Piccoli accorgimenti per difendere la nostra privacy dagli hacker

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I dettagli della nostra vita privata, con poche semplici precauzioni, possono essere protetti da sguardi indiscreti. A patto, per&#242, che non si decida di diventare habitu&#232 della Rete: a quel punto tutto cambia e ogni nostro singolo movimento viene inevitabilmente registrato.

Su Internet, non importa quali azioni si compiano, tutto pu&#242 essere rintracciato e ricomposto: informazioni sul Pc che si sta usando, sui file scaricati e su dove vengono salvati, sui dati inseriti nei form di accesso ai vari servizi offerti dalla rete.

Nella vita di tutti i giorni, probabilmente si lasciano lo stesso numero di ¿tracce¿, il fatto &#232 che &#232 pi&#249 difficile ricostruire i singoli movimenti di un individuo. In rete, al contrario, &#232 relativamente molto pi&#249 semplice, grazie all¿incredibile potenziale di automazione delle ricerche. Il gran numero di profili che si ottengono svolgendo riscontri incrociati, dimostra infatti che sono sempre di pi&#249 le persone che lasciano le proprie tracce nel Web.

Molte informazioni del nostro passaggio nella rete, come le pagine visitate in una sessione, svaniscono dopo pochi giorni. Non &#232 cos&#236, per&#242, per i dati immessi nei moduli che spesso ci viene chiesto di compilare per registrarsi su un sito o acquistare della merce.

Un noto hacker, conosciuto come Kuji, raccomanda agli internauti di leggere attentamente le informazioni sulla privacy per vedere che fine sono destinati a fare i nostri dati, una volta immessi su un form on line.

Molto spesso, infatti, le aziende rivendono le informazioni sulle nostre abitudini ¿ quello che compriamo, con che frequenza avvengono le nostre ordinazioni, come paghiamo e dove viene recapitata la merce ¿ nonch&#233 sul nostro indirizzo di posta elettronica.

I dati dovrebbero essere mantenuti giusto il tempo di creare la fattura, tuttavia, ¿¿ogni volta che riempiamo un modulo, non importa quello che il sito dichiara, c¿&#232 la possibilit&#224 che le notizie vadano a finire a persone non autorizzate¿, dice Kuji.

E le banche dati, sempre pi&#249 spesso, sono prese di mira dagli hacker a caccia di numeri di carte di credito e dati personali: nel febbraio di quest¿anno, ad esempio,i pirati informatici sono penetrati nel database del Data Processors International di Omaha e hanno trafugato pi&#249 di 8 milioni di numeri di carte di credito.

Lo scorso anno, secondo i dati della Federal Trade Commission (FTC), sono stati 162.000 i consumatori che hanno denunciato il furto della propria ¿identit&#224 digitale¿: il bersaglio pi&#249 frequente (42%) &#232 appunto il numero di carta di credito. Il 22% delle denunce riguardava invece l¿uso non autorizzato del proprio numero telefonico o dei propri dati per ottenere servizi di pubblica utilit&#224 o per chiedere lavoro.

Ci sono comunque alcuni accorgimenti per proteggersi dal furto dei propri dati: Kuji suggerisce di mantenere diverse identit&#224 e pi&#249 di un indirizzo e mail per limitare i danni nel caso di attacchi hacker. Sospettare sempre di quei siti o di quelle eMail che suggeriscono di reinserire il login, il numero di carta di credito o altre informazioni per controllare lo status utente; rilasciare i propri dati personali il meno possibile o, se non ci si fida abbastanza, immettere false generalit&#224.

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