Le PMI a rischio virus. Studio Trend Micro

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Oltre la met&#224 delle piccole e medie imprese (PMI) francesi, britanniche, tedeschee americane hanno subito l¿attacco di un virus informatico negli ultimi 12 mesi.

Lo rende noto Trend Micro, societ&#224 produttrice di software di sicurezza, che ha condotto ¿ in modo anonimo – un¿inchiesta su 530 aziende.

Secondo quanto emerso dallo studio le societ&#224 sono coscienti dei possibili rischi derivanti da un attacco informatico virale: il 77% tra esse ha infatti messo in atto una politica di sicurezza per lottare contro i virus, lo spam, gli attacchi hacker o gli accessi non autorizzati.

Inoltre, il 63,5% delle PMI ha adottato una soluzione contro lo spam, mentre il 21,5% ha fatto della salvaguardi dei dati aziendali ¿¿il principale obiettivo dei prossimi 12 mesi¿.

La maggior parte delle societ&#224 prese in esame ha preferito trattare l¿invasione di virus dall¿interno, senza ricorrere all¿intervento di aziende specializzate, risolvendo il problema in media in una giornata.

L¿inchiesta mostra anche che le PMI sembrano comprendere la natura delle minacce a cui vanno incontro e la loro origine: la maggior parte, sottolinea Trend Micro, considera che un approccio a strati – che consiste nell¿applicazione di una soluzione antivirus ad ogni livello della rete informatica ¿ sia il metodo pi&#249 efficace per risolvere il problema.

Secondo Matthieu Brignone, direttore marketing di Trend Micro Europe, lo studio ¿¿illustra chiaramente il dilemma a cui sono oggigiorno confrontate le piccole e medie imprese, europee e non: in tema di sicurezza informatica, esse affrontano le stesse minacce delle grandi societ&#224, ma non hanno abbastanza tempo e risorse finanziarie da dedicare alla protezione delle proprie reti.

Da qui, il numero crescente di attacchi virali portato a termine lo scorso anno.

Secondo Trend Micro, terzo produttore mondiale di software antivirus, i danni economici derivati dagli attacchi di virus informatici nel 2003 ammontano a 55 miliardi di dollari: una somma che, secondo le previsioni, nel 2004 &#232 destinata a crescere. Nel 2001, i danni stimati ammontavano a 13 miliardi di dollari, cresciuti nel 2002 a una cifra compresa tra i 20 e i 30 miliardi.

Secondo Lionel Phang, mangino director della societ&#224, quest¿anno la minaccia dello spam e dei virus di rete crescer&#224 in maniera esponenziale, e diventer&#224 un nascondiglio per virus e programmi pirata che tenteranno di penetrare nella rete.

Le reti aziendali, spiega Phang, sono sempre pi&#249 soggette ad attacchi misti, in cui un solo virus riesce a creare quattro o cinque attivit&#224 differenti all¿interno del sistema. Cos&#236 mentre un virus creatore di spam (come il recentissimo Beagle) intasa il traffico di rete di una societ&#224, lo stesso virus inserisce nel sistema un programma che registra le digitazioni e ruba le password e gli user ID aziendali.

Insomma. Le eMail spazzatura, abbiamo visto, sono diventate pi&#249 di una semplice scocciatura.

Secondo gli analisti, nei primi sei mesi del 2003, si sono registrati oltre 70 mila attacchi virus, quasi il doppio di quelli del 2002.

Alessandra Talarico

27 gennaio 2004: Shoah, Giornata della Memoria.

Per non dimenticare.

L¿Ict non &#232 un¿isola staccata dal resto del mondo