Le major americane dell¿audiovisivo calcano la mano contro la pirateria via Internet

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Negli Usa, la lotta alla pirateria via Internet in difesa dei diritti d¿autore si allarga al cinema e alla televisione. L¿industria dell¿audiovisivo americana &#232 pronta a denunciare chiunque diffonda illegalmente sul web copie di film o trasmissioni tv. Un fenomeno, quello della pirateria di opere multimediali, che ha dimensioni decisamente superiori rispetto a quello che riguarda i Cd e con il diffondersi delle tecnologie broadband rischia di diventare endemico.

L”industria delle immagini sta pertanto mettendo le mani avanti, nel timore che nei prossimi anni le perdite possano moltiplicarsi. Come &#232 avvenuto alle major musicali, che per aver reagito in ritardo – sia tecnologicamente (protezione dei Cd, servizi online a pagamento) sia dal punto di vista legale – in questi ultimi anni hanno perduto oltre il 10 per cento del proprio fatturato.

La decisione di intensificare la lotta contro i pirati informatici &#232 stata presa alla fine di settembre, nel corso di un vertice al quale hanno partecipato i grossi nomi del cinema e della tv americani. Ne d&#224 notizia solo ora il Los Angeles Times. Organizzato da Peter Chermin, presidente della News Corp. di Rupert Murdoch, l¿incontro &#232 stato aperto dal presidente della Universal Music, principale major discografica, Zach Horowitz, il quale ha fatto il punto sulle difficolt&#224 del mondo della musica a causa della pirateria, esortando gli industriali dell”immagine a non perdere tempo. All¿incontro erano presenti il presidente della Mpaa, la Motion Pictures American Association, Jack Valenti; il presidente di Viacom Entertainment, Jonathan Dolgen, di Time Warner Jeff Bewkes; della Warner Bros Barry Meyer, della Mgm Alex Yemenidjian, il vicepresidente della Sony Yair Landau. Come a dire il gotha dell¿industria audiovisiva mondiale.

Nell¿incontro di Los Angeles i big dell¿audiovisivo hanno scelto la linea dura, bocciando all¿unanimit&#224 l¿idea del presidente della Mpaa Valenti di puntare soprattutto su nuove misure di protezione tecnologica, piuttosto che ad azioni legali contro i pirati del web. Via libera, quindi, agli avvocati, sulla scia di quanto ha fatto, nel recente passato, la Riaa, l”organizzazione dei discografici Usa (equivalente della Mpaa), che ha denunciato 261 persone e ottenuto risarcimenti anche attraverso accordi extragiudiziali con i cosiddetti pirati. Anche se in diversi casi si trattava di innocui teenager o di signore settantenni… Pur non avendo ancora definito un piano d¿azione, Valenti ha ricevuto il mandato dai ¿signori dell¿immagine¿ di avviare le prime azioni legali contro chi diffonde o scarica opere audiovisive tramite il web. Siano essi societ&#224, hacker o ragazzini dal mouse facile.

Pierluigi Sandonnini