomando.

Per la Bordoni inoltre ci sar&#224 il vantaggio di ¿usare il mezzo televisivo per l¿utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilit&#224 ora accessibili solo con mezzi pi&#249 complessi, ad esempio, reti aziendali oppure PC domestico collegato a Internet¿.

Altro elemento importante, permetter&#224 un minore inquinamento elettromagnetico: la TDT richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle News sulla Tv digitale terrestre

Archivio delle News sul Ddl Gasparri

Libro bianco sulla televisione digitale terrestre – AgCom, giugno 2000