Il IX Rapporto sulle Tlc: mercato a 250 miliardi di euro e Italia in prima fila

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Europa



Si odono forti i segnali della ripresa. Questo il senso delle parole di Erkki Liikanen, Commissario europea alle imprese e alla societ&#224 dell¿informazione, alla conferenza stampa finale del Consiglio dei Ministri dell¿Ue.

Internet a banda larga e telefonia mobile sono i settori di traino della agognata ripresa.

Guardando al recente passato ed ai momenti difficili delle Telecom europee, Liikanen non ha mancato di sottolineare che ¿¿le imprese si sono indebitate eccessivamente a causa di investimenti troppo grandi o dell” acquisto di licenze e hanno dovuto attraversare un periodo molto difficile, al punto da tagliare drasticamente costi e le spese, cosa che ha avuto un effetto diretto su operativit&#224 ed indotto¿¿Sembra che ora assistiamo a segnali di miglioramento – ha aggiunto Liikanen – i mercati hanno ricominciato a crescere. I dati pi&#249 recenti indicano che tra ottobre 2002 e ottobre 2003 c”e” stata una crescita dell”80% delle connessioni a banda larga e che i servizi di telefonia mobile stanno crescendo di nuovo¿.

Per il commissario Ue anche il gap con gli Usa sembra ridursi ¿molto rapidamente¿. Infine, ¿la quota di mercato degli operatori dominanti nel campo della banda larga e” scesa dal 77% al 75%. La tendenza e” quella giusta, ma non e” ancora sufficiente¿.

Tuttavia, l¿evento della giornata &#232 stata la presentazione del IX Rapporto sulle TLC redatto dalla Unione Europea.

Il Rapporto e” focalizzato su due tematiche: lo sviluppo della banda larga e la trasposizione del nuovo quadro regolamentare. Una analitica fotografia dell¿esistente, con i tratti costitutivi dei mercati delle comunicazioni elettroniche degli Stati membri e una lettura qualitativa dei dati forniti e raccolti, per la maggior parte, dalle Autorit&#224 nazionali.

Il documento constata una ripresa economica, dopo la recente mancanza di fiducia degli investitori nel mercato. La stima del valore del mercato UE per il 2003 &#232 pari a 251 miliardi di euro. I dati dimostrano la rinnovata fiducia nel settore delle comunicazioni europee, segnalando un tasso di crescita per il 2003 tra il 3,7% ed il 4,7 %.

Molteplici sono i campi in cui l¿Italia figura tra i paesi meglio posizionati in Europa.

In quali settori?

Innanzitutto in materia di trasposizione del nuovo quadro regolamentare: il nostro Paese &#232 tra gli 8 paesi che l¿ hanno gi&#224 trasposto e tra i 4 che hanno gi&#224 recepito la direttiva e-privacy.

Poi vi &#232 l¿interconnessione, vi sono state significative riduzioni tariffarie nell¿ interconnessione Fisso/Fisso, e si registrano le diminuzioni pi&#249 importanti d¿Europa nel costo del mobile (-25%).

Quanto alla rete fissa, in Italia la met&#224 degli utenti utilizza un operatore diverso dall¿incumbent per servizi di telefonia vocale, per chiamate a lunga distanza o internazionali. L¿Italia rientra fra i paesi UE con il pi&#249 alto numero di operatori alternativi che utilizzano Carrier selection o carrier pre-selection. Le tariffe di interconnessione sulla rete fissa sono diminuite nel 2003 e sono al di sotto della media della media UE. Il costo di una chiamata locale di 3 minuti &#232 fra i pi&#249 bassi d¿Europa, mentre per una chiamata di 10 minuti si attesta il secondo prezzo pi&#249 basso d¿Europa . Anche per le chiamate internazionali verso paesi UE lontani , l¿Italia evidenzia il secondo costo pi&#249 basso d¿Europa.

Quanto alla rete mobile, da un lato, se dal 1998 gli utenti di telefonia mobile nell¿UE sono pi&#249 che quadruplicati, registrando ad oggi un tasso di penetrazione pari all¿80%, l¿Italia, con 54,8 milioni di utenti, ha un tasso di penetrazione della telefonia mobile pari al 96%, il pi&#249 elevato fra i grandi paesi europei. Se si guarda a Tim, la diminuzione delle tariffe praticate per l”interconnessione fisso-mobile assegna all¿Italia il calo maggiore rilevato in tutta Europa (-25%). Infine, se si guarda alle dinamiche competitive del mobile, la concorrenza ha sortito effetti positivi, dal momento che l¿operatore principale possiede una quota di mercato inferiore al 50 %.

Vi &#232 infine la banda larga, settore centrale per lo sviluppo della Societ&#224 dell” Informazione e il raggiungimento degli obiettivi occupazionali e di sviluppo indicati al vertice Ue di Lisbona. In Europa il numero delle connessioni broadband e” duplicato rispetto a luglio 2002 (da 9 milioni a 17.5 milioni). Considerando tutte le tecnologie d¿accesso disponibili, in Italia, vi sono 1.629.798 linee a larga banda (aggiornamento al 30 giugno 2003). Se poi guardiamo alla sua crescita, il numero delle linee &#232 pi&#249 che raddoppiato tra il 2002 ed il 2003.

Se poi si guarda all¿apertura della rete, il numero delle linee disaggregate &#232 pi&#249 che triplicato. Il costo medio mensile dell¿unbundling, diminuito drasticamente dal 2002 al 2003, mentre il costo dell¿affitto mensile dell¿accesso condiviso sono tra i pi&#249 basso d¿Europa. Il costo medio mensile dell¿accesso condiviso, diminuito dal 2002, &#232 fra i pi&#249 bassi d¿Europa.

Parallelamente, le linee ad alta velocit&#224 lungo la catena d¿accesso alla rete Internet (bitstream) disponibili ad altri operatori sono quasi quadruplicate, passando da 105.217 nel 2002 a 400.000 nel 2003.

Infine un occhio alla concorrenza: la quota di mercato dei nuovi entranti sul mercato della banda larga &#232 in crescita, registrando un aumento del 4,34% nell¿ultimo anno, mentre la quota di mercato dell¿operatore storico nel mercato della larga banda (accesso DSL) &#232 in diminuzione, essendo diminuita di 8,31 punti percentuali dal 2002 al 2003.

Ma questi ultimi dati denunciano un passo ancora lento sulla via della concorrenza ad armi pari tra i soggetti operanti sul mercato.




REGULATORY DATA 2003


European Electronic Communications Regulation and Markets 2003

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