Vittoria per gli azionisti di Carlton e Granada che costringono a rivedere i vertici della nuova Pay TV

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Europa



Carlton e Granada, due Gruppi di media britannici prossimi alla fusione, saranno obbligati a modificare radicalmente la direzione della nuova unit&#224, sotto la pressione degli azionisti che riportano oggi una vittoria eclatante.

Carlton ha annunciato stamani che il suo fondatore, Michael Green, rinuncia al posto di presidente di ITV, la nuova societ&#224 televisiva che partir&#224 nel 2004, nata dalla fusione dei due Gruppi.

In un comunicato diramato alla stampa questa mattina, Carlton ha dichiarato di ¿aver accettato la richiesta¿ degli azionisti e quindi che ¿proporr&#224 un nome esterno a Carlton e Granada per la presidenza di ITV¿.

Granada, qualche ora prima, aveva detto che si piegava alla volont&#224 degli azionisti, rinunciando a sostenere la candidatura di Michael Green.

Secondo l¿accordo di fusione tra Granada e Carlton, che ha ricevuto l¿ok del governo qualche settimana fa, Michael Green avrebbe occupato la presidenza di ITV, mentre Charles Allen, fondatore di Granada, la direzione generale.

Ma i grossi investitori istituzionali, guidati dal Fondo di investimento americano Fidelity, avevano fatto sapere questo fine settimana di non essere d¿accordo sul nome di Michael Green.

La ragione sarebbe nella necessit&#224 di nominare alla presidenza una persona indipendente ed esterna al Gruppo.

Alcuni dirigenti del Gruppo avevano fatto sapere che gli azionisti avevano chiesto anche la testa di Charles Allen.

Secondo alcune indiscrezioni, pare che Fidelity voglia sostenere John Nelson, ex banchiere di Lazard e Credit Suisse.

Carlton aveva platealmente respinto questa richiesta proprio ieri, adducendo come motivazione che ¿in questo momento particolarmente delicato¿, in vista della fusione che dovrebbe essere finalizzate entro il prossimo gennaio, era necessario avere ¿una direzione equilibrata e nell¿insegna della continuit&#224¿.

In effetti, sottolineano gli analisti, gli azionisti sono scontenti della gestione di Granada e Carlton, che hanno investito e perso pi&#249 di un miliardo di sterline (1,43 miliardi di euro) nella Pay TV che ha chiuso battenti nel maggio 2002.

Lamentano anche la costante erosione delle entrate delle due societ&#224 dovute alla crisi del mercato pubblicitario.

Infine, anche le eterne tensioni tra i due uomini, da sempre nemici, che secondo alcune voci non riescono neanche a intendersi.

A nulla sono valse le motivazioni avanzate da Carlton, che ha indicato che ¿da un anno a questa parte i due Gruppi hanno lavorato, non come concorrenti, ma piuttosto come partner, arrivando a mettere a segno un miglioramento notevole dell¿audience e delle economie dei costi che hanno portato a dei risultati finanziari superiori alle attese del mercato¿.

Gli azionisti sono rimasti fermi sulle loro posizioni: ¿Visto che pi&#249 del 35% degli azionisti sono gi&#224 a favore, penso che Michael Green debba dimettersi¿, ha indicato David Cumming, responsabile per gli investimenti per Standard Life.

¿Se resiste, sar&#224 necessario indire un¿assemblea generale straordinaria per far passare di forza la proposta. Ma spero che non ci si costringa ad arrivare a una simile decisione¿, ha aggiunto Cumming alla BBC.

Quella di questa mattina, &#232 una vittoria eclatante per gli azionisti, che oltre a Fidelity, comprendono Standard Life Investments, Schroeder, Legal and General e UBS Global Assets Management, cio&#232 circa il 40% del capitale della nuova unit&#224.

¿E¿ inusuale per gli investitori istituzionali ¿ commenta Henk Potts, analista per Barclays Stockbrokers ¿ fare tanto rumore ed essere cos&#236 aggressivi¿.

Di solito questi tipi di problemi si risolvono a porte chiuse e non coinvolgendo la stampa.

Ma gli investitori si stanno rivelando sempre pi&#249 audaci, incoraggiati dal governo britannico, che ha incaricato un ex banchiere, Derek Higgs, di elaborare un codice di condotta per migliorare la trasparenza delle imprese dopo lo scandalo del Gruppo americano Enron.

Il codice entrer&#224 in vigore a fine anno.

Sulla stessa linea, gli azionisti istituzionali di BSkyB, che recentemente hanno preso posizione contro i vertici della prima Pay TV britannica, perch&#233 temono che il presidente Rupert Murdoch, voglia sostituire l¿attuale e dimissionario direttore generale Tony Ball, con James il pi&#249 giovane dei sui figli, accusandolo di nepotismo.

Raffaella Natale