Allarme sicurezza: la Ue incoraggia la ricerca sulla protezione della Rete

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La Commissione europea vuole favorire la cooperazione tra Stati membri per migliorare la sicurezza.

Con l¿intenzione di perseguire questo obiettivo, la Ue ha presentato all¿inizio del mese di febbraio, la propria ¿azione preparatoria¿ per accelerare la ricerca nell¿ambito della sicurezza.

Si tratta in pratica di avviare dei progetti di ricerca comuni tra i futuri 25 Stati membri dell¿Unione, che permetteranno di sviluppare le ¿tecnologie necessarie per la sicurezza dell¿Europa¿.

Tra le priorit&#224 fissate da Bruxelles figurano la protezione contro il terrorismo (compreso quello virtuale), il miglioramento della gestione delle crisi, come anche il rafforzamento della sicurezza, della credibilit&#224 e dell¿interoperabilit&#224 dei sistemi di comunicazione.

Per la fase iniziale, che si chiuder&#224 nel 2006, &#232 previsto uno stanziamento di 65 milioni di euro. Dal 2007 dovrebbe poi partire ¿un programma europeo di ricerca sulla sicurezza¿.

Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile delle Imprese e della Societ&#224 dell¿informazione, ha sottolineato: ¿Gli sforzi dell¿Europa in materia di sicurezza civile sono un¿estensione logica dei lavori di ricerca gi&#224 in corso nell¿ambito delle tecnologie dell¿informazione e delle comunicazioni¿.

Il commissario Ue spiega che la verifica delle risorse di ricerca industriale e militare dovrebbe accelerare il progresso nella realizzazione del doppio obiettivo comunitario: ¿accrescere gli investimenti nella ricerca per arrivare al 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell¿Unione europea, e divenire l¿economia pi&#249 competitiva del mondo¿, assicurando la massima sicurezza nelle transazioni.

Gi&#224 nel 2001, la Commissione europea, nell”intento di mettere al corrente tutti gli Stati membri dell”Unione europea sulla situazione del mondo cibernetico, ha redatto un piano con il quale aiutare gli Stati Ue a migliorare la sicurezza in Internet. Il piano auspica sistemi pi&#249 effettivi di protezione, maggiori investimenti nella ricerca sulla sicurezza e sull”istruzione, una politica standardizzata per la codificazione e punizioni pi&#249 severe per i crimini in Rete.

Infatti Erkki Liikanen &#232 del parere che anche se l”apertura di Internet &#232 stata la chiave del suo stesso successo, “tale apertura implica anche dei rischi ed &#232 per questo motivo che necessitiamo una strategia a livello europeo finalizzata all”eliminazione di eventuali problemi“.

In particolare, l¿obiettivo &#232 quello di creare una rete di sicurezza informatica per segnalare i virus informatici in circolazione, si vuole formare una squadra di assistenza informatica. Inoltre, l”invito &#232 rivolto ai singoli governi comunitari: promuovere la diffusione dei sistemi di sicurezza.

A differenza degli Stati Uniti, per&#242, la Ue non intende mettere in piedi una struttura offensiva con tanto di protocollo. Si &#232 limitata a fondare un”agenzia europea con il compito di consigliare gli Stati membri e le Istituzioni su come muoversi nel campo della criminalit&#224 informatica.

Consapevole del fatto che un”intensificazione del coordinamento tra gli Stati membri sarebbe benefica per tutti gli Stati membri.

I sistemi informatici e le reti di comunicazione, sottolinea Bruxelles, controllano infrastrutture critiche come i sistemi di approvvigionamento dell”acqua e dell”elettricit&#224 o le reti di trasporto pubblico.

“Le esigenze di sicurezza evolvono rapidamente ¿ ha sempre detto la Commissione – Grazie alla connessione a larga banda, gli utilizzatori potranno connettersi a Internet quando vorranno, cosa che moltiplicher&#224 i potenziali attacchi informatici e le nuove applicazioni senza fili permetteranno agli utilizzatori di accedere a Internet qualsiasi sia il posto in cui si trovano”.

Anche l¿Italia ha provveduto da tempo ad adottare delle misure per assicurare la sicurezza informatica. Nel 2002, per iniziativa del ministero per l”Innovazione e le Tecnologie e di quello delle Comunicazioni, &#232 stato istituito il Comitato Tecnico Nazionale per la Sicurezza Informatica delle Telecomunicazioni nella Pubblica Amministrazione, con il Decreto interministeriale del 24 luglio 2002.

La creazione di quest¿organo vede l”Italia tra i primi Paesi in Europa ad avere aderito alle raccomandazioni indirizzate dall”UE alle amministrazioni pubbliche dei singoli Paesi membri per l”avvio di azioni prioritarie nel conseguimento di una base minima di sicurezza informatica nell”erogazione dei servizi.

In una direttiva inviata a tutte le amministrazioni statali sono stati definiti i livelli minimi di sicurezza che assolutamente devono essere garantiti, sollecitando ogni singola amministrazione a compiere un”autodiagnosi dei propri apparati tecnologici.

La sicurezza &#232 un fattore essenziale per la diffusione delle tecnologie digitali e pi&#249 l”amministrazione si digitalizza pi&#249 bisogna assicurare ai cittadini il massimo livello di affidabilit&#224 delle informazioni per evitare alterazioni o intrusioni non consentite.

Scopo essenziale &#232 quello di rassicurare il cittadino sulla tutela della riservatezza delle informazioni che fornisce alla P.A. per incoraggiarlo ad usare la Rete. L”uso delle attivit&#224 tecnologiche, infatti, sar&#224 sempre crescente man mano che l”eGovernment si diffonder&#224 dai livelli centrali a quelli del territorio.

Ma, tornando alla Ue e ai recenti progetti in tema di sicurezza, non tutti sono d¿accordo, o per meglio dire alcuni hanno gi&#224 avanzato alcune perplessit&#224.

Statewatch, un¿ONGcon sede a Londra, che porta avanti un¿azione per la libert&#224 dei cittadini e la trasparenza delle istituzioni europee, ha esposto i differenti progetti in questa ¿fase preparatoria¿.

Per ¿identificare le principali minacce che potrebbero riguardare l¿Europa¿, la Commissione suggerisce il ricorso a delle tecnologie di sorveglianza su tutti i cittadini.

Le nuove tecnologie includono ci&#242 che la Commissione chiama ¿smart documentation¿ (documentazione intelligente), cio&#232 dei documenti con dei dati biometrici o chip che permettono la localizzazione, ma anche delle tecniche di analisi di alcuni dati a distanza.

Questi chip fanno senza dubbio riferimento ai sistemi di identificazione via frequenze radio che furoreggiano in alcuni settori industriali.

Ma per Tony Bunyan, direttore dell¿ONG Statewatch, si tratta di misure inaccettabili per ¿Tutti gli usi del telefono e di Internet, e tutti gli spostamenti in aereo, in nave o per strada, tutti i movimenti di ogni cittadino saranno seguiti e conservati con il pretesto di salvaguardare la ¿democrazia¿¿.

Bunyan in un comunicato scrive che ¿Per i cittadini europei, il prezzo della sicurezza sar&#224 quello di sacrificare la loro vita privata e la loro cultura democratica, nell¿interesse dello Stato¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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