Usa: STT attende l¿ok di Bush per l¿acquisizione di Global Crossing

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Dovrebbe presto giungere a un epilogo l¿epopea di Global Crossing, l¿operatore tlc statunitense in bancarotta dal gennaio 2002.

L¿acquisizione da parte di Singapore Technologies Telemedia (STT), trasformatasi nei mesi scorsi in un vero e proprio caso politico, dovrebbe infatti ricevere nei prossimi giorni il benestare del Presidente Bush. Lo ha dichiarato il numero uno di Global Crossing, John Legere, al quotidiano di Singapore Straits Times.

STT – controllata dal governo di Singapore attraverso Temasek Holdings ¿ dovrebbe entrare in possesso del 61,5% della rete in fibra ottica di Global Crossing per 250 milioni di dollari. Lo scorso aprile il Dipartimento della Difesa si &#232 per&#242 opposto formalmente all¿offerta di STT, adducendo motivi di sicurezza nazionale e promuovendo l¿apertura di una rigorosa inchiesta sull¿acquisizione al termine della quale sarebbe toccato al Presidente decidere. Di fatto, dunque, la Commissione Usa per gli affari esteri, diretta da John Snow, starebbe per presentare il dossier al Presidente Bush che avr&#224 15 giorni di tempo per decidere.

Questo tipo di procedura, in genere, provoca l¿immediato ritiro delle offerte da parte degli aspiranti acquirenti. Cos&#236 ha fatto l¿altro concorrente, il colosso di Hong Kong Hutchison Whampoa ¿ notoriamente vicino al governo cinese – che lo scorso giugno si &#232 tirato indietro dalla gara.

Global Crossing ha fatto ricorso al Chapter 11 della legge fallimentare americana lo scorso anno. Nel tentativo di sopravvivere alla bancarotta, lo scorso agosto il 61% della compagnia ¿ per un valore stimato intorno ai 22 miliardi di dollari – venne svenduto a Hutchison Whampoa e STT per 250 milioni di dollari in cash, 300 da versare ai creditori e altri 200 sotto forma di nuovi debiti. L¿accordo &#232 stato approvato da un giudice fallimentare e dai regolatori antitrust, ma i due investitori asiatici si sono trovati di fronte ai dubbi della CFIUS, la Commissione che si occupa degli investimenti stranieri negli USA e che vede tra i propri membri un rappresentante del Pentagono

La CFIUS sostiene che la transazione potrebbe causare problemi alla sicurezza nazionale. La rete di Global Crossing – un backbone globale in fibra ottica da 100.000 miglia costato oltre 15 miliardi di dollari – cos&#236 come le reti di altri operatori internazionali, viene infatti usata dal governo per trasmettere informazioni, anche strettamente riservate (quelle della CIA e dell¿FBI, per esempio).

Una delle principali obiezioni formulate dal Pentagono deriva proprio dal fatto che, in seguito alla vendita, gli Stati Uniti potrebbero incontrare difficolt&#224 a identificare la fonte di una qualche violazione della rete. Tutto ci&#242 nonostante l¿operatore di Singapore abbia offerto ampie rassicurazioni del primo ministro di Singapore Goh Chok Tong riguardo la gestione e la sicurezza dei dati trasmessi, il cui controllo resterebbe comunque negli Stati Uniti.

Nell¿intervista allo Straits Times, Legere sottolinea comunque che le polemiche riguardo l¿acquisizione non sarebbero sorte a causa della nazionalit&#224 dell¿azienda acquirente, ma che l¿inchiesta sollevava piuttosto la questione del passaggio sotto una bandiera straniera di un gruppo di infrastrutture orgoglio della finanza statunitense.