Il Pentagono si oppone all¿operazione Global Crossing-STT

di |

Mondo



Ancora polemiche attorno all¿acquisizione del colosso americano delle tlc, Global Crossing: dopo l¿esclusione dalla gara di Hutchison Whampoa, si profilano problemi anche per l¿altro candidato, Singapore Technologies Telemedia (STT).

STT – controllata dal governo di Singapore attraverso Temasek Holdings ¿ dovrebbe acquistare il 61,5% della rete in fibra ottica di Global Crossing per 250 milioni di dollari. Il Dipartimento della Difesa statunitense si &#232 per&#242 opposto formalmente all¿acquisizione, adducendo anche questa volta motivi di sicurezza nazionale.

Global Crossing ha fatto ricorso al Chapter 11 della legge fallimentare americana lo scorso anno. Nel tentativo di sopravvivere alla bancarotta, lo scorso agosto il 61% della compagnia ¿ per un valore stimato intorno ai 22 miliardi di dollari – venne svenduto a Hutchison Whampoa e STT per 250 milioni di dollari in cash, 300 da versare ai creditori e altri 200 sotto forma di nuovi debiti. L¿accordo &#232 stato approvato da un giudice fallimentare e dai regolatori antitrust, ma i due investitori asiatici si sono trovati di fronte ai dubbi della CFIUS, la Commissione che si occupa degli investimenti stranieri negli USA e che vede tra i propri membri un rappresentante del Pentagono.

La CFIUS sostiene che la transazione potrebbe causare problemi alla sicurezza nazionale. La rete di Global Crossing – un backbone globale in fibra ottica da 100.000 miglia costato oltre 15 miliardi di dollari – cos&#236 come le reti di altri operatori internazionali, viene infatti usata dal governo per trasmettere informazioni, anche strettamente riservate.

Una delle principali obiezioni formulate dal Pentagono deriva proprio dal fatto che, in seguito alla vendita, gli Stati Uniti potrebbero incontrare difficolt&#224 a identificare la fonte di una qualche violazione della rete. Tutto ci&#242 nonostante l¿operatore di Singapore abbia offerto ampie rassicurazioni riguardo la gestione e la sicurezza dei dati trasmessi, il cui controllo resterebbe comunque negli Stati Uniti.

A puntare all¿acquisto delle infrastrutture di Global Crossing anche offerenti americani, tra cui il finanziere Carl Icahn, tramite la propria XO Communications – gi&#224 autore di un”Opa ostile approvata dai creditori di Global Crossing ¿ e la IDT Corporation, che a febbraio aveva presentato un¿offerta da 225 milioni di dollari, dichiarando che il gruppo avrebbe sicuramente ricevuto l¿appoggio del governo.