Il Papa: trovare una ¿dimensione morale¿ per i media. E intanto invita le famiglie a spegnere più spesso le Tv

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Televisione e responsabilit&#224 dei genitori e degli operatori al centro del messaggio di Giovanni Paolo II per la 38esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, quest¿anno dedicata al tema dei media e della famiglia.

Il Papa ha lanciato un monito: in Tv la famiglia viene rappresentata ¿troppo spesso in modo inadeguato¿.

La preoccupazione nasce dal fatto che i mezzi di comunicazione hanno anche ¿la capacit&#224 di arrecare grande danno alle famiglie¿ presentando una visione ¿inadeguata o perfino distorta della vita, della famiglia, della religione e della moralit&#224¿.

Il Papa giudica duramente le rappresentazioni ¿acritiche¿ di infedelt&#224 e di attivit&#224 sessuale fuori dal matrimonio, insieme all”¿assenza di una visione morale e spirituale del contratto matrimoniale¿.

Il pontefice ha quindi invitato i responsabili delle politiche nei mezzi di comunicazione e nel settore pubblico a operare per una distribuzione equa delle risorse dei mezzi di comunicazione a livello sia nazionale sia internazionale, ¿rispettando al contempo l¿integrit&#224 delle culture tradizionali¿.

Nel discorso del Papa non c¿era alcun riferimento alla vicenda politica che sta accompagnando il varo del testo di riforma del sistema radiotelevisivo a firma del ministro Maurizio Gasparri.

Ma si &#232 rivolto ugualmente proprio ai politici, ai comunicatori e ai genitori: ¿I mezzi di comunicazione non devono dare l¿impressione di avere un programma ostile ai solidi valori familiari delle culture tradizionali, o di avere come fine quello di sostituire tali valori, come parte di un processo di globalizzazione, con i valori secolarizzati della societ&#224 consumistica¿.

E rivolgendosi agli operatori del settore il Papa ha dichiarato di capire la difficolt&#224 a resistere alle pressioni commerciali o alle esigenze di conformarsi alle ideologie secolari, ¿ma &#232 proprio ci&#242 che gli operatori responsabili devono fare. La posta in gioco &#232 alta, poich&#233 ogni attacco al valore fondamentale della famiglia &#232 un attacco al bene autentico dell¿umanit&#224¿.

Le critiche sono rivolte a coloro che ¿agiscono in base alle argomentazioni libertarie¿, che vogliono l¿indebolimento del concetto stesso di famiglia.

Il pontefice ha quindi evidenziato la necessit&#224 di ¿iniziative pratiche¿, con l¿obiettivo di eliminare i rischi per il benessere della famiglia.

Serve un intervento, aggiunge Wojtyla, ma senza ricorrere alla censura: ¿&#232 fondamentale che le autorit&#224 pubbliche attuino delle politiche e delle procedure di regolamentazione per assicurare che i mezzi di comunicazione sociale non agiscano contro il bene della famiglia¿. E i rappresentanti delle famiglie ¿devono poter partecipare alla realizzazione di queste politiche¿.

Giovanni Paolo II ha ricordato come la comunicazione sociale abbia una ¿dimensione morale¿, e che per questo ¿in ogni sua forma¿, debba ¿sempre ispirarsi al criterio etico del rispetto della verit&#224 e della dignit&#224 della persona umana¿. I mezzi di comunicazione hanno un grande potere di arricchimento personale e ¿perfino di crescita spirituale¿, e in molti casi ci&#242 avviene, anche quando si trattano temi delicati, ma sforzandosi di ¿separare ci&#242 che &#232 giusto da ci&#242 che &#232 sbagliato, di distinguere l”amore autentico dalle sue imitazioni, e di mostrare l”importanza insostituibile della famiglia come unit&#224 fondamentale della societ&#224¿.

Il pontefice si &#232 quindi rivolto ai genitori, invitandoli a non far vedere troppa televisione ai figli, anche “limitando severamente” il tempo del video acceso.

Spetta quindi ai genitori e agli adulti di dare ai giovani il “buon esempio” facendo un uso “ponderato e selettivo dei mezzi di comunicazione“.

Il papa ha detto che “i genitori, come primi e pi&#249 importanti educatori dei loro figli, sono anche i primi a spiegare loro i mezzi di comunicazione. Quando i genitori lo fanno bene e con continuit&#224, la vita familiare viene molto arricchita“. I genitori, insomma, “devono anche regolare l”uso dei mezzi di comunicazione a casa. Questo significa pianificare e programmare l”uso degli stessi, limitando severamente il tempo che i bambini dedicano ad essi e rendendo l”intrattenimento un”esperienza familiare, proibendo alcuni mezzi di comunicazione e, periodicamente, escludendoli tutti per lasciare spazio ad altre attivit&#224 familiari”.

Raffaella Natale

27 gennaio 2004: Shoah, Giornata della Memoria.

Per non dimenticare.

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