Europa
Procede il piano strategico di Reuters, adottato un anno fa, di riduzione drastica dei costi per riportare la società al profitto.
Lo scorso anno, Reuters ha registrato 72 milioni di euro di utili dopo anni di perdite strutturali.
Una delle scelte del Gruppo è stata quella di tagliare un terzo dei dipendenti, portando a 13mila i precedenti 20mila impiegati. Una scelta che secondo il presidente della seconda agenzia di stampa al mondo, Tom Glocer, si rivelerà ottima. Preambolo per una riorganizzazione completa dell¿agenzia e della sua cultura di impresa.
Non è facile parlare di successo di un azienda, costruito sulla scelta di mandare a casa 7mila dipendenti. Sicuramente Reuters aveva la possibilità di optare per altre soluzioni, ma come spiega a Le Figaro Tom Glocer, gli impiegati di Reuters erano il doppio rispetto a quelli di altre agenzie concorrenti, come Bloomberg per esempio, o ancora Thomson.
Per questo motivo, quando un anno fa Glocer ha assunto le sue funzioni di presidente e Direttore generale dell¿agenzia, ha provveduto immediatamente a dare il via al piano ¿Fast Forward¿, che prevedeva tra l¿altro la decisione di un drastico taglio al personale.
Cosa che comunque non è ancora servita per convincere del tutto gli analisti finanziari e gli investitori. Alcuni sostengono infatti che 13mila dipendenti ¿siano ancora troppi¿.
Questo piano comunque permetterà a Reuters di economizzare, entro il 2006, più di 900 milioni di sterline (più di 600 milioni di euro).
Secondo il parere di quello che la stampa popolare britanniche chiama “Tom the knife (Tom il coltello)”, Reuters, che all¿inizio era un¿agenzia di stampa generale, non può più essere paragonata all”AFP (Agence France Presse).
Glocer spiega che ¿¿il 90% delle entrate provengono dal mondo finanziario (¿) i nostri modelli economici sono talmente differenti oggi che risulta impossibile fare paragoni¿.
In ogni caso, Glocer esclude che Reuters possa scendere al di sotto dei 13mila dipendenti. Anche se bisognerà continuare a economizzare al massimo per rendere più competitiva l¿agenzia.
Il presidente di Reuters ha spiegato che i tagli del personale sono avvenuti nell¿ambito di quelle attività legate alla ¿follia di Internet¿. Si è infatti deciso di cedere alcune società multimediali per concentrare l¿agenzia sulle attività core: Reuters deve restare un¿agenzia di servizi e di informazioni economiche e finanziarie.
In passato, i dirigenti di Reuters si erano fatti prendere da manie di grandezza, assumendo in modo smisurato. Quando Glocer è arrivato all¿agenzia ha trovato un¿organizzazione vecchia. ¿Eravamo un¿impresa gigantesca, ma non efficace¿.
¿Reuters ¿ continua il presidente ¿ funzionava allora come un¿agenzia governativa. Pensate che l¿agenzia comprendeva almeno 1.200 contabili ! Oggi ce ne sono 400, e sono più che sufficienti¿.
Glocer spiega poi che bisognerà intervenire anche sulla cosiddetta ¿cultura di impresa¿. Il piano Fast Forward comprende sei tappe, una di queste è dedicata a ¿cultura e comportamento¿. Si punta a rendere più dinamiche le relazioni commerciali.
¿Le nostre relazioni con i clienti ¿ dice ancora Glocer ¿ erano in effetti troppo orizzontali e non molto trasversali. Bisogna avere una piattaforma mondiale per soddisfare le esigenze di una clientela che sempre più internazionale¿.
Per quanto riguarda la crescita esterna di Reuters, Glocer ammette di guardare con un certo interesse all¿agenzia di stampa Bloomberg, ma le Autorità antitrust impedirebbero una simile operazione.
Infine Glocer si sofferma a fare qualche riflessione sulla Direttiva europea del 22 dicembre scorso, che obbliga tutti gli organi di stampa che emettono delle raccomandazioni finanziarie a rivelare le loro fonti, con l¿obiettivo di garantire una miglior trasparenza.
Il presidente ci tiene a precisare che in linea di massima, Reuters apprezza sempre le leggi che mirano a migliorare la trasparenza. Ma bisogna anche precisare, che talvolta questa intenzione si può rivelare pericolosa, perché si possono ottenere effetti contrari. Le fonti potrebbero diventare restie a rilevare le notizie, se ci fosse il timore di essere immediatamente identificati.
E di questo la Gran Bretagna ne sa già qualcosa. Vedi la recente vicenda che ha portato al suicido lo scienziato Kelly, esperto in armamenti iracheni, fonte di un servizio della BBC che ha scatenato un caso nazionale e internazionale.
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