La società dell¿informazione tra le priorità dell¿Ue

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La Commissione europea ha pubblicato le linee guida per la messa in opera dei fondi strutturali nel settore delle comunicazioni elettroniche, con l¿intento di sviluppare le infrastrutture di quelle regioni ancora in forte ritardo tecnologico.

Dopo aver consultato le autorit&#224 regionali e nazionali, l¿Ue ha individuato infatti gli interventi prioritari per evitare che il digital divide possa creare una profonda frattura economica tra i Paesi europei, ¿¿in particolare per quelle regioni che soffrono di handicap naturali¿.

Le priorit&#224 indicate sono: la modernizzazione del settore pubblico, la stimolazione della domanda nel settore privato, lo sviluppo dei contenuti e delle competenze in materia di tecnologie digitali. Essenziale, inoltre, un quadro strategico che consenta di collegare i progetti in infrastrutture con lo sviluppo economico delle regioni, evitando il sostegno a progetti isolati dalle dal contesto specifico dei singoli Paesi e che non rispettino il principio della neutralit&#224 tecnologica. Prima di partire con i progetti, infatti, bisogner&#224 tener conto delle infrastrutture gi&#224 esistenti sul territorio, e proseguire di conseguenza in modo da motivare ogni scelta con un”analisi dettagliata di costi e benefici e tenendo conto dei tutte le possibilit&#224 esistenti per la fornitura del servizio.

Solo cos&#236 si potranno effettuare investimenti mirati e concentrati verso le zone che pi&#249 ne hanno bisogno ¿ aree rurali e a bassa densit&#224 di popolazione – e che altrimenti sarebbero tagliate fuori dal libero mercato.

Le linee guida, insomma, serviranno ad aiutare i protagonisti del mercato Internet e delle telecomunicazioni mobili, a concepire e mettere in opera i loro progetti d¿investimento in materia di comunicazioni mobili e di connessioni internet a banda larga, nella pi&#249 grande sicurezza giuridica.

I quindici Paesi membri dell¿Ue dovranno infine garantire il libero accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori e fornitori di servizi, nel pieno rispetto delle norme sulle reti di comunicazione e delle regole antitrust.

Il concorso dei fondi sar&#224 limitato inizialmente alle infrastrutture e alle apparecchiature aperte a tutti gli operatori e fornitori di servizi. Le gare d¿appalto dovranno svolgersi sotto la supervisione delle autorit&#224 competenti per affidare i lavori agli operatori che forniranno i prezzi pi&#249 convenienti.

Molta attenzione &#232 dedicata anche al cofinanziamento di infrastrutture nel settore della telefonia mobile 2G: in generale, infatti, tali investimenti generano profitti, e l¿intervento dei fondi non sarebbe giustificato sotto il profilo economico. Un”eventuale assegnazione di fondi tuttavia,potrebbe essere presa in considerazione nel caso in cui gli stati membri vogliano assicurare la copertura di ampie zone attualmente non coperte da nessuna rete (le cosiddette ”zone bianche”), a condizione che si tratti di investimenti che non generano profitti.

L¿ammontare totale degli investimenti previsti &#232 di 10 miliardi di euro per il periodo 2000-2006.

¿La societ&#224 dell¿informazione pu&#242 contribuire fortemente a rinforzare la coesione economica e sociale, cio&#232 colmare il divario della disparit&#224 economiche e sociali in Europa¿, si legge nel sito dell¿Ue. ¿Il successo dell¿iniziativa, tuttavia, dipende dalla capacit&#224 delle regioni di integrare le tecnologie dell¿informazione e della comunicazione messe a loro disposizione¿.

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