Usa: Bush firma la prima legge anti-spam. Ma sarà veramente efficace?

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Gli Stati Uniti hanno aperto ufficialmente la guerra agli spammer. Ieri il presidente George W. Bush ha firmato la legge in materia di comunicazioni elettroniche che mira a combattere l¿alta diffusione di eMail commerciali non sollecitate (UCE – Unsolicited Commercial eMail), comunemente dette spamming.

Il ¿CAN-SPAM Act“, un gioco di parole che significa “blocca lo spam¿, viene cos&#236 identificato per il suo obiettivo di “controllo degli assalti della pornografia e del marketing indesiderato. Il Ddl &#232 passato alla Camera dei Rappresentanti, sabato 22 novembre, con 392 voti a favore e 5 contrari, ed &#232 stato adottato all¿unanimit&#224 dal Congresso a fine novembre.

Il testo non vieta le junk mail (mail spazzatura), che rappresentano ornai pi&#249 della met&#224 del traffico di posta elettronica in America, ma offre agli utenti la possibilit&#224 di chiedere la rimozione del loro indirizzo di posta dalle mailing list degli spammer. I colpevoli potranno essere puniti con pesanti ammende, fino alla prigione.

Secondo un recente studio dell¿Istituto Pew, oggi ben il 70% di questi utenti ritiene che lo spam ha reso spiacevole l¿uso della posta.

Nel 2002, lo spam &#232 costato alle imprese circa 9 miliardi di dollari in perdita di produttivit&#224, secondo quanto riportato dall¿istituto di ricerca di marketing Ferris Research.

Il Can Spam prevede una precisa organizzazione di denuncia nei confronti degli spammer: i privati non potranno infatti avanzare singole denunce, ma dovranno piuttosto presentare i propri reclami presso gli Isp responsabili degli account vittima.

Gli Isp, a loro volta, potranno denunciare gli eventuali reati: un modo per accorpare le cause e dare efficacia a una lotta che correrebbe altrimenti il rischio di morire sotto il proprio peso. Gli utenti potranno anche inserire il proprio indirizzo in una sorta di registro (do-not-spam List) tenuto dalla Federal Trade Commission che li esenter&#224 dal ricevere eMail commerciali o non sollecitate.

Ai sensi delle nuove disposizioni, gli spammer potranno inviare eMail commerciali, purch&#233 i messaggi contengano in basso un indirizzo e una casella di posta validi e un link di cancellazione dalla lista. Le norme bandiranno anche la diffusione di spam sui telefoni.

La legge sostituir&#224 leggi statali pi&#249 restrittive, tra cui una recentemente varata dalla California, che doveva entrare in vigore dal 1 gennaio 2004.

Le nuove disposizioni normative prevedono sanzioni che possono arrivare a cinque anni di carcere e a una multa di 250 mila dollari, per i colpevoli dell¿invio di messaggi falsi o a carattere pornografico sui box di posta degli utenti, senza aver ricevuto una previa autorizzazione.

L¿Ue ha gi&#224 provveduto a regolamentare la materia con la Direttiva 2002/58/CE.

L¿Unione europea ha scelto la linea opt-in, che sta ad indicare che il destinatario delle comunicazioni abbia espresso esplicitamente il consenso a riceverle. Questo sistema non esclude comunque la possibilit&#224 per il destinatario di poter richiedere la cancellazione dal servizio. In definitiva, in Europa, tutte le eMail inviate senza il consenso del destinatario sono da considerarsi spam.

Gli Usa, invece, hanno seguito la linea dell¿opt-out, termine con cui si indica la possibilit&#224 per le aziende di inviare informazioni senza l”esplicito consenso del destinatario, dando la possibilit&#224 a quest”ultimo di richiedere la cancellazione del suo indirizzo dall”elenco e di non essere disturbato ulteriormente. Tra i sostenitori di questo sistema, le societ&#224 che operano nel Direct Marketing: il loro punto di vista &#232 che l”invio di comunicazioni commerciali &#232 una funzione legittima da differenziare nettamente con le attivit&#224 di spamming.

L¿Italia &#232 stata tra i primi Paesi europei ad adeguarsi, il 16 settembre, alle normative europee in fatto di protezione dei dati, con il Codice delle Comunicazioni Elettroniche, adottato con il Decreto Legislativo n. 259 del 1 agosto 2003.

Il Garante per la privacy ha stabilito che l¿invio sistematico e a scopi di profitto di eMail non autorizzato pu&#242 essere denunciato all¿autorit&#224 giudiziaria. Sono previste varie sanzioni ¿ multe fino a 90mila euro – e, nei casi pi&#249 gravi, la reclusione da sei mesi a tre anni.

Per gli Usa, la promulgazione di questa legge rappresenta l¿ultima tappa di un iter durato sei anni, ma secondo il parere di alcuni esperti ci vorranno anni prima che produca dei risultati soddisfacenti.

La legge americana, &#232 apparsa come un compromesso, diversamente, quindi, da quanto richiesto da alcuni paladini dell”antispam.

E, a parere di alcuni esperti, la nuova legge non far&#224 altro che favorire la diffusione dello spam.

La legge dar&#224 l¿ok alle imprese specializzate nella messaggeria diretta che ¿adesso potranno funzionare nella legalit&#224¿, ha spiegato Graham Cluley, della societ&#224 produttrice di software Sophos.

Mike Adams, di Arial Software, ha dichiarato che &#232 necessaria una legge migliore, perch&#233 quest¿ultima ¿legittimer&#224 una gran numero di messaggi che gli utenti considerano come spam¿.

Ma i sostenitori della nuova legge sostengono che le misure adottate vanno a creare un quadro legale per una pratica comunque onesta quale quella dell¿eMail marketing, riconoscendo tuttavia che dovranno essere applicata con rigore per essere efficace.

Raffaella Natale

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